Femminicidio e violenza sessista: una legge insufficiente e sbagliata

Ci ritroviamo, purtroppo e ancora una volta, a parlare di violenza sulle donne e di femminicidio, non solo perché si avvicina il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma soprattutto perché il problema continua a essere presente e le donne continuano a essere uccise e a subire violenza da parte di mariti ed ex, compagni ed ex, familiari e conoscenti ecc.

Chiediamo il pagamento dell’una tantum sul fondo comune

Ormai per molti colleghi far quadrare il bilancio domestico è un’impresa da premio nobel dell’economia: da un lato l’aumento di tasse e prezzi, dall’altro i nostri stipendi fermi al 2009, se a questo si aggiunge il rischio che l’una tantum del fondo comune d’ateneo per il 2013 sia inferiore a quella del 2012, si può ben comprendere il malcontento e la frustrazione sempre più serpeggianti tra il personale tecnico amministrativo.

Chi ha fatto cosa – Breve riassunto politico degli ultimi 6 anni

Ormai non è più una novità. Sono anni che i lavoratori si trovano sotto attacco e solo una mobilitazione popolare potrà invertire questa tendenza. Ogni mese viene alzata un po’ di più l’asticella dell’offensiva contro i lavoratori. Non tutto insieme, un po’ alla volta. Perciò, per avere una visione d’insieme, abbiamo provato a riassumere i provvedimenti legislativi salienti entrati in vigore dal 2008 a oggi.

Incontro personale biblioteche

In merito alla convocazione del Rettore per l’incontro con le rappresentanze sindacali e il personale delle biblioteche coinvolte nel progetto di prolungamento dell’orario, CGIL d’Ateneo e USB d’Ateneo, coerentemente con quanto richiesto dai lavoratori, comunicano che non parteciperanno al suddetto incontro per le seguenti ragioni:

  • l’incontro è destinato solo ai lavoratori di due biblioteche e quindi non corrisponde a quanto richiesto dalla RSU e dai colleghi che hanno partecipato alle assemblee del 15 e 17 ottobre, i quali hanno chiesto un’incontro a cui possano partecipare tutti i lavoratori;
  • l’incontro non è stato convocato con congruo anticipo per permettere un’adeguata informazione ai colleghi e all’utenza, dato che le biblioteche, per il periodo di svolgimento dell’incontro, verranno chiuse al pubblico.

Auspichiamo pertanto la convocazione di un’assemblea con il Rettore e la dott.ssa Giustino a cui possano partecipare tutti i lavoratori e convocata con congruo anticipo.

[Apertura serale biblioteche] Mozione delle assemblee dei lavoratori

Riportiamo qui di seguito il testo della mozione approvata dai lavoratori nelle assemblee sull’apertura serale delle biblioteche della scorsa settimana.
In allegato trovate anche il progetto di apertura presentato alle R.S.U. e alle organizzazioni sindacali.

Durante le assemblee sulle biblioteche convocate congiuntamente da CGIL e USB, svoltesi il giorno 15/10/2013 e 17/10/2013, che hanno avuto una partecipazione molto ampia e sentita, sono emersi alcuni punti che qui si riassumono:

– rifiuto del progetto relativo al prolungamento di orario delle biblioteche presentato dall’amministrazione perché generico, mancante dei dati sulle sperimentazioni passate e dell’analisi dei questionari usati come base di elaborazione; non coinvolge il personale e non spiega le prospettive future.
– richiesta di coinvolgimento diretto dei lavoratori delle biblioteche per discutere i termini e le modalità di un eventuale ampliamento di orario delle biblioteche e dell’uso degli spazi d’ateneo;
– per l’eventuale sperimentazione monitoraggio della disponibilità del personale interno per i turni di apertura serale o eventuale reclutamento di personale strutturato;
– stesura di parametri qualitativi per la valutazione degli esiti della sperimentazione attraverso l’analisi dei costi/benefici, degli obiettivi attesi e una profilazione dettagliata dell’utenza valutata non solo in termini quantitativi;
– conoscenza del progetto SBA 2 e progetto generale di riorganizzazione del sistema bibliotecario con particolare attenzione agli orari di lavoro (turni di servizio e flessibilità);
– necessità e richiesta di un piano di formazione adeguato specifico per i bibliotecari; valorizzazione e salvaguardia di questa professionalità;
– elaborazione di un progetto organico di prolungamento dell’offerta culturale dell’ateneo non solo basato sulle biblioteche ma ad esempio anche sulle lezioni serali e servizi di ristoro per l’utenza;
– contrarietà all’esternalizzazione anche per il periodo di sperimentazione.

