Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Tre componenti su undici del Consiglio di Amministrazione (C.d.A.) cesseranno il proprio mandato alla fine di settembre: si tratta della professoressa Perini e del professor Simonetta (interni) e del dottor Romani (esterno). Il Senato voterà ed eleggerà i tre nuovi componenti in luglio. Il Rettore ha segnalato che le candidature sono pubblicate sul sito: i candidati sono nove interni e due esterni. Nel frattempo in questi giorni si sono svolte le elezioni studentesche: in dicembre, anche i due studenti in C.d.A. verranno sostituiti dai nuovi eletti così come subentreranno i cinque nuovi rappresentanti degli studenti in Senato.
AUMENTANO GLI STIPENDI DEI DOCENTI: IL GOVERNO AUMENTI ANCHE QUELLI DEL PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E BIBLIOTECARIO!
Il Senato ha nominato la commissione che valuterà le carriere di professori e ricercatori per l’erogazione della classe stipendiale, il cosiddetto “scatto”, cioè l’equivalente di quello che sono le progressioni economiche orizzontali (P.E.O.) per il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.). Ma come funzionano gli aumenti stipendiali della docenza universitaria? Tutti i lavoratori d’Italia sono “contrattualizzati”, cioè hanno stipendi che sono determinati per la retribuzione tabellare dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (C.C.N.L.). Tutti tranne gli alti gradi di polizia ed esercito, i diplomatici, i magistrati e, appunto, professori e ricercatori universitari. Lo stipendio di queste categorie (chiamate “non contrattualizzate”) viene automaticamente aggiornato ogni anno con un adeguamento ISTAT. A questo si aggiunge poi lo “scatto” biennale (che fino al 2017 era triennale). Perciò, mentre il C.C.N.L. 2019/2021 del personale T.A.B. universitario e della scuola è ampiamente scaduto e stenta ad essere rinnovato (così come quello di molte altre categorie di lavoratori), il Governo del prof. Draghi si prodiga ad emanare il decreto per gli aumenti stipendiali della docenza universitaria.
Verrebbe voglia di chiedere al Presidente del Consiglio: è giusto che il personale T.A.B. abbia visto l’ultimo aumento dello stipendio tabellare nell’aprile del 2018 mentre un professore, con uno stipendio nettamente superiore, lo veda incrementare ogni anno? A noi questo sembra un evidente sistema di “casta” o, sarebbe più corretto definirlo, “classista”. L’Italia è il Paese dove le cose straordinarie diventano prassi: i C.C.N.L. vengono costantemente rinnovati quando sono già scaduti perché questo permette al Governo di non dare gli arretrati “pieni” ma a forfait risparmiando milioni di euro. Aumenti che spesso non coprono neanche l’inflazione. Come se non bastasse, le risorse del cosiddetto “salario accessorio” vengono limitate da provvedimenti governativi, cosicché diventa difficile per i sindacati nei singoli atenei contrattare le P.E.O. Il risultato è riportato nella tabella seguente: negli ultimi tredici anni, il personale T.A.B., penalizzato dal blocco delle retribuzioni tra il 2011 e il 2015 che ha colpito tutti i dipendenti pubblici, docenza compresa (blocco dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel giugno 2015) ha visto solo due rinnovi contrattuali a fronte dei nove adeguamenti ISTAT e dei quattro scatti della docenza universitaria.
IN 13 ANNI: 2009/2022 (il blocco retribuzioni 2011/15 ha coinvolto tutte le categorie).
Adeguamento annuale ISTAT | Scatto triennale/biennale | |
Professori e ricercatori | 9 | 4 |
Aumenti rinnovo Contratto Nazionale CCNL | Progressioni economiche orizzontali PEO | |
Personale TAB | 2 * | 2 |
*(forse 3 se verrà rinnovato quest’anno)
Non stupisce quindi, come abbiamo già avuto modo di denunciare, che il potere di acquisto della maggioranza degli italiani negli ultimi 30 anni sia quello che è cresciuto di meno in Europa. Cosa che ci fa dire che gli stipendi di tutti i lavoratori andrebbero subito incrementati.
POTREMO RADDOPPIARE LE ASSUNZIONI ANNUALI
Il Rettore ha comunicato che il Ministero ha deciso di accorpare le risorse previste per il 2022 e il 2023 destinate alle assunzioni straordinarie di professori, ricercatori RTD-B e personale T.A.B.: complessivamente 375 milioni che a breve verranno distribuiti agli atenei tenendo conto anche della qualità della ricerca (V.Q.R.) su cui UniMi ha registrato un ottimo risultato. Il Rettore ipotizza tra i 100 e i 110 punti organico aggiuntivi per il nostro Ateneo. Questi reclutamenti dovranno avvenire entro ottobre o novembre del 2024: ci vorrà una programmazione sensata per rispettare la scadenza. In sostanza UniMi potrebbe raddoppiare i punti organico solitamente a sua disposizione da destinare alle assunzioni. La CGIL chiede che queste risorse possano riequilibrare l’attuale divario numerico di 200 unità tra docenti e personale T.A.B.
DIPARTIMENTI DI ECCELLENZA: 18 CANDIDATI PER 15 POSTI
Verosimilmente in giugno, il Senato dovrà decidere quali saranno i quindici dipartimenti che potranno concorrere per ottenere i finanziamenti dei dipartimenti di eccellenza 2023/2027. UniMi ha ottenuto il maggior numero di dipartimenti in graduatoria insieme all’Università degli studi di Padova. Sedici dipartimenti hanno ricevuto il punteggio massimo (100) a cui se ne aggiungono altri due con un punteggio leggermente inferiore (99,5 e 99): perciò diciotto candidati per quindici posti. Il Rettore auspica che i dipartimenti della medesima area si confrontino tra loro per scegliere chi abbia possibilità più concrete di ottenere il finanziamento tenendo conto anche della “concorrenza” di dipartimenti di altri atenei. I dipartimenti di area 5 (scienze biologiche) e 6 (scienze mediche) hanno più classificati in graduatoria: è difficile che più dipartimenti della medesima area dello stesso ateneo ottengano il finanziamento. Bisognerà poi determinare, tra questi, anche il “dipartimento campione” che concorrerà prima degli altri in una sessione riservata.
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.