Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Il 27 giugno, dopo molteplici rinvii, il Senato sarà chiamato ad esprimere il proprio parere in merito alla firma del contratto di concessione tra il nostro ateneo e la multinazionale Lendlease, ovvero il passaggio vincolante che impegnerebbe le parti all’edificazione e gestione del Campus MIND nell’area ex-EXPO vicino a Rho. Nel nostro intervento, abbiamo richiamato tutti i senatori al senso di responsabilità per il voto che ci apprestiamo ad esprimere, anche alla luce dei dati preoccupanti che sono emersi dall’analisi del bilancio consuntivo dell’anno 2022 che è stato approvato e che ha rappresentato il principale argomento trattato durante la seduta del Senato. Data l’importanza dell’argomento, vi invitiamo alla seguente lettura e anche a parlarne tra colleghi. Chi volesse, trova in allegato un ulteriore approfondimento.
BILANCIO 2022: CHIUDIAMO IN PAREGGIO DOPO TRE ANNI DI CALO
L’utile 2022 pienamente disponibile sarà solo di 4,2 milioni, cioè chiuderemo il bilancio sostanzialmente in pareggio. Si ricordi che nel 2021 l’utile pienamente disponibile fu di 26,9 milioni mentre nel 2020 fu di 41,7 milioni. Siamo in un costante e preoccupante calo.
Anni | 2020 | 2021 | 2022 |
Utile pienamente disponibile | 41,7 | 26,9 | 4,2 |
Utile al lordo delle poste vincolate | 71,8 | 34,2 | 16,5 |
La previsione per il 2023 è di chiudere il bilancio con un deficit di -20,3 milioni: per la copertura di questo “rosso” sarà necessario utilizzare gli utili conseguiti nel 2021. Si tenga presente che gli utili degli esercizi precedenti sono già stati impegnati, principalmente per far fronte alle spese per gli allestimenti del Campus MIND per i quali mancano ancora 57,4 milioni.
Cosa accadrà se avremo un “rosso di bilancio”, cioè un ulteriore deficit, nel 2024? Le amministrazioni pubbliche non possono ricorrere a debito: rischieremmo il commissariamento da parte del Ministero. Il che vuol dire che verosimile tutte le spese “accessorie” sarebbero a rischio: dal Fondo Comune d’Ateneo, al welfare (come ad esempio il contributo per i mezzi di trasporto e l’assicurazione sanitaria). Con riduzione della possibilità di operare nuove assunzioni e Progressioni Economiche Orizzontali.
Il tutto si inserisce in una situazione dove, in particolare per gli investimenti del Campus MIND (ma anche per il Centro e Città Studi), il nostro bilancio si appresta a subire ulteriori ingenti spese. Il nostro piano edilizio ad oggi infatti prevede un ammanco di 130,3 milioni di euro (senza considerare i costi per il Campus Saini, almeno 36 milioni di cui 22 a nostro carico). Se non si introiteranno ulteriori 200 milioni dalla vendita di immobili minori nei prossimi anni (tra cui via Noto e Sesto San Giovanni, tenendo presente che al momento abbiamo introitato solo circa 25 milioni), l’ammanco potrebbe salire fino a 330 milioni.
I COSTI: GLI INCREMENTI MAGGIORI SONO CAUSATI DA DOCENTI E ENERGIA
L’incremento di 65,8 milioni di euro dei costi (che erano già aumentati di 44,2 milioni nel 2021) è causato principalmente da:
- + 17,6 mln di costi del personale di cui 16,7 mln in capo a docenti e ricercatori e 0,9 mln in capo al personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (TAB).
- +16,9 mln di costi utenze (energia, gas, teleriscaldamento, acqua): +88%, totale di 36 mln.
GLI AFFITTI CHE STIAMO PAGANDO E CHE PAGHEREMO
Il canone che dovremo versare a Lendlease per il Campus MIND (si ipotizzano almeno 25 milioni di euro all’anno da pagare per 27 anni), unito ad alcuni canoni che continuiamo a pagare come quello alla Curia per gli uffici di via S. Antonio (2,1 milioni l’anno, ma è destinato a salire dall’anno prossimo) o quello ad ALER per le residenze studentesche (2,5 milioni), potrebbero influire negativamente sul nostro indice di sostenibilità economica e finanziaria. Bisogna prioritariamente concludere nel più breve tempo possibile i lavori di ristrutturazione delle residenze di via S. Sofia per poter risparmiare i costi aggiuntivi per le residenze universitarie ALER; in secondo luogo è necessario risparmiare i costi di locazione per gli uffici di via S. Antonio completando aule e uffici del nostro immobile che affaccia su via Mercalli.
