150 ORE
Finalmente l’amministrazione ha trasmesso la circolare per fare richiesta delle 150 ore per lo studio, un istituto che garantisce il diritto alla formazione consentendo a chi deve conciliare lavoro, famiglia e studio di poterne organizzare la difficile gestione.
Esprimiamo soddisfazione per aver ottenuto che i permessi studio di ottobre potranno essere giustificati con l’autocertificazione, insieme alla garanzia che nessun lavoratore avrà difficoltà ad accedere a questa tipologia di permesso. Tuttavia, resta l’amarezza per il fatto che per ben due anni l’amministrazione ha applicato un modulo di giustifica, di questi permessi, che è contrastante con i dettami contrattuali. Ancor più gravemente nel disattendere quanto stabilito nel contratto, la scelta è stata fatta senza nemmeno concordare con le organizzazioni sindacali la modulistica da adottare.
A fronte di questa azione unidirezionale da parte dell’amministrazione, abbiamo risposto con una diffida (in allegato) che è stata ignorata per ben due anni, obbligandoci ad inviare anche una diffida legale.
Durante il tavolo del 19 ottobre, l’amministrazione ha dovuto ammettere il maltolto e si è impegnata a contrattare a breve le modalità di utilizzo delle 150 ore. Ebbene, ricordiamo a questa amministrazione che le diffide che abbiamo inviato sono molteplici, e le invieremo nuovamente come promemoria affinché ci venga data risposta.
A tal proposito la delegazione di parte pubblica ha espresso la sua disponibilità a procedere con accordi stralcio, ovvero di durata annuale, per accelerare i tempi di contrattazione. Si potrebbe pensare che questo cambio di rotta sia dovuto ad una presa di coscienza rispetto alle necessità dei lavoratori, ma non siamo così ingenui…
VOLONTA’ DI CAMBIAMENTO
Come personale TAB, abbiamo espresso con forza e chiarezza la volontà di un netto cambiamento rispetto al passato, una volontà di cambiamento che è stata avvalorata dalla massima fiducia manifestata a noi del Comitato degli Iscritti della FLC CGIL di questo ateneo e ai nostri candidati.
Siamo risultati la prima sigla in RSU e non permetteremo che questa affermazione venga ignorata e la democrazia calpestata.
Porteremo avanti in RSU, e come sigla, le istanze a beneficio del personale, confidando in una nuova delegazione di parte pubblica e in una dirigenza più attenta e sensibile alle esigenze di vita e che non risponda a queste legittime istanze con complicati moduli e procedure concepite come percorsi a ostacoli.
Lavoreremo perché si applichi la normativa anche a garanzia dei nostri diritti e degli aspetti migliorativi contenuti.
E’ un cattivo esempio quel che da noi sta accadendo per la Legge 124/2015 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” che prevede forme di smart working e stabilizzazioni dei precari: la direttiva nel nostro ateneo viene applicata solo nelle azioni disciplinari e a forme di “lavoro intelligente” che non sono neppure contemplate (La direttiva è stata registrata dalla Corte dei conti il 26 giugno 2017, n. 1517).
FINE DELLA SPERIMENTAZIONE DELLE 85 ORE
Il gruppo di lavoro (focus group) dedicato all’analisi dell’utilizzo del recupero compensativo ha evidenziato che le criticità riguardano solo 45 lavoratori, pertanto riteniamo scorretto, continuare ad applicare questa restrizione a tutto il personale TAB. Dato che il permanere di questo limite da parte dell’amministrazione è dovuto a contenere l’uso degli straordinari, allora dovrebbe trovare altre forme di supervisione, assumendosene la responsabilità a livello dirigenziale e non facendola ricadere sui lavoratori.
TAVOLI SU EDILIZIA E RISPARMIO ENERGETICO
Storiche sono anche le nostre richieste di un tavolo di confronto sulle questioni edilizie. In particolare ci siamo attivati sul tema del risparmio energetico, ambito facente capo ad un servizio della Direzione che non viene implementato come dovrebbe perché consta di un solo referente, l’Energy Manager, una figura che dovrebbe essere semi-indipendente ma che, in barba ai dettami di legge, è strutturata come una qualsiasi altra risorsa alle dipendenze dell’Ateneo.
Incentivare le buone pratiche e il risparmio energetico ci piace non solo perché è ormai argomento di attualità e civiltà, ma anche per certificare una serie di risparmi, che potranno essere incamerati e distribuiti successivamente a tutto il personale.
RIORGANIZZAZIONE E MOBILITA’
Infine, ci chiediamo come mai, a fronte dell’alto numero di pensionamenti e delle scadenze per la regolarizzazione dei contributi entro fine anno, non sia stata presa alcuna misura per rafforzare e sostenere l’organico del nostro ufficio pensioni, che svolge con grande impegno e immensa fatica la gestione di oltre quattromila carriere.
Incombe sull’ateneo la possibilità di incappare in una multa per mancato adempimento rispetto all’aggiornamento dei contributi dei dipendenti ex INDAP, con buona pace di chi avrebbe avuto il tempo di prevenire questo problema, dato che ne era a conoscenza oltre 2 anni.
Anche sulla mobilità interna e sui nulla osta per accedere alle mobilità esterne serve celerità e organizzazione: si aspettano mesi, quando non sono anni, per riuscire a spostarsi da o verso un’altra struttura pubblica e di certo l’inadempienza non è delle colleghe e dei colleghi ma di chi ha riorganizzato quest’ufficio.
INDENNITA’ UN PASTICCIO UNILATERALE
Le indennità di funzione del 2017 sono frutto di una decisione unilaterale dell’amministrazione, e non di una contrattazione sindacale. La contrattazione delle indennità è stato uno dei punti indicati come priorità al tavolo sindacale di maggio, ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Da allora non sono seguite nuove convocazioni, né l’invio di documenti in materia da parte dell’amministrazione. Ci impegneremo a sollecitare l’Amministrazione su questa tematica.
PEO 2019
Abbiamo chiesto di iniziare subito a contrattare una progressione per il 2019. Troppe variabili impreviste sono ricadute sulla PEO 2018 e adesso l’obiettivo è garantire almeno un passaggio a tutti gli aventi diritto entro i prossimi 4 anni.
Questi sono i temi che stiamo trattando nei tavoli di contrattazione: occorre un intervento urgente, non possiamo aspettare oltre e non possiamo permettere che le colpe di una parte della dirigenza ricadano su tutto l’ateneo.
In allegato il volantino da affiggere nelle bacheche sindacali