L’acquisizione di nuovi fondi librari e archivistici, in buona parte catalogati e inventariati anche da personale esterno, accresce il patrimonio delle biblioteche, sì, ma aumenta esponenzialmente i carichi di lavoro al personale interno, ad esempio nei servizi di prestito e di consultazione. Il numero delle colleghe e dei colleghi nelle biblioteche però è sempre lo stesso, anzi diminuisce a causa dei non infrequenti trasferimenti dal Servizio Bibliotecario di Ateneo.
L’istituzione del servizio di prestito intrasistemico, un carico di lavoro che si aggiunge ai precedenti,è un ulteriore aggravio nonostante le insufficienti ultime assunzioni di personale interno. Questo servizio permette, ad esempio, a un utente di richiedere che in una biblioteca di via Festa del Perdono gli sia recapitato un libro appartenente alla biblioteca di piazza Sant’Alessandro (una distanza di circa 700 metri a piedi). Per svolgere questo compito, viene prodotta carta e plastica per imbustare e far “viaggiare” i documenti richiesti tramite furgone.
I bibliotecari della sede di via Festa del Perdono, oltre a preparare le buste, come i lavoratori delle note piattaforme di e-commerce, svolgono anche la mansione di fattorino dotato di valigia per portare e prelevare i vari documenti nella biblioteca centrale che funge da snodo per i “viaggi” interni a quella stessa sede. In altre parole: un utente può chiedere che un libro della biblioteca di Filosofia sia recapitato alla pressoché confinante biblioteca di Storia, entrambe in via Festa del Perdono.
Se poi i volumi richiesti non sono ritirati dagli utenti entro tre giorni (capita!), allora, scaduta la prenotazione, tornano indietro con conseguente spreco di carta, plastica e benzina.
Al fine di tutelare i beni librari e archivistici dai danni dovuti all’acqua mediante prevenzione e gestione delle emergenze, al personale del Servizio Bibliotecario di Ateneo è stato illustrato un progetto di costituzione di squadre di volontari. Si è parlato di alcune ipotesi: esterni, interni, addetti antincendio, studenti collaboratori, guardiania, ecc., da dotare di elmetti, stivali, guanti, torce elettriche e via dicendo.
Chiediamo perciò all’Amministrazione che:
- garantisca il diritto alla flessibilità anche alle lavoratrici e ai lavoratori delle biblioteche, ancor più ridotta con l’ultima modifica degli orari;
- le acquisizioni dei fondi librari e archivistici siano commisurate alla possibilità di gestirle dal non numeroso personale interno;
- il servizio intrasistemico non integri perlomeno la circolazione di volumi fra le biblioteche di via Festa del Perdono;
- chiarisca in merito alla formazione di squadre di volontari per le emergenze, interpellando preventivamente OOSS e RLS di Ateneo.