LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senatodel 14 novembre

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

All’ultimo punto dell’ordine del giorno del Senato è stata proposta una mozione da cinque senatori (tre rappresentanti degli studenti e noi due rappresentanti del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario) che chiedeva la possibilità di discutere la chiusura dei rapporti in corso tra UniMi e atenei israeliani (perlomeno quelli in territori palestinesi occupati), la richiesta di cessate il fuoco e la condanna da parte dell’ateneo dell’attuale condotta politica di Israele. Il Rettore a sua volta ha presentato una mozione che riprendeva quella della CRUI con l’aggiunta di una richiesta di cessate il fuoco. Non entriamo troppo nel dettaglio delle mozioni in quanto non sono state votate. Infatti il Senato del 14 novembre è stato interrotto da alcuni studenti e sciolto dal Rettore verso metà seduta.

QUANDO L’ATTUALITA’ IRROMPE: LA GUERRA IN PALESTINA

Quel pomeriggio, nella sede di Festa del Perdono, si è svolta un’assemblea di circa 300 studenti, organizzata per discutere e protestare contro l’operazione militare di Israele nella striscia di Gaza in Palestina. Al termine dell’assemblea, un presidio di poco meno di un centinaio di studenti si è recato all’esterno del Rettorato dove era in corso il Senato. Gli studenti dell’assemblea hanno chiesto se fosse possibile inviare una delegazione in Senato per presentare una propria mozione. Il Rettore non ha acconsentito al ricevimento della delegazione, dicendo che la mozione poteva essere inviata via mail ai senatori e giustificando questa decisione nel rispetto del regolamento del Senato che prevede che solo i senatori possano presentare mozioni. Gli studenti all’esterno del Senato, battendo decine di mani sui vetri, hanno creato un rumore tale che fosse impossibile per i senatori parlare e sentirsi anche attraverso i microfoni. Pertanto il Rettore ha deciso di sciogliere il Senato: gli argomenti non trattati verranno discussi salvo imprevisti nella prossima seduta. Dopo lo scioglimento del Senato, una delegazione di studenti dell’assemblea, tra cui alcuni di origine palestinese, è stata ricevuta dal Rettore insieme al Direttore Generale e al Prorettore per l’internazionalizzazione. Alla riunione, durata un’ora e mezza, hanno partecipato anche i senatori presenti che avevano proposto la mozione sopra citata, tra cui uno di noi.

Questa vicenda apre una serie di contraddizioni evidenti. Se da una parte è comprensibile la volontà del Rettore di far rispettare le regole democratiche e rappresentative del Senato, dall’altro sappiamo come un’assemblea possa volersi prendere uno spazio di confronto diretto con un Organo decisionale. O ancora: l’anno scorso il Ministero degli Affari Esteri ha chiesto e ottenuto da tutti gli atenei italiani la chiusura dei rapporti con gli atenei russi in risposta alla guerra in Ucraina, cosa che al momento non è avvenuta nei confronti degli atenei israeliani. Tra parentesi, è bene ricordarsi come già l’anno scorso noi chiedemmo la chiusura dei rapporti con Ariel, un ateneo israeliano in territorio palestinese occupato: rapporti che poi sono stati effettivamente conclusi.

Non può essere questo resoconto la sede per ulteriori considerazioni politiche, però immaginiamo che alcuni possano chiedersi: che senso ha che un Senato Accademico si occupi di questioni così politiche? Noi pensiamo che il civile confronto politico sia sempre un bene e sia distintivo di quei Paesi che si definiscono democratici.

SI ALLO SPIRITO DI SQUADRA, NO ALLA LOTTA TRA POVERI

Prima dell’interruzione del Senato, è stata presentata la relazione annuale del Nucleo di Valutazione. Il Nucleo per la prima volta ha rilevato tre criticità su cui noi da anni chiediamo un intervento:

·         la necessità di integrare l’organico del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario: oggi siamo circa 2.000 a fronte di circa 2.500 docenti e ricercatori;

·         la necessità di monitorare le variabili economico-finanziarie: già l’anno scorso avevamo chiesto che fosse fatta una semestrale di cassa anziché limitarsi a un bilancio annuale;

·         la necessità di rivedere l’offerta formativa esistente al posto di istituire nuovi corsi di laurea: abbiamo fatto notare che con questo ritmo di istituzione di nuovi corsi, dai 143 corsi attuali in soli sei anni arriveremmo a 200 corsi.

Il Nucleo è inoltre tornato su una richiesta a cui ogni anno ci siamo opposti in Senato: l’estensione della valutazione della performance individuale per tutto il personale, anche quello non titolare di indennità. L’argomento è di natura sindacale e pertanto non è del tutto nelle competenze del Nucleo. Detto questo, l’emergenza salariale del personale non può essere risolta ridistribuendo le risorse esistenti dandole a qualcuno e togliendole a qualcun altro, come a esempio il Fondo Comune d’Ateneo, minando così lo “spirito di squadra” e scatenando dinamiche da “lotta tra poveri”. Pensare che tutto sia misurabile ci sembra una pericolosa illusione. Sarebbe già molto poter valutare le diverse strutture sulla base di alcuni dati complessivi e di una relazione sulla quale possano entrare nel merito anche i lavoratori. La valutazione deve servire a migliorare il lavoro e i risultati di tutti e non a distribuire premi, idea che porterebbe a scatenare guerre tra poveri e non a costruire un positivo spirito di cooperazione tra lavoratori.

IMMATRICOLAZIONI E PROSPETTIVE FUTURE CON IL CAMPUS MIND

Le immatricolazioni per l’anno accademico 2023/24 risultano essere complessivamente in linea con quelle dell’anno precedente (+0,34%) anche se sono sensibilmente cresciute quelle dei corsi di laurea triennale a discapito di quelle dei corsi magistrali. E’ stata somministrato anche un questionario alle matricole dell’anno accademico scorso 2022/23, che furono oltre 15.000. E’ emerso come i corsi magistrali scientifici di UniMi siano molto attrattivi: abbiamo sottolineato come il trasferimento di questi al campus scientifico MIND, che si trova in zona Nord-Ovest di Milano, possa influenzare negativamente le immatricolazioni ai nostri corsi a vantaggio dell’università Bicocca che si trova in zona Nord-Est e che risulta essere la nostra principale “concorrente”: andrebbe approfondita la provenienza geografica dei nostri studenti per non farci trovare impreparati in futuro.

A proposito di MIND, il Rettore in seduta ha comunicato che in Legge di Stabilità saranno destinati 80 milioni per il nostro Ateneo: vedremo se saranno confermati. Di questi, 40 milioni dovrebbero andare per MIND e 40 per il Campus Saini di Scienze Motorie. Sarebbe un finanziamento importante anche se molto limitato se consideriamo il fatto che dovremo reperire oltre un miliardo nei prossimi 30 anni. Senza dimenticare che, di queste risorse, molte andranno trovate in tempi brevi, come: i 50 milioni per gli allestimenti di MIND, gli oltre 200 milioni per la ristrutturazione di Città Studi e i 20 milioni per la riqualificazione energetica della sede di Festa del Perdono.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.