LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senato del 11 luglio

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

Iniziamo con una buona notizia relativa ai “PRIN 2022”, cioè i progetti di ricerca d’interesse nazionale. Un progetto su due di quelli presentati dal nostro ateneo verrà finanziato: saranno ben 437. Si prospettano degli importanti introiti che andranno a beneficio anche del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Ricorderete infatti che nel 2021, grazie a una lunga lotta sindacale, avevamo ottenuto che parte delle entrate dei PRIN andassero ad alimentare il Fondo Comune d’Ateneo: pertanto speriamo di vedere incrementare il conguaglio che verrà erogato a giugno dell’anno prossimo e di contenere l’impatto sul fondo che avranno le Progressioni Economiche Orizzontali nei prossimi anni. Ringraziamo i colleghi della Direzione Ricerca per il loro determinante impegno: l’organico della direzione andrebbe incrementato.

CAMPUS DI SCIENZE MOTORIE: DOPO MIND, UN ALTRO GRANDE RISCHIO

Il Senato Accademico ha approvato, con 22 voti favorevoli, 7 astenuti e 4 contrari, la stipula del contratto di concessione con il Comune di Milano per trasferire presso il centro sportivo Saini le attività didattiche e pratiche della Scuola di Scienze Motorie. Noi abbiamo votato contro. Sono passati solo pochi giorni dalla firma del contratto di concessione con Lendlease per il campus MIND che metterà sotto forte pressione le finanze di UniMi fin dai prossimi anni e per lungo tempo, perciò reputiamo inopportuno questo ulteriore impegno. Già nel 2021 ci eravamo astenuti su questa proposta in quanto ci sembrava evidente che i vantaggi economici fossero esclusivamente a favore del Comune: costi edificatori, di manutenzione e di gestione totalmente a carico di UniMi da finanziare con risorse che al momento abbiamo solo in piccola parte; in cambio 30 anni di concessione gratuita dal Comune per uno spazio pubblico (che è e rimarrà del Comune) che gestiremo noi e gli ristruttureremo a nuovo.

Negli ultimi anni il nostro ateneo ha utilizzato le strutture sportive del Saini pagando un canone annuale di soli 100.000 € al Comune: vi veniva svolta solo l’attività pratica di Scienze Motorie, mentre ora UniMi vorrebbe portarci anche quella didattica. Il centro sportivo è stato gestito fino a oggi dalla società MilanoSport che ha chiuso costantemente in perdita ogni anno (-300.000 € nel 2019). Si tratta di un’area di 160.000 mq all’interno del parco Forlanini in cui sono presenti: due campi da calcio, dodici da tennis, uno di beach volley, uno di rugby, uno di baseball, uno di sport su ghiaccio, una pista di atletica, tre palestre, una piscina con quattro vasche e diversi fabbricati. Sicuramente bellissimo, ma negli anni la manutenzione è stata ridotta all’osso. Inoltre potete immaginare quanto siano ingenti i costi di manutenzione e delle utenze. L’area è molto grande: per avere un termine di paragone, pensate che il terreno di MIND è di soli 65.000 mq. Pertanto potete ben capire come sarà difficile far quadrare i conti con tali costi che difficilmente saranno bilanciati dai profitti: infatti, essendo uno spazio pubblico, UniMi dovrà giustamente garantire tariffe calmierate per l’utilizzo degli impianti da parte della cittadinanza e delle federazioni sportive. Lo stesso piano economico finanziario, prevede una possibile perdita negli anni, al netto dell’ammortamento degli investimenti. Dopo MIND, stiamo prendendo un altro grande rischio.

Questa sostenibilità economica è ulteriormente messa a rischio dagli stessi costi di ristrutturazione. L’area è stata divisa in quattro lotti e al momento solo il primo è finanziato con 14 milioni erogati da Ministero e Regione e 6 a carico nostro. Come detto dal Direttore Generale, i lavori del primo lotto inizierebbero nel 2024 e dovrebbero concludersi in due anni con inizio dell’attività didattica nel settembre 2026. L’ateneo gestirebbe il centro tramite il CUS dall’anno 2024 al 2056. La divisione in lotti è resa necessaria dal fatto che al momento non ci sono le risorse necessarie per fare tutto. Su 71,9 milioni di euro di costi, solo 20 sono finanziati. Aggiungiamo che, come sempre, questi sono costi solo stimati: pensate che nel 2021, quando fu presentato il progetto, i costi totali ipotizzati erano di 36 milioni mentre oggi, come avete potuto leggere, sono raddoppiati diventando 71,9.

Mancano oltre 50 milioni che servirebbero, ad esempio, per costruire la mensa, la foresteria e parte delle aule e degli uffici e per ristrutturare le piscine, le palestre, la tribuna di calcio e i campi da basket e tennis. Senza questi lavori edilizi, non si potranno garantire gli introiti, di cui scrivevamo sopra, che sono stati conteggiati per garantire una gestione in pareggio del centro. Tra questi introiti, sono stati anche interamente conteggiati quelli dai fitti attivi che le federazioni sportive dovranno pagare per poter utilizzare l’area. Ci siamo opposti a questa ipotesi in quanto andrebbe indirettamente a danno del personale T.A.B., chiedendo che si corregga la delibera che nei prossimi giorni verrà sottoposta al Consiglio di Amministrazione. Infatti, tra le voci che alimentano il Fondo Comune d’Ateneo c’è proprio quella dei fitti attivi che, per il 60%, vengono destinati al F.C.A. dei lavoratori. Attualmente si tratterebbe di un introito annuale di oltre 300.000 €, ma si ipotizza che a regime possano essere più di 900.000 €. Come abbiamo già detto per MIND, quello che noi non vogliamo è che i progetti edilizi dell’Ateneo siano pagati indirettamente dai lavoratori.

LO SVILUPPO DEGLI SPIN-OFF NON DEVE ANDARE A DANNO DEL BILANCIO

Un altro voto importante è stato quello relativo alle modifiche del regolamento per la creazione di spin-off industriali. Ci siamo astenuti. In commissione regolamenti avevamo presentato numerose modifiche che non sono state recepite. Non siamo favorevoli in quanto è stata deliberata una liberalizzazione sugli spin-off a discapito del bilancio d’ateneo. Con lo strumento dello spin-off il rischio è che parte del conto terzi cha alimenta il F.C.A. e che passa dal bilancio d’ateneo, possa “uscire” dal bilancio (e quindi dal F.C.A.) a danno del personale. Siamo perlomeno riusciti a cassare una delle proposte più dannose, ovvero quella che prevedeva di abbassare, dall’attuale 10% al 5%, il corrispettivo che gli spin-off sono tenuti a corrispondere al bilancio di UniMi.

Per concludere, vi informiamo che la trattazione delle linee guida da applicarsi ai rapporti di lavoro dei collaboratori esperti linguistici (C.E.L.) che verranno prossimamente reclutati, è stata rinviata in vista della prossima approvazione della parte normativa del Contratto Nazionale dell’Università. Le linee verranno poi sottoposte al parere della R.S.U. e delle organizzazioni sindacali prima di essere votate in Senato.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.