La malattia pagata è una conquista fondamentale per i lavoratori. Attualmente i primi tre giorni di malattia sono pagati dall’azienda e poi interviene l’INPS.
Ci permettiamo di ricordare questa, che solo pochi anni fa sarebbe stata un’ovvietà, perché oggi esistono tutte le possibilità tecniche per fare lavorare anche chi è in malattia, e quando emergono nuovi modi per spremere lavoro a un lavoratore, c’è subito chi se ne approfitta.
Purtroppo questo avviene non solo nelle feroci multinazionali, ma nel nostro piccolo pure in Università: raccogliamo crescenti segnalazioni di colleghi che, pur essendo in malattia, vengono sollecitati, da responsabili ben poco responsabili, a svolgere lavori “urgenti” (i lavori ormai sono sempre urgentissimi): la scadenza che scade, i soldi che si perdono, il problema tecnico che blocca l’ateneo, ecc.
Ovviamente le richieste vengono fatte sempre a voce, senza lasciare traccia scritta.
Nel corso del tavolo sindacale svoltosi il 17/1 la dirigente competente ha ribadito quanto sia grave lavorare quando si è in malattia. Abbiamo chiesto di rinverdire la memoria a tutti i responsabili, con una comunicazione che stiamo attendendo. Nel frattempo noi lo facciamo presente a tutti i lavoratori: il periodo di assenza per malattia serve per riposare e per ristabilire le proprie energie psicofisiche. Peraltro, il lavoro mentre si è assenti per malattia, dopo il terzo giorno rappresenta una truffa ai danni dell’INPS, un aspetto che immaginiamo preoccupi anche la nostra amministrazione.
Alla (più o meno) cortese richiesta di lavorare mentre si è in malattia si deve rispondere con un solo, cortese, monosillabo: NO.
In allegato la locandina in formato PDF