A cura di Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Voto “A”. Punteggio 7,72. E’ questo lo straordinario risultato ottenuto da UniMi e conferito nell’accreditamento quinquennale rilasciato dalla Commissione di Esperti Valutatori del Ministero (C.E.V.). A differenza delle altre università, il risultato è stato ottenuto in piena pandemia, con tutte le difficoltà che questo ha comportato: questo è un ulteriore motivo di orgoglio. Siamo il terzo ateneo in Italia e il primo tra i grandi atenei multidisciplinari. Nel mio intervento, oltre a ringraziare i 600 colleghi coinvolti, tra cui moltissimi del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.), ho sottolineato che questo giudizio è la dimostrazione di come i lavoratori di UniMi lavorino bene e con qualità.
ANNI DIFFICILI
Il Senato ha fornito il parere sul bilancio di questo complicato 2020. Trovate in allegato un mio approfondimento che è riassunto qui di seguito nell’intervento che ho fatto in seduta.
Il nostro Ateneo è amministrato, dal punto di vista economico, con rigore e prudenza: infatti UniMi non ha debiti ed ha un buon rapporto tra spese ed entrate. Ovviamente questo quadro muterà dal 2025, quando inizierà il pagamento annuale del canone per il Campus Mind.
Nel 2020 abbiamo registrato un “utile pienamente disponibile” di 46,2 milioni di euro. E’ di gran lunga superiore a quello dell’anno precedente. A questo incremento ha contribuito l’aumento di 8,1 milioni del “Fondo di Finanziamento Ordinario non vincolato” proveniente dal Ministero. Si tratta però di risparmi principalmente straordinari determinati dalle chiusure per la pandemia e dalla risoluzione di un contenzioso giuridico con un’associazione studentesca, per il quale avevamo disposto prudenzialmente un accantonamento.
Per risolvere quel contenzioso e venire incontro ad una nuova normativa nazionale, UniMi ha riformato il proprio sistema di tassazione per gli studenti. Questo ha prodotto una riduzione del gettito di 7 milioni. Questo dato è la dimostrazione tangibile di come l’Ateneo “ci tenga” ai suoi studenti. Oltre a ciò, si consideri che abbiamo speso 1,2 milioni in più per gli affitti di alcune residenze del Comune, in cui abbiamo trasferito gli studenti per completare i lavori di ristrutturazione delle residenze di via S. Sofia e via Bassini, lavori che è importante che si concludano al più presto.
Sempre per quanto riguarda l’area di via S. Sofia, è importante che si concludano anche i lavori di ristrutturazione che permetteranno il trasferimento (da concludersi nel giugno 2022) degli uffici amministrativi ora collocati in via S. Antonio e il conseguente risparmio del relativo canone annuale di 2,3 milioni.
Il costo del personale T.A.B. è rimasto costante. Desta invece preoccupazione l’incremento di 5,8 milioni del costo del personale docente e ricercatore per scatti stipendiali ed adeguamenti ISTAT delle retribuzioni. Si tratta di dinamiche nazionali, ma attenzione: si tenga conto anche di questo quando si procede a nuove assunzioni per i docenti. Anche se ci sono punti organico disponibili, come quest’anno dove abbiamo fatto il 115% del turn over (cioè abbiamo avuto più assunzioni che cessazioni), poi gli stipendi alla lunga possono non essere sostenibili. Pertanto si potrebbe equilibrare la storica divisione dei punti organico in “75% per i docenti e 25% per il personale T.A.B.” allargando di più la percentuale per questi ultimi: sia per risolvere i problemi di carenza di organico, sia perché il personale T.A.B. costa di meno.
La nota dolente per il personale T.A.B. è il calo delle entrate che finanziano il Fondo Comune d’Ateneo (F.C.A.): calano gli introiti da conto terzi, ricerca finanziata, fitti attivi, utilizzo degli spazi, sponsorizzazioni. Il rischio è che si riduca il conguaglio del F.C.A. che viene distribuito a consuntivo: e che questo accada, non solo quest’anno, ma anche l’anno prossimo se non interveniamo subito, visto che anche in questo 2021 stiamo andando male su fitti attivi ed utilizzo spazi. Come ha chiesto la CGIL, certamente va elevata al 80% la percentuale che va al F.C.A. della parte di introito che va al bilancio d’Ateneo (e che attualmente è tra il 45% e il 60%). Questo va fatto su tutte le voci che finanziano il F.C.A. e retroattivamente fin da inizio 2021. Non si può più aspettare. Per il personale T.A.B. rischia di diventare un’emergenza salariale.
Il welfare d’Ateneo (2,8 milioni con cui si pagano l’assicurazione sanitaria, gli abbonamenti dei trasporti, le spese per la scuola dei figli e per l’assistenza ai non autosufficienti) è un fiore all’occhiello di UniMi. Però anche quest’anno, un terzo del budget a disposizione non è stato speso. Perciò, come chiesto dalla CGIL, oltre a studiare nuove forme di welfare, possiamo subito incrementare fino al 30% la percentuale dei rimborsi sulle forme di welfare già esistenti a sostegno dei figli dei lavoratori.
MOBILITA’ INTERNA, DIDATTICA IN PRESENZA, FONDI PER CITTA’ STUDI
Il Senato ha dato il suo parere positivo sul nuovo regolamento per la mobilità interna del personale T.A.B., che ora andrà alla valutazione del Consiglio di Amministrazione. Durante la Commissione Regolamenti del 4 giugno avevo presentato quattro emendamenti, che sono stati accolti, con le finalità: di aumentare la trasparenza e l’oggettività delle procedure (verbalizzazione e protocollazione degli atti, sistema di punteggio per la mobilità “a domanda su posti disponibili”); dare una priorità ai lavoratori disabili e coloro che assistono familiari disabili; impedire che una mobilità sia sempre bloccata dalla mancanza di un sostituto nella struttura di provenienza. Tra le principali novità, l’obbligo di permanenza per 18 mesi nella propria struttura prima di presentare domanda di mobilità interna.
Il Rettore ha comunicato che per il prossimo anno accademico l’obiettivo è la riapertura, ove possibile, delle attività didattiche in presenza mantenendo le norme di distanziamento.
Infine ha detto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) sarà un volano per le nostre attività: forse potremo usare un fondo per l’edilizia di rigenerazione urbana per il mantenimento di Città Studi.
Vi ringrazio per l’attenzione. Buon lavoro.