RESOCONTO DEL SENATO DEL 10 DICEMBRE

A cura di Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

La seduta è durata quasi sei ore: l’assegnazione della gara per il Campus MIND a Rho-EXPO e il bilancio di previsione 2021 sono stati gli argomenti principali. In aperura il Rettore ha dato il benvenuto ai cinque nuovi rappresentanti degli studenti.

CAMPUS MIND A RHO-EXPO: CI SIAMO. IL FUTURO DI CITTA’ STUDI

Il Consiglio di Amministrazione (C.d.A.) ha approvato l’assegnazione della gara per il Campus MIND alla società Lendlease. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.A.C.) non ha rilevato alcuna criticità nel piano di sostenibilità economico-finanziaria. Il piano strategico, già approvato dal Senato, prevede lo sviluppo dell’Ateneo su tre poli: Centro, Città Studi e MIND. Per quanto riguarda Città Studi il Rettore ha comunicato che l’obiettivo è il mantenimento più ampio possibile dell’area, a partire da quelle demaniali: l’attuale Veterinaria (destinata ai corsi di Beni Culturali); l’attuale Agraria, via Mangiagalli e via Botticelli per alcuni corsi di area umanistica in difficoltà logistiche (come Mediazione e parte di Scienze Politiche); infine via Saldini per Matematica. Oltre a ciò, si vorrebbe mantenere via Celoria 18 per Informatica, le tre torri del Magistretti (attuale Bioscienze) da destinare a residenze universitarie e via Golgi 19 (la cosiddetta “balena bianca”) per la creazione di un polo digitale sulle Scienze della Vita. Per mantenere queste aree si genererebbe un disavanzo di 173 milioni: l’obiettivo dell’Ateneo è reperire ulteriori finanziamenti nei prossimi anni per coprire tale disavanzo. Per garantire la sostenibilità nel tempo di questo polo, sarà altresì necessario vendere alcuni immobili periferici ed alcuni a Città Studi. Appena tutti i documenti approvati dal C.d.A. saranno pubblici, sarà cura della C.G.I.L. informarvi con più precisione.

Nel mio intervento ho ricordato da dove siamo partiti ovvero dagli atti approvati nel 2018 dalla precedente governance (appena prima che il prof. Franzini diventasse Rettore) che prevedevano la creazione del Campus a Rho finanziandolo con l’azzeramento delle spese di manutenzione e funzionamento dell’intera Città Studi che sarebbe stata abbandonata. Ho sottolineato l’importanza di alcune scelte operate dall’attuale governance come: la già citata scelta di un Ateneo su tre poli, la redistribuzione del rischio tra pubblico (noi) e privato (Lendlease) originariamente distribuita rispettivamente al 90% e 10% e successivamente più equamente redistribuita al 47%-53%, la scelta della vigilanza collaborativa con A.N.A.C. a garanzia della legalità e la contrattazione con Lendlease di un nuovo piano economico-finanziario che ha permesso il risparmio di 34 milioni di euro. Ho però focalizzato l’attenzione sulle criticità che permangono, ovvero la sostenibilità economica del piano edilizio dell’Ateneo nel suo complesso, con particolare attenzione a Città Studi:  potremo avere difficoltà nel vendere le strutture minori che dovranno finanziare il piano; inoltre sarà necessario adoperarsi per reperire ulteriori fonti di finanziamento al fine di risolvere quello che è il peccato originale di tutto il progetto MIND, cioè il sotto-finanziamento pubblico. Infatti l’aver ottenuto a suo tempo “solo” 135 milioni di euro dallo Stato su un’operazione da oltre 1 miliardo di euro, è stato un magro risultato: soprattutto se consideriamo le difficoltà in cui si trovavano al tempo Comune e Regione che dovevano a tutti i costi rilanciare l’area EXPO per coprire l’enorme buco di bilancio che avevano creato.

