ORE REGALATE

Per anni, quando l’amministrazione insisteva per limitare il godimento del riposo compensativo, rispondevamo chiedendo anzitutto due dati:

  • Quante ore di riposo accumulato vengono tagliate ai lavoratori perché è stato superato il limite massimo di accumulo (50 ore)?
  • Quante ore di riposo accumulato vengono tagliate ai lavoratori perché scaduto il limite temporale per usufruirne (31/3 dell’anno successivo)?

Si tratta di ore, a tutti gli effetti, regalate ogni anno dai lavoratori all’università. E’ evidente che se si scoprisse che tanti lavoratori regalano ogni anno tante ore all’ateneo, perderebbe di credibilità l’argomento usato per anni dall’amministrazione, e cioè che i lavoratori accumulano riposo indipendentemente dalle esigenze di servizio, solo per aumentare poi i propri permessi e ferie.

Il fatto che per anni abbiano risposto che si trattava di informazioni troppo difficili da ricavare ci ha sempre insospettiti. E, infatti, quando pochi giorni fa finalmente ci è stata fornita l’informazione, abbiamo scoperto che:
nel 2018 sono state tagliate, perché eccedenti il limite massimo di 50 ore, ben 1134 ore a 136 persone solo nel mese di dicembre.

Le ore non usufruite al 30/4 (l’anno scorso il termine è stato prorogato di 1 mese) sono invece state 8014, e il taglio è stato subito da 523 colleghi. Nel 2017 erano addirittura state 13.380.

Questi numeri ci dicono:

  • che c’è una carenza di organico che spinge i colleghi a lavorare oltre il proprio orario, oltre il monte ore degli straordinari, e ad accumulare ore di riposo compensativo che non si riescono poi a godere;
  • che il lavoro è spesso organizzato male; – che i carichi di lavoro sono eccessivamente disomogenei; – che l’amministrazione realizza ogni anno un congruo risparmio a spese dei lavoratori, dato che il CCNL prevede che le ore non fruite perché impossibilitati da esigenze di servizio vengano retribuite;
  • che il lavoro è spesso organizzato male;
  • che i carichi di lavoro sono eccessivamente disomogenei;
  • che l’amministrazione realizza ogni anno un congruo risparmio a spese dei lavoratori, dato che il CCNL prevede che le ore non fruite perché impossibilitati da esigenze di servizio vengano retribuite.

In ogni caso ci dicono anche che molti lavoratori dell’ateneo rimediano ai problemi con la loro abnegazione, che finora è stata malamente ripagata da amministrazioni che hanno saputo solo inventarsi regole astruse (come le finalmente abrogate “85 ore”) e lesinare gli incrementi del Fondo Comune d’Ateneo.

Ai lavoratori che regalano ogni anno tutte queste ore diciamo che non è questo il modo per risolvere i problemi della propria struttura. L’ateneo deve fare assunzioni e mobilità interne, deve avere dirigenti e capi in grado di organizzare in modo efficiente il lavoro, e non vivacchiare grazie all’abnegazione dei dipendenti.

Il nostro tempo libero, il nostro riposo la gestione dei nostri carichi familiari, rappresentano delle conquiste da difendere sempre come beni preziosissimi.

Quello che è inaccettabile è che la richiesta di fruizione del recupero compensativo venga negata e non retribuita. Se siete in questa situazione, segnalatecelo e ci attiveremo a difesa dei vostri diritti!