L’ORGANICO: TANTI DOCENTI E POCO PERSONALE T.A.B.
Anche nel 2022 la spesa per le retribuzioni dei docenti è cresciuta. In soli 2 anni la spesa per i docenti è cresciuta del 15% e di oltre il 24% se consideriamo gli ultimi 5 anni.
Il personale TAB nel 2022 è diminuito di 36 unità, di cui 21 a tempo indeterminato. Questo nonostante le assunzioni straordinarie deliberate dal CdA che, a regime, dovrebbero incrementare di oltre 200 unità il personale TAB. Assunzioni che sono procedute estremamente a rilento. Un po’ per problemi legati alla costituzione di commissioni di concorso composte esclusivamente da esterni (la CGIL d’ateneo ha chiesto che almeno per i concorsi da C e D si ricorra a componenti interni per velocizzare le procedure), un po’ perché, in assenza di progressioni verticali per i passaggi a categorie superiori (PEV), oltre il 34% dei posti messi a concorso sono andati ad interni (41 su 120), limitando di conseguenza l’assunzione di esterni: per questo la CGIL d’ateneo chiede da tempo dei concorsi riservati per personale interno per fare le PEV. Infine, non sono trascurabili le decine di colleghi che si trasferiscono presso altri enti o danno volontarie dimissioni, a dimostrazione di come sia necessario incrementare gli stipendi del personale TAB con adeguati livelli di Fondo Comune d’Ateneo (FCA) e assicurando al più presto la progressione economica orizzontale (PEO), cioè il passaggio alla posizione economica superiore, a tutte e tutti. Questa è la priorità della CGIL d’ateneo.
In questo quadro dove il personale TAB cala, i docenti a tempo indeterminato sono aumentati di oltre cento unità a causa dei passaggi da ricercatore RTD-B a professore associato.
Anno 2022 | Docenti e ricercatori | Personale TAB |
Totale (tempo indeterminato e determinato) | 2.422 | 1.998 |
Variazione rispetto al 2021 | +113 | -36 |
Nel 2000, il personale TAB era più di quello docente, così come accade nella maggior parte dei grandi atenei nazionali e stranieri. Oggi il divario tra docenti/ricercatori e personale TAB (a tempo indeterminato e determinato) è di 424 unità a favore dei primi. Serve un’inversione di rotta.
LE NOTE POSITIVE: CONGUAGLIO F.C.A. E FONDO VALORIZZAZIONI
Il bilancio prevede un accantonamento di quasi 400.000 € più alto rispetto all’anno precedente relativamente al conguaglio del Fondo Comune d’Ateneo (FCA) che viene distribuito in giugno. Ricordiamo che è grazie alla mobilitazione messa in campo dalla CGIL nell’autunno del 2021 che oggi, grazie a una maggiore destinazione di risorse dal bilancio al personale TAB, siamo tornati ad avere adeguati valori di FCA. Nella busta paga di giugno, avremo più di 200 € pro capite di incremento rispetto al conguaglio FCA dell’anno precedente. Saranno 1.243 € lorde per i B, 1.429 per i C e 1.616 per i D.
Inoltre, è previsto un accantonamento di 2.096.000 € per il fondo per la valorizzazione del personale TAB finanziato dal Ministero dall’anno 2022. Sembra che i sindacati a livello nazionale, nelle loro interlocuzioni con il Ministero, siano riusciti a sbloccare queste risorse (che riguardano il 2022) che potrebbero essere distribuite, almeno per il 50%, a pioggia a tutto il personale (circa 500 € lorde pro capite per tutti), forse nell’indennità di ateneo o nello stipendio base di quest’anno, a luglio o successivamente. La CGIL a livello nazionale sta chiedendo che il fondo sia interamente distribuito a pioggia a tutti. Inoltre, nel prossimo decreto FFO di agosto, dovrebbe essere finanziata un’ulteriore quota equivalente per il 2023. Perciò non è da escludere che nel corso di quest’anno possano essere distribuite due quote.
IL WELFARE: LE NOSTRE RICHIESTE
Nel corso del senato di maggio, abbiamo suggerito miglioramenti per il welfare: polizza sanitaria, sussidi, fondo per la non autosufficienza e buono pasto per chi è in telelavoro.
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.