L’assemblea chiede un incontro con la Dottoressa Giustino e il Rettore Professor Vago e l’apertura di un tavolo tecnico in cui discutere di queste problematiche.

vedi: Mozione1

vedi: Progetto di ampliamento dell’orario di apertura delle Biblioteche1-1

L’unica cosa stabile è che paghiamo sempre noi

Una volta si chiamavano leggi finanziarie, oggi è più glamour chiamarle leggi di stabilità; cambiano i nomi, ma non cambia l’antifona: tagli ai servizi, aumento delle tasse e regali ad amici e sodali.

Ecco, quindi, cosa i nostri Nosferatu al governo hanno ideato per spremerci ancora un po’ di sangue; il tutto, ovviamente, condito dalla classica ossequiosa esaltazione dei “mezzi d’informazione” nostrani (ormai tra i peggiori del pianeta):

  • blocco dei contratti del pubblico impiego fino a tutto il 2014 e riduzione del monte straordinari del 10%;
  • per i dipendenti pubblici proroga fino al 2018 del blocco del turn over;
  • ben 14 € mensili al massimo (sic!) di riduzione del cuneo fiscale (ecco la tanto sbandierata riduzione delle tasse per i lavoratori);
  • forte diminuzioni delle detrazioni (spese mediche, universitarie, mutui, asili nido…) che porteranno da qui al 2016 ad un drastico innalzamento della pressione fiscale per i lavoratori; uniche detrazioni ad aumentare saranno quelle per le donazioni ai partiti (ma che strano);
  • tagli lineari al finanziamento alle regioni, con conseguenze sui servizi;
  • imposta di bollo del 2 per mille anche sugli estratti conto di depositi bancari e postali;
  • bollo di 16 € anche sugli atti telematici emessi dalle pubbliche amministrazioni;
  • aumento da 8 a 25 € il contributo per depositare un ricorso (in pratica prima ci spennano con le tasse e poi ci spennano pure se proviamo a contestarle);
  • sostituzione dell’IMU e della TARES sulla prima casa con il TRISE a sua volta composto da TARI (in futuro TARIP) e TASI… Beh, qui siamo nel campo della psicopatia;
  • contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro: figuriamoci, nemmeno toccate!

Questo è solo un primo assaggio della bozza della legge di stabilità che è uscita dal consiglio dei ministri del 16 ottobre.
Nei prossimi giorni e settimane analizzeremo nel dettaglio i punti più salienti per costruire un percorso di mobilitazione.

Una sola sicurezza: il corso Aifos è soporifero!

In questi giorni un primo scaglione di lavoratori (quelli con cognome da A a D) sta facendo il corso di formazione on line sulla sicurezza. La formazione è uno dei tanti aspetti relativi alla sicurezza, disciplinato da legge 81 del 2008, sui quali il nostro ateneo è in forte ritardo, per non dire inadempiente.

Chi sta facendo il corso potrà confrontare, anche se solo in parte, la distanza tra quanto previsto e la nostra realtà.
Potremmo dire: finalmente si fa qualcosa! Ma non possiamo non chiederci: fatto così il corso è utile? Non si sarebbe potuto fare qualcosa di più attinente all’università e senza rivolgersi a una società esterna?
Il corso propone alcune informazioni superflue: a chi interessa quante ore di formazione dovrebbero fare i lavoratori dell’agricoltura, quelli delle raffinerie o quelli della gomma? Ma in compenso non cala per bene le altre informazioni, quelle utili per tutti noi, nella nostra realtà lavorativa.
Inoltre si dice esplicitamente che per essere efficace la formazione deve prevedere anche esercitazioni pratiche e discussioni, delle quali non c’è traccia.
Avremo solo una formazione soporifera, comprata da una ditta esterna.
Se il nostro è un “grande ateneo” possibile che non sia stato in grado di produrre internamente, dal 2008 a oggi, un corso di questo tipo? Perché non si è voluto valorizzare le competenze del personale interno? E possibile che la piattaforma di ateneo, Ariel, non possa essere utilizzata anche per i corsi a beneficio dei lavoratori?
In ogni caso anche questa prima formazione ci ha fatto sorgere delle domande:
• I responsabili della sicurezza, a partire dai Direttori di Dipartimento, hanno comunicato con chiarezza ai lavoratori, in ogni struttura, chi sono gli addetti al primo soccorso e alla prevenzione incendi? Hanno provveduto a sostituire chi si è trasferito o è andato in pensione?
• Esistono i DVR (documento di valutazione del rischio) per ogni struttura? Il rettore e i dirigenti li conoscono? E noi siamo al corrente dei rischi che corriamo?
• Si sono accertati che i piani di evacuazione della struttura di loro competenza siano ben noti a tutti e le vie di evacuazione siano mantenute a norma? Hanno organizzato, o chiesto di organizzare, l’effettuazione delle prove di evacuazione periodiche previste dalla legge?
Crediamo che l’amministrazione, anche per ottemperare agli obblighi di legge, dovrebbe al più presto darci le risposte.

