A pensare male…

Il 14 dicembre 2010 è stato il giorno della fiducia al governo Berlusconi, delle proteste a Roma (e in tutta Italia) di studenti e lavoratori, del mercato di onorevoli e senatori, della morte per freddo di una senzatetto nel centro di Milano, della morte di due operai a Numana.

A pochi giorni dall’approvazione della Riforma Gelmini che metterà una pietra tombale alla scuola pubblica di ogni ordine e grado, il Rettore invia una comunicazione a tutto il personale.

Ci vorrà informare di nuovi finanziamenti per il 2011?

Ci vorrà rassicurare che avremo la certezza di percepire gli stipendi il prossimo anno? Niente di tutto questo.

Sancisce semplicemente l’inutilità dei Rappresentanti dei lavoratori in CDA e Senato. Infatti, mentre era già chiaro che 3 sparuti voti non possono opporsi a nulla, ora è pure evidente che se un consigliere (a torto o a ragione) inizia a votare contro, a sollevare problemi di presunte irregolarità, malversazioni, o peggio, il rischio è una denuncia in sede civile e penale.

Non vogliamo entrare nel merito della denuncia, ma ci preme sottolineare che, prima di procedere con un atto simile, un’amministrazione dovrebbe rispondere, spiegare, chiarire. Davanti ad affermazioni tanto gravi, prima di tutto è necessario togliere ogni ombra di dubbio a chi lavora in Università. A maggior ragione in un paese come l’Italia, dove le sentenze possono tardare parecchi anni.

Questo atteggiamento non ci stupisce. Come Cgil lo abbiamo detto molte volte. I rappresentanti dei lavoratori sono ben accetti finchè rimangono al loro posto e fanno il compitino assegnato. Senza disturbare il “normale” andamento delle cose.

In questa vicenda importa che: sono state poste delle domande. Il Rettore e questa amministrazione non hanno risposto.

Forse perché pensano che i lavoratori valgano tanto poco da non meritare risposte?

Forse perché le risposte potrebbero essere imbarazzanti?

Una reazione, il comunicato del Rettore, che sembrerebbe più dettata da fastidio che da una volontà di chiarimento.

In Italia siamo ormai abituati a continui scandali, Ma non per questo i lavoratori ed i cittadini di questo paese hanno rinunciato a pretendere risposte.

Per questo, i Tecnici-Amministrativi di questo Ateneo sono tutti orecchie.