Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Durante questa lunga seduta sono stati approvati: il Bilancio di Previsione 2022, il Piano Strategico 2022/2024, quattro nuovi corsi di laurea magistrale e il Gender Equality Plan correlato ad un Piano di Azioni Positive aventi lo scopo di raggiungere l’uguaglianza di genere.
L’ANNO CHE VERRA’
Le previsioni del bilancio per il 2022 sono sostanzialmente positive: per il nuovo anno è previsto un incremento di ben 19 milioni di euro del Fondo di Finanziamento Ordinario (F.F.O.), ovvero il principale finanziamento ministeriale di cui beneficia UniMi e con cui, principalmente, si pagano gli stipendi. Come avevamo già detto nel Senato del 1 dicembre, abbiamo ribadito la necessità di assunzioni di personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.) a tempo indeterminato, anche per far fronte ai sempre maggiori carichi di lavoro e per riequilibrare gli organici nei confronti di una docenza la quale, al termine del 2022, potrebbe prevedere ben 400 unità in più rispetto al personale T.A.B. Abbiamo anche chiesto di limitare le assunzioni a tempo determinato evitando di creare un esercito di precari: eccedere in questo, ridurrebbe le possibilità di stabilizzazione a tempo indeterminato degli stessi colleghi. Inoltre, abbiamo posto l’attenzione su alcune previsioni di costi: tra le cose negative, segnaliamo l’importante incremento dei costi per le spese di vigilanza esterna per garantire l’apertura serale delle biblioteche e la crescita della spesa per il call center esterno Leonardo che gestisce le telefonate in Ateneo; tra le cose positive, sono da sottolineare il mantenimento della spesa per il welfare (assistenza sanitaria, rimborsi per i trasporti e per le spese per la scolarità, ecc.), la diminuzione della spesa per gli affitti dovuti alla prevista dismissione degli uffici amministrativi di via S. Antonio e, infine, il fatto che UniMi non abbia attualmente debiti per mutui. Come di consueto, chi volesse approfondire l’argomento può leggere l’allegato.
LA STRATEGIA FUTURA
Il Piano Strategico 2022/2024 è un importante documento che determinerà le scelte future del nostro Ateneo per i prossimi tre anni. Sono stati accolti tutti gli emendamenti che avevamo presentato. Per quanto riguarda le risorse derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), abbiamo ottenuto la massima attenzione alle possibili spinte privatistiche che si potrebbero creare con le legal entity (ad esempio, consorzi e fondazioni con enti privati) e un richiamo al fatto che le assunzioni a tempo determinato che verranno finanziate dal P.N.R.R. siano destinate esclusivamente al reclutamento di risorse specialistiche e tecniche, con competenze specifiche non presenti negli organici dell’Ateneo. Per le scelte edilizie, abbiamo chiesto di privilegiare il reperimento delle risorse necessarie al mantenimento di quante più strutture possibili a Città Studi e il contestuale contenimento, in assenza di ulteriori finanziamenti esterni, della spesa relativa al Centro Sportivo Saini. Inoltre, abbiamo indicato alcuni possibili interventi per un miglioramento del risparmio energetico e della sostenibilità. Infine, abbiamo chiesto che i progetti per i futuri servizi per gli studenti tengano conto delle esigenze dei lavoratori e siano accompagnati da investimenti sugli organici del personale.
OBIETTIVO “UGUAGLIANZA DI GENERE”
Il Gender Equality Plan è un documento richiesto dalla Commissione Europea indicante delle misure operative che abbiano lo scopo di ridurre la disuguaglianza di genere. L’Ateneo negli ultimi anni ha compiuto alcune scelte dettate anche dall’intenzione di creare condizioni più favorevoli per le donne che spesso sono investite dal “lavoro di cura”: il finanziamento nel welfare di rimborsi per la scolarità dei figli o per la non autosufficienza, oppure la possibilità di svolgere alcune giornate lavorative in modalità agile. Su tutto ciò c’è ancora molto da fare. Uno degli obiettivi sarà implementare l’attuale sistema di convenzioni: considerato che, come riportato nel Piano di Azioni Positive (P.A.P.), l’età media del personale T.A.B. in Ateneo è di 51 anni, pensiamo che sarebbero utili convenzioni che permettessero prezzi calmierati per servizi di badanti a favore di parenti anziani o non autosufficienti. Tra le azioni che verranno intraprese, segnaliamo anche che sono previsti interventi a sostegno della disabilità e l’istituzione della figura del disability manager prevista ormai da tanti anni.
QUATTRO NUOVI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE E PIANI DEGLI STUDI
Il Senato ha approvato quattro nuovi corsi di laurea magistrale (di cui uno inter-ateneo con le università di Pavia e Bicocca; quest’ultima sarà la sede amministrativa) per il prossimo anno accademico 2022/23: Scienze Geografiche E Pianificazione Territoriale, Valorization and Sustainable Development of Mountain Areas, Geophysics e l’inter-ateneo Artificial Intelligence for Science and Technology. Inoltre sono state approvate le scadenze amministrative per gli studenti con l’eccezione di quella relativa alla presentazione del piano degli studi che verrà prossimamente rivalutata a causa della richiesta degli studenti di Studi Umanistici di poter presentarne due all’anno. A tal proposito, abbiamo detto che il piano degli studi per come è oggi, è solo un appesantimento burocratico senza alcuna finalità programmatoria che da un gran lavoro a Segreterie Studenti e commissioni docenti dei piani e crea più disagi che vantaggi agli studenti stessi che sono disorientati sui percorsi formativi (scrivendo di conseguenza numerose mail a segreterie e docenti) e si ritrovano blocchi informatici per l’iscrizione a determinati esami in assenza di piano studi, con ritardi nel percorso di studi e conseguente peggioramento dei dati sugli studenti “fuori corso”. Il sistema va semplificato: il manifesto degli studi dell’anno di immatricolazione deve essere riportato in UniMia e rispettato dallo studente, senza possibilità di scostamenti, ma con la possibilità di dare come crediti aggiuntivi ciò che non è previsto in manifesto. Questo renderebbe superflua la presentazione del piano studi o al massimo necessaria solo all’ultimo anno di iscrizione che porta alla laurea. Se ne parlerà in Commissione Didattica.