Assemblee personale biblioteche

FLC-CGIL e USB d’Ateneo indicono due assemblee retribuite del personale tecnico-amministrativo:

  • la prima presso l’aula crociera alta di giurisprudenza in via Festa del Perdono 7, per martedì 15 ottobre 2013 dalle ore 9.00 alle ore 12.00;
  • la seconda presso l’aula C06 in via Mangiagalli, per giovedì 17 ottobre 2013 dalle ore 10.30 alle ore 13.30;

entrambe con all’ordine del giorno l’organizzazione del lavoro nelle biblioteche con particolare attenzione agli orari di apertura e di servizio.

FLC-CGIL d’Ateneo
USB d’Ateneo

Aumenti e fondo comune

Aumenta l’IVA, aumenta la tassa sui rifiuti, aumentano le bollette… l’unica cosa che non aumenta mai sono i nostri stipendi e, anzi, è forte il rischio di tornare indietro rispetto al 2012!

Ricordiamo infatti che l’una tantum del Fondo Comune d’Ateneo corrisposta a maggio 2013 è inferiore del 20% rispetto all’acconto corrisposto ad aprile 2012.

Torniamo quindi a richiedere, come già fatto nell’incontro politico del 30 settembre, la distribuzione di un conguaglio dell’una tantum del Fondo Comune d’Ateneo 2013 pari a quella di ottobre 2012 (B: 184 €, C: 212 €, D: 239 €), sommata alla differenza tra la quota di aprile 2012 e maggio 2013 (B: 113 €, C: 130 €, D: 147 €).

Contrattazione: cosa abbiamo ottenuto

A dicembre avevamo presentato alla RSU e all’amministrazione le nostre proposte di contrattazione. Oggi vogliamo fare un bilancio di quanto abbiamo ottenuto e un’analisi di quanto ancora possiamo fare.

In queste settimane effettueremo giri nelle varie strutture per illustrare ai colleghi lo stato della contrattazione e del lavoro in senato accademico. Il primo sarà domani 3 ottobre dalle ore 9 nella sede di Sesto San Giovanni; seguirà un calendario con le altre date e sedi.

MANTENIMENTO E AUMENTO FONDO COMUNE D’ATENEO PER IL BIENNIO 2013/14
Cosa abbiamo ottenuto.
Come è noto, dato il blocco del tabellare e delle progressioni economiche orizzontali per il 2013 e il 2014, diventa fondamentale il mantenimento e l’eventuale incremento del Fondo Comune d’Ateneo (FCA). Per raggiungere tale obiettivo, abbiamo ottenuto l’alimentazione del FCA anche con l’inclusione di nuove voci dal conto terzi come per esempio la ricerca finanziata (capitoli del bilancio: 15.2, 15.3, 15.4).
Cosa vogliamo.
Vogliamo che il FCA sia incrementato con una maggiore alimentazione delle entrate dai fitti attivi tramite una revisione del regolamento per aumentare le tariffe dei fitti degli spazi dell’ateneo (capitolo 7.1 del bilancio) e anche con gli introiti dalle iscrizioni tirocinio formativo attivo (circa 2.500.000 di euro per l’a.a.2012/13) attualmente bloccato per l’a.a. 2013/14.

DISTRIBUZIONE UNA TANTUM DEL FONDO COMUNE D’ATENEO
Cosa abbiamo ottenuto.
A maggio c’è stata la distribuzione di una quota di una tantum pari all’80% di quanto distribuito nell’aprile 2012 (B: 452 €; C: 520 €; D: 588 €).
Cosa vogliamo.
Abbiamo chiesto la distribuzione di un conguaglio pari a quella di ottobre 2012 (B: 184 €, C: 212 €, D: 239 €), sommata alla differenza tra la quota di aprile 2012 e maggio 2013.

