LA FINESTRA SUL SENATO – Resoconto del Senato del 11 gennaio

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

L’anno si apre con un’importante novità. Il Direttore Generale ha comunicato che, dopo il personale di ospedali, polizia e scuola, dal 1° febbraio anche per i lavoratori dell’università sarà previsto l’obbligo vaccinale. Permane anche l’obbligo di indossare sempre le mascherine, con la novità che per l’accesso alle biblioteche le mascherine dovranno essere obbligatoriamente le FFP2. Rimangono in vigore le attuali norme sul lavoro agile che prevedono una prevalenza di attività lavorativa in presenza.

Il Rettore ha detto che, seppur l’elevato numero di contagi ci riporti “psicologicamente” indietro di un anno, i dati sulle ospedalizzazioni siano di gran lunga meno preoccupanti rispetto ad un anno fa. Ha aggiunto che la cautela è comunque d’obbligo in quanto è possibile che a breve la Lombardia diverrà zona arancione. Abbiamo chiesto di valutare una maggiore estensione dei giorni di lavoro agile e che l’ateneo distribuisca le mascherine FFP2 ai lavoratori, in particolare a quelli a contatto con il pubblico: ci è stato risposto che le FFP2 saranno date solo ai bibliotecari e che per i mesi di gennaio, febbraio e marzo si potranno liberamente usare i 21 giorni di lavoro agile complessivi a disposizione. Se ne riparlerà nella prossima trattativa sindacale. Per quanto riguarda la didattica, la prof.ssa Porrini (Prorettore alla didattica) ha ricordato che, come indicato dal Ministero, siamo un “ateneo in presenza” e quindi, salvo aggiornamenti: le lezioni saranno in presenza con trasmissione in streaming, gli esami orali si svolgeranno da remoto, mentre esami scritti e tesi di laurea saranno in presenza.

ASSUNZIONI E VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE T.A.B.

Come vi avevamo già anticipato, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto un netto incremento delle risorse a favore dell’università: “75 milioni di euro per l’anno 2022, 300 milioni di euro per l’anno 2023, 640 milioni di euro per l’anno 2024, 690 milioni di euro per l’anno 2025 e 740 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026 destinati all’assunzione di professori universitari, di ricercatori RTD-B e di personale tecnico-amministrativo delle università, in deroga alle vigenti facoltà assunzionali, al fine di favorire il graduale raggiungimento degli standard europei in ordine al rapporto tra il numero dei docenti e del personale tecnico-amministrativo (T.A.B.) delle università e quello degli studenti”. La FCL-CGIL nazionale stima complessivamente circa 4.200 lavoratori T.A.B. in più entro il 2026 per le università italiane. Questo significherebbe per UniMi che, in particolare dal 2023 ed entro il 2026, l’organico del personale T.A.B. aumenterebbe di circa 170 unità rispetto alle quasi 2.000 attuali.

Inoltre sono previsti “50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022 finalizzati alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo delle università statali in ragione delle specifiche attività svolte nonché al raggiungimento, da parte delle università, di più elevati obiettivi nell’ambito della didattica, della ricerca e della terza missione. Con il decreto di ripartizione del fondo per il finanziamento ordinario, sono individuati i criteri di riparto delle risorse di cui alla presente lettera tra le singole istituzioni, nonché i princìpi generali per la definizione degli obiettivi e l’attribuzione delle predette risorse al personale tecnico-amministrativo. Le singole università provvedono all’assegnazione delle risorse al personale in ragione della partecipazione dello stesso ad appositi progetti finalizzati al raggiungimento di più elevati obiettivi nell’ambito della didattica, della ricerca e della terza missione, nel limite massimo pro capite del 15 per cento del trattamento tabellare annuo lordo, secondo criteri stabiliti mediante la contrattazione collettiva integrativa”. Questo per UniMi vorrebbe dire circa 2 milioni di euro all’anno, stabili, da destinare al personale T.A.B. secondo criteri individuati da un successivo decreto e contrattati tra parti sindacali ed amministrazione d’ateneo, nel limite del 15% del proprio stipendio tabellare.

EDILIZIA, CITTA’ STUDI E P.N.R.R.

E’ in arrivo un bando nazionale per l’edilizia universitaria da 1,4 miliardi di euro. Ogni ateneo potrà presentare dei progetti da co-finanziare: il ministero fornirà il 60% delle risorse. Non potranno essere beneficiati progetti già finanziati (come ad esempio il campus MIND a Rho EXPO) ma potranno essere premiati progetti di efficientamento energetico e ristrutturazione, anche di edifici demaniali in comodato d’uso: come potete vedere sarebbe perfetto per la ristrutturazione degli edifici di Città Studi, che sarebbe importante fossero mantenuti a causa del previsto aumento d’organico e dell’esiguità degli spazi del campus MIND.

Il Rettore ha riferito che sono stati pubblicati anche i bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) con scadenza in febbraio: centri nazionali, ecosistemi dell’innovazione, infrastrutture della ricerca. A fine febbraio dovrebbe arrivare il bando sui partenariati estesi.

ASSOLOMBARDA E REGOLAMENTO SEGNALAZIONE DEGLI ILLECITI

Il Senato ha approvato un accordo quadro tra gli atenei lombardi ed Assolombarda (che associa numerose imprese delle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi) con l’obiettivo, tra gli altri, di favorire il collocamento nelle imprese del territorio dei numerosi ricercatori a tempo determinato che verranno reclutati dagli atenei nei prossimi anni nell’ambito del P.N.R.R: si tratta più che altro di una “lettera di intenti” dato che giuridicamente Assolombarda non può imporre nulla alle imprese associate. Come detto in seduta, pensiamo che aver fondato la ripresa dell’Italia esclusivamente su queste assunzioni a tempo determinato, sia sbagliato ed avvilente per i lavoratori. Di certo non è pensabile una carriera accademica per tutti i ricercatori che verranno reclutati, perciò sarebbe auspicabile un collocamento nelle aziende del territorio, le quali però dovrebbero poi impegnarsi, dopo questa sorta di apprendistato all’interno dei progetti temporanei del P.N.R.R., a garantire rapporti di lavoro stabili a tempo indeterminato.

Infine il Senato ha approvato le modifiche al regolamento per la segnalazione degli illeciti da parte dei dipendenti dell’ateneo. Nei tre anni in cui è stato attivo, le segnalazioni sono state cinque. Ci siamo astenuti: la nuova versione ha ampliato la garanzia dell’anonimato e tolto l’indicazione di non fare “segnalazioni basate su meri sospetti e voci”. Nonostante sia un regolamento previsto dalla legge, temiamo che la procedura possa assumere un carattere troppo delatorio.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro e buon 2022.