Che cosa ci aspettiamo dalla riorganizzazione

Della necessità di riorganizzare l’ateneo si parla almeno da 5 anni. Ora sembra che nei prossimi 6/9 mesi l’amministrazione dovrebbe procedere a riorganizzare le divisioni.

Un progetto in termini molto generali è stato presentato a RSU e OO.SS., ma non ancora agli organi di governo. Da quel che si è visto non si capisce ancora come cambieranno i compiti delle strutture, quali saranno gli uffici, con quante unità di personale. Decisamente poco per esprimere un giudizio. Quella che però è tristemente chiara è la ferma volontà dell’amministrazione di appellarsi alla legge Brunetta per non contrattare tutto quel che è materia organizzativa.

Vorremmo però chiarire alcuni punti che riteniamo sono fondamentali.

  1. I lavoratori subiscono da anni la mortificazione salariale e spesso professionale, hanno carriere bloccate e sono spesso sotto inquadrati. Non si potrà certo risolvere tutto ciò in assenza di un nuovo contratto, ma almeno ci si aspetta che i lavoratori vengano consultati, valorizzati e che si elabori un piano per eliminare il sotto inquadramento. Ci saranno trasformazioni o soppressioni di processi, accorpamento di attività, nuovi servizi da creare ex novo. Se si pensa di calare tutto dall’alto si otterrà solo di aumentare il malessere e la sfiducia radicati ormai da tanti anni tra i lavoratori.
  2. La riorganizzazione è anche un’occasione di razionalizzazione. Anzitutto dei carichi di lavoro, che sono attualmente mal distribuiti. Deve servire poi a ridurre molti sprechi, e quindi a liberare risorse da investire in scelte strategiche per mantenere in vita l’ateneo. Gli obiettivi, le fasi di attuazione, le modalità devono essere trasparenti.
  3. Si deve cogliere l’occasione per un maggior coinvolgimento dei lavoratori. Per esempio, come richiesto da anni, creando i consigli di divisione, cioè degli organismi consultivi ed elettivi, che permettono un confronto periodico sulle attività e sui problemi della divisione. O, ancora, con la creazione del tavolo sugli sprechi, promesso e mai realizzato, nel quale anche dei rappresentanti dei lavoratori avrebbero voce in capitolo.
  4. La riorganizzazione dovrebbe permettere anche di recidere definitivamente l’utilizzo di lavoratori come segretari personali da parte di alcuni docenti. Questo potrebbe avvenire solo con la riorganizzazione dei dipartimenti e rappresenterebbe un momento importante nello scardinamento di un ordine baronale in certi feudi ancora vigente.