INCREMENTO DEL FONDO TRASPORTI
Cosa abbiamo ottenuto.
Il fondo è stato aumentato a 190.000 euro. Per gli abbonamenti ATM con decorrenza settembre 2013, il contributo a carico dell’Ateneo passa dal 30% al 34% neutralizzando il contestuale aumento del costo degli abbonamenti deliberato dal Comune. Per gli abbonamenti Trenord ed autolinee, il contributo a carico dell’Ateneo passa dal 20% al 34% (fino ad un massimo di 258 € annui, soglia oltre la quale il benefit viene tassato per legge) permettendo un concreto risparmio per noi lavoratori.
Cosa vogliamo.
Dato il continuo aumento del costo dei trasporti, vogliamo, nei limiti di legge, la copertura del costo dei futuri aumenti da parte dell’Ateneo.

CRITERI PIU’ EQUI PER LE RETTE DEGLI ASILI NIDO
Cosa abbiamo ottenuto.
Abbiamo ottenuto l’istituzione di un fondo di 230.000 euro con il quale erogare un voucher ai dipendenti i cui figli frequentino asili pubblici, accreditati o privati. Il voucher, graduato in base all’ISEE (fino ad un massimo di 32.000 € di valore ISEE), potrà coprire dal 100% al 10% del costo della retta (fino ad un massimo di 400 € mensili pro-capite e fino a capienza del fondo).
Cosa vogliamo.
Che tale sistema in base all’ISEE sia applicato anche al centro ricreativo estivo superando l’attuale modello che determina il costo della retta in base alla categoria.

UTILIZZO DEI PUNTI ORGANICO 2012
Cosa abbiamo ottenuto.
La quasi totalità dei punti organico 2012 disponibili (da destinare a assunzioni a tempo indeterminato, passaggi di categoria, aumenti di orario dei part-time, ecc.) è stata assegnata al personale tecnico-amministrativo.
Cosa vogliamo.
Che anche i punti 2013 (da utilizzare entro il 31 dicembre 2014) che sarebbero da dividere con i professori associati (i quali hanno beneficiato di un fondo nazionale extra), vadano interamente al personale tecnico-amministrativo.

Su cosa continueremo a lavorare…

RIMBORSO TICKET DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Cosa vogliamo.
Abbiamo espresso la nostra totale contrarietà all’assicurazione sanitaria sottoscritta dall’Ateneo in giugno e che ha oltretutto raccolto pochissime sottoscrizioni. Noi chiediamo l’istituzione di un fondo che rimborsi in toto o in parte, a seconda della dichiarazione I.S.E.E., i ticket per prestazioni sanitarie effettuate col servizio sanitario nazionale.

CONVENZIONI SPESE ODONTOIATRICHE E OCULISTICHE CON S.S.N. E PRIVATI
Cosa vogliamo.
Chiediamo l’istituzione di una serie di convenzioni con strutture pubbliche e private che consentano sostanziali sconti sulle cure odontoiatriche e oculistiche. Oppure, in alternativa, l’incremento del fondo sussidi e la sua estensione anche a tali interventi presso privati. Il tutto sulla base della dichiarazione I.S.E.E.

CONVENZIONI PER IL BENESSERE FISICO
Cosa vogliamo.
Convenzioni con palestre, piscine, corsi per il benessere fisico per i dipendenti e famigliari, anche sfruttando la collaborazione coi C.R.A.L.

CONTRIBUTI UNIVERSITARI PER I LAVORATORI DELL’ATENEO
Cosa vogliamo.
Abbiamo chiesto nuovamente che i dipendenti dell’università o i loro figli siano esonerati dal pagamento della seconda rata o, comunque, venga creato un sistema di sgravi legati alla situazione economica del richiedente. Il tutto sulla base della dichiarazione I.S.E.E.

PIU’ RISORSE DALLA LOTTA AGLI SPRECHI
Cosa vogliamo.
Pensiamo che i fondi per ticket sanitari, convenzioni, sussidi, corsi universitari possano essere reperiti da una seria politica di lotta agli sprechi. In maggio, ad un primo tavolo di discussione con il Rettore, abbiamo richiesto un osservatorio composto da personale tecnico-amministrativo, docenti e studenti che possa fare segnalazioni e promuova azioni per l’ecosostenibilità in unione con il personale di edilizia e manutenzione.

FORMAZIONE E SICUREZZA
Cosa vogliamo.
I nostri rappresentanti in Senato hanno chiesto che l’avanzo di bilancio non vincolato sia destinato a mettere in sicurezza l’Ateneo, ad un piano di formazione mirata e all’erogazione di una quota una-tantum del FCA.

