Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Il Senato accademico è stato convocato in riunione straordinaria online per discutere esclusivamente della mozione approvata all’unanimità il 23 maggio dalla Conferenza dei Rettori Universitari Italiani (CRUI). Come è noto sono in corso in tutto il mondo occupazioni studentesche degli atenei che hanno la finalità di chiudere gli accordi accademici con le università israeliane al fine di operare un boicottaggio che faccia pressione politica affinché il Governo israeliano cessi il massacro in corso da mesi in Palestina. La mozione della CRUI, che potete leggere qui, tra le altre cose, prevede di “proseguire la collaborazione scientifica con le università straniere di ogni Paese”.
CRONACA DEL SENATO. Nuova mozione sulla questione israelo-palestinese. Non ci sara’ boicottaggio: prosegue per il momento l’accordo con l’ateneo israeliano. Smobilita l’occupazione studentesca delle tende, ma le proteste potrebbero proseguire.
Pochi minuti prima dell’inizio del Senato, è stata pubblicata una notizia intitolata “Tende in Statale, la Procura indaga per occupazione abusiva dell’università. L’indagine è stata aperta dal procuratore Marcello Viola sotto denuncia della Statale”: questa notizia, confermata da altre fonti giornalistiche, non è stata una buona premessa per una discussione serena.
Il Rettore ha presentato una propria mozione da dibattere. Nella mozione veniva: 1) condannata la “escalation di violenza in atto a Gaza, che ha comportato la morte di decine di migliaia di civili e la distruzione della gran parte degli edifici scolastici”; 2) espresso sostegno “alla mobilitazione in favore della popolazione palestinese”; 3) espressa la volontà di “proseguire la collaborazione scientifica con le università straniere di ogni Paese, rigettando ogni ipotesi di boicottaggio accademico”; 4) scritto che si sarebbero valutati “gli accordi in essere con enti e istituzioni nazionali e internazionali con particolare attenzione alla loro adesione allo sviluppo di tecnologie belliche e dual use”; 5) denunciata l’occupazione studentesca dell’università che “ha ormai superato il limite della legittima libertà di espressione e della civile protesta, sfociando negli ultimi giorni in atti di inaccettabile vandalismo e di aperta violenza e costringendo le autorità accademiche a rinviare l’Open Day (…) Lo sfregio alla nostra Università si configura come un aperto attacco al sistema pubblico dell’istruzione (…) e come tale, non può e non deve essere più a lungo tollerato”.
Nei nostri interventi abbiamo espresso apprezzamento per la condanna nei confronti del governo israeliano e il sostegno nei confronti della popolazione palestinese. Ci siamo però dichiarati contrari all’affermazione di principio di proseguire la collaborazione scientifica con ogni Paese. Come abbiamo già avuto modo di dire negli ultimi due Senati, bisogna dare un segnale politico inequivocabile al Governo israeliano per far sì che termini il massacro in corso in Palestina e si ponga fine per sempre alle politiche coloniali e di apartheid in corso da anni: il nostro pensiero va al boicottaggio che gran parte dei Paesi del mondo adottarono nei confronti del Sudafrica fino al termine dell’apartheid all’inizio degli anni novanta. Inoltre nel marzo del 2022 il Ministero dell’università ha chiesto agli atenei italiani di sospendere tutti i rapporti con gli atenei russi e bielorussi e gli atenei si sono adeguati. E’ stata una scelta puramente politica che ha creato un precedente, scelta contro cui si è espressa anche la FLC CGIL nazionale. Fino a oggi non c’è stata un’analoga richiesta per i rapporti con Israele e questo doppiopesismo è inaccettabile. Abbiamo inoltre ricordato che nel luglio 2022 avevamo fatto parte della commissione del Senato che aveva deciso di non rinnovare l’accordo con l’ateneo israeliano Ariel, sito in territorio palestinese occupato e, dunque, illegittimo per il diritto internazionale. Anche alla luce di ciò, abbiamo consigliato di valutare la chiusura dell’accordo ancora in essere con l’israeliana Reichman University: per noi il boicottaggio è una scelta politica, ma altri senatori con opinioni politiche diverse possono constatare da sé il carattere militarista e sionista di quell’ateneo, come potete vedere in questo e altri video ufficiali. La questione sarà discussa in una commissione del Senato che dovrà valutare questo e altri accordi in essere con università di altri Paesi. Il Rettore ha però detto che questa commissione (convocata per il 30 maggio) potrà riunirsi solo a occupazione studentesca terminata, per garantire la serenità del dibattito.
Inoltre, abbiamo detto che nella parte riguardante l’occupazione studentesca in corso, la mozione sembrava essere prodromica a uno sgombero dell’accampamento da parte della polizia, soluzione che ci avrebbe visto fermamente contrari. Abbiamo riconosciuto al Rettore di avere avuto più incontri di confronto con il movimento studentesco e abbiamo proposto di proseguire in questo solco chiedendo che l’ateneo organizzasse un dibattito pubblico in aula magna sulla questione israelo-palestinese.
Come potete immaginare e come riferito in riunione dal Direttore Generale, nel frattempo il presidio studentesco delle tende, sentendosi minacciato da uno sgombero, ha barricato l’accesso al passo carraio di via Festa del Perdono 7 mentre due camionette della polizia presidiavano all’esterno l’accesso.
A seguito dei nostri interventi e di quelli di altri sette senatori (su ventinove presenti) che hanno provato a trovare una mediazione nel testo della mozione e si sono espressi contrariamente a un possibile sgombero degli occupanti, si è riuscito perlomeno a ammorbidire la parte della mozione riguardante gli studenti accampati come segue: il Senato “chiede la cessazione dell’occupazione degli spazi delle sedi universitarie denunciando con forza la situazione di crescente gravità e progressivo degrado. Auspica che anche attraverso la concessione di spazi specifici, venga immediatamente restaurato il diritto a una legittima libertà di espressione e civile protesta in modo tale da garantire il diritto costituzionale allo studio e al libero accesso a tutti i locali dell’ateneo della comunità accademica (…) Si augura infine che questa mozione sia colta nello spirito di un ulteriore dialogo tra tutte le componenti dell’Università degli studi di Milano”. Potete leggere qui il testo integrale della mozione.
Nel frattempo il momento di massima tensione nel presidio studentesco si è placato ed è stata votata la mozione finale. Nonostante il testo finale della mozione fosse in larga parte condivisibile ma considerato che fino alla fine c’è stato il rischio di un ingresso della polizia, anche solo per permettere l’accesso al passo carraio per questioni di sicurezza generale, e che nella mozione non veniva considerata la possibilità del boicottaggio politico, abbiamo deciso di astenerci e come noi si sono astenuti altri cinque senatori. Gli altri hanno votato a favore.
La giornata si è conclusa infine con la smobilitazione volontaria degli studenti accampati. L’occupazione con le tende è pertanto terminata. Questo permetterà alla commissione del Senato di riunirsi per valutare gli accordi internazionali tra cui quello con Reichman. Vedremo se le proteste proseguiranno con altre modalità.
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.