BILANCIO DI PREVISIONE 2021: LUCI ED OMBRE

Il Bilancio di Previsione 2021, su cui il Senato è tenuto a fornire il proprio parere, è più “ottimista” rispetto a quello dell’anno precedente. Questo perché avremo un aumento di circa 10 milioni di euro del Fondo di Finanziamento Ordinario (F.F.O. cioè il finanziamento che il Ministero dell’Economia eroga agli atenei), dopo tanti anni in cui lo stesso non veniva incrementato. In allegato potete leggere il consueto approfondimento sul bilancio. Come ho detto in Senato, così come nel 2020, anche nel 2021 l’Ateneo si troverà in una fase di espansione: ciò e dimostrato dall’aumento dei proventi (entrate) e dei costi (uscite), nonché dall’aumento del 10% di immatricolazioni ed iscrizioni. Per quanto riguarda i proventi, ho segnalato la prevista diminuzione sulle entrate dai fitti attivi, che alimentano il Fondo Comune d’Ateneo che rappresenta quasi il 10% dello stipendio del personale di categoria B-C-D: è pertanto urgente trovare ulteriori fonti di finanziamento per il Fondo. Sugli organici ho sottolineato come, sui 98 posti banditi dal C.d.A. nel 2020, si sia al momento proceduto ad assumere per solo la metà dei posti: considerate le difficoltà nello svolgere i concorsi, ove possibile si proceda a ripescaggi da graduatorie aperte. Inoltre ho espresso disappunto per la prevista diminuzione (-19 unità) del numero complessivo dei tecnici, amministrativi e bibliotecari (T.A.B.) nel 2021 rispetto al 2020: al contrario si dovrebbe investire maggiormente a partire dall’utilizzo dei punti organico aggiuntivi 2020, al momento non ancora pervenuti dal Ministero. Per quanto riguarda i costi, ho espresso il mio plauso per il mantenimento della spesa per il welfare d’Ateneo (assistenza sanitaria, trasporti, diritto allo studio e sostegno alla non-autosufficienza). Al contrario, ho espresso perplessità sull’incremento del finanziamento per Fondazione UniMi (bisognerà vigilare sulla bontà di tale investimento) e sull’incremento delle spese per i fitti passivi, cioè i contratti di locazione a carico di UniMi, che vanno al più presto ridotti. Infatti, se è vero che non abbiamo debiti per mutui (che è un’ottima cosa), è comunque necessario abbattere la spesa per i fitti passivi dato che, per legge, influisce sulla possibilità di assumere personale: come già detto un anno fa, questo sarà il principale problema futuro che ci porterà il Campus MIND per il quale dovremo pagare un costoso canone per 27 anni.

INVESTIMENTI PER IL FUTURO, BILANCIO DI GENERE E OPEN SCIENCE

Nonostante la Legge di Bilancio non sia stata ancora approvata, il Rettore ha comunicato che il 2021 sarà un anno di importanti investimenti pubblici sul sistema universitario. Sono in arrivo risorse per il diritto allo studio, ricerca, laboratori, biblioteche e impianti sportivi.Ovviamente queste risorse aggiuntive sono determinate dalle politiche espansive europee: per far fronte alla crisi economica dettata dalla pandemia, sono caduti i vincoli di pareggio di bilancio e pertanto i Paesi possono aumentare gli investimenti anche a debito. Ciò ci deve far riflettere su come sia importante non sbagliare le scelte di investimento di oggi perché, se errate, verranno pagate dalle generazioni future.

Quest’anno per la prima volta UniMi ha redatto il “bilancio di genere”: da sottolineare le già citate misure di welfare orientate a favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro e a promuovere il benessere organizzativo che fanno del nostro Ateneo un’avanguardia nel panorama italiano. UniMi è anche uno dei pochi atenei che promuove ed investe nell’Open Science. Il Rettore ha ricordato le nostre 40 riviste Open Access.

Approfondimento – bilancio preventivo 2021

Vi ringrazio per l’attenzione. Buon lavoro.