CONCILIAZIONE CASA-LAVORO
La nostra proposta riguarda i dipendenti che hanno bisogno di assistere:
– il coniuge (anche legalmente separato) o il convivente;
– parente entro il secondo grado (genitori, figli, fratelli, nonni, nipoti dei nonni) anche non convivente;
– un soggetto componente la famiglia anagrafica del dipendente;
in stato di comprovata necessità (ricovero ospedaliero, lunghe malattie, degenza in RSA) e che non abbiano permessi derivanti dalla legge 104 e abbiano già usufruito delle ore previste per “gravi motivi” e “grave infermità”.
Chiediamo di poter estendere anche a loro quanto già previsto per chi ha figli di età compresa tra 0 e 3 anni, e cioè:
– Orario continuato per 30 giorni all’anno;
– Accumulo di un debito orario di massimo 72 ore annuali, in aggiunta ai permessi previsti dall’art. 25 del CCNL, da recuperare entro lo stesso anno; nel caso in cui non sia stato possibile effettuare il recupero l’Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante per il numero di ore non recuperate;
– Concessione della pausa timbrata minima di 30 minuti.

Vai al volantino in pdf

Un passo avanti e due indietro

Commentiamo tre recenti episodi, il primo positivo e gli altri due negativi.

A seguito delle continue richieste di non stampare più la rivista “Sistema università”, rimaste sempre senza risposta, numerosi lavoratori si sono organizzati e hanno deciso di restituire la propria copia alla redazione, chiedendo di essere esclusi dall’indirizzario.

Pur non essendoci stata una risposta formale, ci sembra di capire che l’amministrazione abbia finalmente preso in considerazione l’idea di evitare, per lo meno, l’invio della rivista al personale interno, che potrà comunque leggerla on line. Uno spreco di carta e di risorse in meno.

Il CdA del 25/6 ha deciso di proporre una selezione per un contratto di diritto privato biennale per individuare il nuovo responsabile della comunicazione, con compenso di € 150.000 più oneri. Come in passato, questa figura non si occuperà dell’ufficio stampa, lasciando scollegati i due aspetti della comunicazione. Come abbiamo già sostenuto riteniamo sbagliato rivolgersi all’esterno. Tra i compiti istituzionali del precedente responsabile c’era la formazione di figure appartenenti ai ruoli dell’ateneo che, dopo 6 anni, dovrebbero essere state formate.
Chiediamo che un compito come quello del responsabile della comunicazione sia strutturale e quindi ricoperto da una persona interna ai ruoli dell’ateneo.

Il CDA del 23/7 ha approvato un nuovo contratto da dirigente, biennale, che “accompagnerà” alla pensione il dott. Federico Di Lauro, attuale Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) e mobility manager dell’ateneo. Nel 2010, alla prima nomina, avevamo contestato la decisione di affidare contratti di diritto privato per dirigenti a persone che provengono dai ranghi dell’ateneo (vedi comunicato: Poco diligenti). Si tratta praticamente delle uniche figure che riescono a far carriera senza nemmeno lo sforzo di sostenere un concorso pubblico. Il sospetto, giusto o sbagliato, che tratti di “premi alla fedeltà” diventa subito vox populi e in molti provano sempre più insofferenza verso queste carriere. Coerentemente, in senato accademico, abbiamo contestato la scelta di prevedere nel regolamento generale queste figure (chi è interessato può leggersi il nostro resoconto: Resoconto Senato Accademico del 29042013)
Per quanto riguarda l’incarico di RSPP riteniamo che l’ateneo non dovrebbe affidarsi a contratti a tempo determinato, ma piuttosto rivolgersi a un interno, non un dirigente, che abbia un’ottima conoscenza dell’ateneo e svolga questo compito a tempo pieno.
Condividiamo comunque il giudizio dato dalla RSU. Oltre ad alcune inadempienze, come la mancata effettuazione delle prove di evacuazione, è percezione diffusa che molte strutture dell’ateneo presentino gravi problemi, e anche il rettore, dopo alcuni sopralluoghi, affermò in Senato di essere estremamente preoccupato per la sicurezza. Non possiamo attribuire all’attuale RSPP la responsabilità di una situazione dovuta a una pluralità di fattori, ma certo in questi anni i lavoratori non hanno avuto la percezione di un suo particolare impegno per affrontare almeno le situazioni più gravi.
Facciamo infine presente che, stante il limite di dirigenti a tempo determinato sul totale, previsto dall’art.19.6 del d.lgs.165/01 modificato dal d.lgs.150/09, la scelta operata dal CdA preclude la possibilità di affidare l’incarico di direttore generale con contratto a tempo determinato.