FUORI LE GUERRE DALL’UNIVERSITA’

Ci siamo sempre opposti agli accordi di cooperazione fra il nostro ateneo e l’università Ariel, costruita da Israele nei territori occupati. Estendere l’autorità legale di uno stato su un altro stato è senza ombra di dubbio un atto di colonialismo, l’ennesimo perpetrato ai danni del popolo palestinese. Per questo motivo ci ha fatto piacere che questa forma di cooperazione di fatto col sistema di occupazione israeliano è stata sospesa.

Siamo anche convinti che il nostro ateneo non debba partecipare al bando Maeci, che prevede una cooperazione in campo civile e militare tra Italia e Israele (https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-e-diplomazia-scientifica/cooperscientificatecnologica/accordi_coop_indscietec/).

La ricerca in campo militare, peraltro, deve essere bandita da tutti gli atenei. Assistiamo al dilagare di guerre, alla continua crescita della spesa pubblica in campo militare, al record dei profitti delle industrie militari e a una vera rincorsa tra politici e opinionisti a chi pronuncia frasi più guerrafondaie.

L’esperienza storica ci ha chiaramente insegnato dove ci porta chi strilla: “Se vuoi la pace, prepara la guerra”, e soprattutto chi ne paga il prezzo in termini di taglio alle spese sociali e ai diritti quando la guerra viene preparata, di sofferenze immani e di vite quando la guerra viene fatta.

Le università devono chiaramente impegnarsi per la cancellazione delle guerre dalla faccia della storia.

NO ALLA RICERCA IN CAMPO MILITARE!

NO ALL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI!

In allegato la locandina in formato PDF