La contrattazione per il rinnovo del CCNL procede molto lentamente, determinando ritardi anche nelle contrattazioni locali che sono strettamente legate al CCNL dal punto di vista economico e normativo (es. indennità e progressioni).
Recentemente è stato pubblicato l’atto d’indirizzo, che è nei fatti la piattaforma della controparte. Rispetto al documento emanato in precedenza dal MUR, si registra un evidente arretramento, almeno su due aspetti: quello economico (siamo ben lontani dalla diminuzione della differenza salariale con gli altri settori, e dall’ipotesi circolata di un aumento medio di 107 euro) e quello normativo. La riduzione di risorse, per quanto non venga esplicitato, rientra in una più complessiva azione di tagli. In un rimpallo continuo tra tragedia e farsa, il presidente del consiglio Draghi è riuscito a trasformare le parole di un suo nefasto predecessore (“Volete burro o cannoni?”) in un’alternativa più moderna, ma non meno ipocrita (“Bisogna scegliere fra la pace e l’aria condizionata”). La “pace” per il governo significa orwellianamente il riarmo, e i soldi per finanziarlo si devono trovare risparmiando sui contratti del pubblico impiego, sulla sanità, sui trasferimenti agli enti locali e in generale sulle spese sociali.