Finalmente è stata avviata la fase del reclutamento straordinario, che vedrà arrivare in molte strutture personale nuovo a supporto di chi ha dovuto fare i salti mortali per supplire a pensionamenti, nuove incombenze, progetti PNRR, mobilità e dimissioni spontanee.
A seguito delle nostre insistenti richieste, vedremo concorsi accorpati, che garantiranno risparmi economici e non consentiranno, come in passato, che si istituiscano decine di commissioni per selezionare pochi candidati con profili decisamente troppo dettagliati.
Sarà davvero un ottimo risultato, che soddisfa le decine di richieste e comunicati che abbiamo presentato in questi anni, tanto più che sappiamo di aver fatto storcere il naso a più di qualche dirigente con qualche mania di controllo e poco avvezza alla trasparenza, se si ovvierà ad alcune storture che rischiano di compromettere tutta l’operazione. Da aprile a oggi, infatti, il ptab si è ulteriormente ridotto, e i nuovi concorsi talvolta non sono riusciti neppure a reclutare un numero di lavoratori pari ai posti disponibili, spesso a causa di un modesto numero di candidati.
Milano è una città sempre più costosa, e il nostro Ateneo non può pensare di attirare, come in passato, lavoratori da tutta Italia. Alcuni dirigenti, però, pensano di potere sempre disporre di lavoratori iper specializzati, sotto inquadrandoli (e quindi sottopagandoli).
Molto recentemente abbiamo segnalato all’Amministrazione alcuni criteri alquanto bizzarri, a volte offensivi e altri poco oggettivi e abbiamo ottenuto un rapido riscontro positivo e l’immediata rettifica.
Purtroppo, ciò non è avvenuto nell’ultimo caso e quindi lo riportiamo con l’intento che in futuro non si verifichi nuovamente: si richiedono 19 bibliotecari C, con conoscenze e competenze che, a nostro avviso, sono sovrapponibili in tutto e per tutto al D (ben superiori a quelle richieste dagli ultimi concorsi per C di biblioteca).
Riportiamo un piccolo estratto di ciò che viene richiesto:
• Normativa catalografica italiana (REICAT) e principali schemi di metadati descrittivi (es. UNIMARC, MARC21, Dublin Core); • Principali sistemi di indicizzazione; • Principali sistemi di cooperazione bibliotecaria; • Servizi al pubblico delle biblioteche accademiche; • Strumenti e tecniche di ricerca bibliografica online; • Stack management nelle biblioteche accademiche (WHAT?! O meglio, cosa?); • Risorse bibliografiche elettroniche in ambito accademico: modalità di acquisizione, flusso di gestione e strumenti per la messa a disposizione; • Strumenti e tecniche di didattica a distanza per la user education; • Normativa sul diritto d’autore; ✓ Competenze biblioteconomiche di base per lo svolgimento di attività e l’erogazione di servizi in ambito bibliotecario”[…]
Se questo è quello che viene chiesto per un C, c’è da chiedersi cosa potrebbe essere richiesto a un D! Così facendo si sotto inquadrano dei lavoratori che, probabilmente, non saranno contenti, alla prima occasione se ne andranno, o chiederanno una mobilità.
La risposta di apertura da parte dall’Amministrazione deve tradursi, come anche richiesto dagli Organi di governo, in linee guida che scongiurino, per lo meno: 1) bandi con profili superiori alla categoria di inquadramento, 2) caratteristiche totalmente aleatorie, come “attitudine al pensiero positivo”, “orientamento al risultato”, solo per citarne alcune, inoltre, l’obbligo di indicare una bibliografia su cui prepararsi.
Purtroppo, il concorso per le biblioteche resterà così com’è stato malamente concepito.
Ormai la frittata è fatta e chiedere di rifare il bando significherebbe penalizzare solo i colleghi delle biblioteche che da troppo tempo sono in sofferenza di organico; auspichiamo solo che le prove tengano conto della categoria che si sta cercando e non si creino più situazioni come il famoso concorso da EP per un centro, le cui domande erano identiche a quelle di un precedente concorso da D, ma con la sola differenza che, mentre al D venivano poste in inglese, all’EP unicamente in italiano!
In allegato la locandina in formato PDF