Il governo della NATO e dei banchieri, altrimenti detto “Governo Meloni” ha deciso di tagliare più di 500 milioni di euro di FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario).
Non contenta, la Ministra dell’Università, la semi sconosciuta Anna Maria Bernini, ha rosicato di un 4% il fondo per la valorizzazione del personale universitario, che era stato istituito per diminuire la differenza tra le nostre retribuzioni e quelle del resto dei lavoratori dei comparti pubblici. Come certificato per l’ennesima volta anche nell’ultimo rapporto dell’ARAN, le retribuzioni del personale contrattualizzato dell’università sono le più basse del pubblico impiego.
Il Fondo per la valorizzazione del personale universitario da noi ammontava, prima dei tagli, a 2 milioni di euro l’anno e verrà distribuito in autunno, con gli arretrati, una volta contrattate le regole di distribuzione.
Nel frattempo, la presidente del consiglio più filoatlantica di sempre, promette un ulteriore incremento delle spese militari senza prevedere nemmeno un euro di tasse in più sugli extraprofitti delle banche e su quelli delle grandi imprese, e proseguendo nella sua opera di agevolazione delle partite IVA.
Togliere ai lavoratori per dare agli imprenditori, togliere alla sanità e all’istruzione per dare alla NATO e al Patto di Stabilità europeo: questo è il programma del governo Meloni, al di là delle solite chiacchiere sulla famiglia, la sovranità, la sicurezza, il merito, i valori occidentali.
Non solo sono una minaccia permanente per il nostro salario e i nostri diritti: rappresentano i tentacoli di una macchina bellica che si fa sempre più minacciosa.