A cura di Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Il rientro dalla pausa estiva è caratterizzato da una serie di argomenti urgenti che hanno reso necessaria la convocazione di questa seduta straordinaria: dalla nuova no tax area studentesca, all’obbligo del green pass in scuole ed università per le giornate di attività in presenza di lavoratori e studenti; dalle novità relative al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), alla gestione dei profughi afghani. Su quest’ultimo tema la prof.ssa Baldi, Prorettore per l’internalizzazione, ha informato che Comune ed atenei milanesi stanno mettendo in campo un sistema di riconoscimento delle carriere degli studenti afghani che saranno immessi in percorsi formativi universitari una volta appresa la lingua italiana.
ELEVATA LA “NO TAX AREA” PER GLI STUDENTI
In agosto il Governo ha elevato al valore I.S.E.E. di 22.000 € la no tax area per la contribuzione studentesca (prima era 20.000) per questo anno accademico, individuando ulteriori forme di esoneri parziali fino a 30.000 €. Si prevede pertanto un ammanco tra 800.000 e 1.000.000 di euro per il bilancio di UniMi che non è chiaro se saranno ristorati dallo Stato almeno per quest’anno accademico. Vi ricordo che la riforma delle tasse studentesche nel 2020 aveva già prodotto una riduzione degli introiti di 7 milioni di euro.
“GREEN PASS”: TRA DIRITTO ALLA SALUTE, ALL’ISTRUZIONE E AL LAVORO
Altra novità è l’obbligo introdotto dal decreto legge 111 del 6 agosto relativo al green pass. Nel mio intervento ho sottolineato che il decreto mette politicamente in contrapposizione il diritto alla salute collettiva con i diritti individuali all’istruzione (per gli studenti) e al lavoro (per i lavoratori). La natura di tale contrapposizione meriterebbe un dibattito accademico sul decreto. Ho chiesto che l’ateneo si attivi per convenzioni a prezzi calmierati per i test salivari molecolari sviluppati da UniMi, che sembra possano essere inseriti a breve tra quelli validi per ottenere il green pass e che saranno meno invasivi ed onerosi di quelli naso-faringei. Infatti la platea dei non vaccinati è relativamente ampia e comprende persone in attesa di esami diagnostici che non hanno ancora patologie certificate. Infine ho precisato di essermi vaccinato a suo tempo.
Il Direttore Generale ha riferito che l’amministrazione sta valutando l’installazione di lettori QR-CODE accanto alle timbratrici per il tracciamento dei green pass del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.) mentre per i docenti, dato che non timbrano, sarà predisposta una non ancora ben precisata piattaforma informatica. Il Ministero ha precisato che le assenze ingiustificate per coloro sprovvisti di green pass (con sospensione dello stipendio alla quinta giornata di assenza ingiustificata), non comporteranno il licenziamento previsto dal Contratto Nazionale per assenze ingiustificate superiori a 15 giorni. Il Rettore infine ha sottolineato come tutti gli attuali 50 ricoverati in terapia intensiva per Covid in Lombardia non siano vaccinati.
P.N.R.R.: INNOVAZIONE E PRECARIETA’
In seduta si è parlato anche del P.N.R.R. e delle ingenti risorse europee destinate ad università e ricerca: 33 miliardi di euro finalizzati principalmente alle assunzioni di RTD-A, cioè ricercatori a tempo determinato con contratti triennali rinnovabili fino a cinque anni. Si prospettano tra i 200 e i 250 nuovi ricercatori nei prossimi tre anni nel nostro ateneo. Fino al termine del 2026, queste risorse potranno essere impiegate, all’interno dei progetti di ricerca, anche per assumere lavoratori con competenze tecniche, amministrative, contabili e perfino dirigenti a tempo determinato. Piccolo particolare: trattasi anche in questo caso esclusivamente di lavoratori precari a tempo determinato. Eventualmente, fino al 40% dei posti a tempo indeterminato dei bandi futuri, potrà essere riservato a coloro che hanno svolto almeno tre anni a tempo determinato all’interno dei progetti del P.N.R.R. Per quanto possa auspicare che queste risorse servano veramente ad innovare l’Italia, da ex precario di lungo corso mi chiedo con disappunto: possibile che il Governo concepisca il salto di innovazione che il Paese potrebbe fare grazie ai finanziamenti europei, esclusivamente con rapporti di lavoro a tempo determinato (e, pertanto, sulla pelle di quegli stessi lavoratori che verranno reclutati) precarizzando ulteriormente il mercato del lavoro italiano?
PROGETTO CAMPUS MIND: IL TEMPO STRINGE
Il progetto definitivo per il Campus MIND dovrebbe concludersi entro la fine di ottobre, mentre entro la fine dell’anno, in base agli accordi con la Regione, dovrebbe essere aggiudicato il progetto esecutivo a Lendlease. Sono in fase di risoluzione alcune criticità sollevate da UniMi in relazione alla esiguità degli spazi e alla mancanza di illuminazione naturale nella biblioteca e nelle aree dipartimentali (edifici A e B, si veda la slide 5). Gli altri edifici sono ancora in fase di progettazione. Sarà inoltre fondamentale per la casse dell’ateneo, ottenere il finanziamento della Banca Europea per gli Investimenti (B.E.I.) che permetterà il risparmio annuale di 500.000 € per i 27 anni di canone del Campus.
TANTE RISORSE IN ARRIVO
Il Rettore ha comunicato che entro un paio di settimane dovrebbero essere pubblicati i decreti relativi al Fondo di Finanziamento Ordinario (F.F.O.) e ai punti organico 2021 che potrebbero darci ulteriori risorse per assunzioni a tempo indeterminato.
Infine, in arrivo ulteriori fondi nazionali: 2,7 milioni dal fondo di emergenza da destinare alla dotazione tecnologica delle aule didattiche e ad infrastrutture per la ricerca; 7,2 milioni per dottorati su tematiche green e dell’innovazione; 7,8 milioni per assunzione di 61 RTD-A sempre sulle stesse tematiche. Per questi ultimi però il finanziamento potrebbe coprire solo i primi due anni di contratto lasciando ad UniMi il costo di 3 milioni per l’ultimo anno.
Vi ringrazio per l’attenzione. Buon lavoro.
p.s.: martedì 14 è prevista la seduta ordinaria del Senato. Per evitare di intasarvi la posta, pensavamo di riportarvi il relativo ordine del giorno in calce a questa mail. Abbiamo atteso fino ad ora ma al momento l’ o.d.g. non è ancora disponbile e pertanto questa volta non lo inveremo. Chi fosse interessato può sempre scriverci.