ANDRA’ TUTTO BENE!!!!!

Nei momenti più bui della pandemia ci è sempre stato ripetuto questo mantra, al quale aggiungevano che in futuro, grazie ai fondi europei, ci sarebbero stati interventi per potenziare la sanità e la scuola pubblica (per esempio eliminando le classi-pollaio) e per ridurre i sempre più pesanti squilibri sociali, a partire dalla povertà.

Come prevedibile il “governo dei migliori”, infarcito di banchieri, amici di banchieri, consulenti delle multinazionali, si sta incaricando di smentire queste promesse. Le loro decisioni avranno conseguenze molto pesanti sul nostro futuro. Vediamone alcune.

L’intervento sull’IRPEF, riducendo il numero di aliquote, riduce la progressività del sistema. Già il 90% del gettito IRPEF proviene dal lavoro dipendente. Il governo vuole operare una redistribuzione dei benefici della riforma in gran parte verso l’alto. La tabella che alleghiamo mostra come i redditi più beneficiati sono compresi tra i 40.000 e i 60.000 euro, mentre i meno beneficiati sono quelli tra i 24.000 e i 35.000 euro (L’85% degli italiani guadagna meno di € 35.000).  I soldi che utilizzeranno per finanziare questa controriforma sono a debito, quindi andranno prima o poi restituiti, ed è facile prevedere tra qualche anno una nuova stagione di sacrifici.

Ricapitolando: oggi porteremmo a casa una manciata di euro mentre il grosso della torta va a redditi alti, mentre domani ci chiameranno a fare nuovi sacrifici.

L’altra imposta su cui si interviene è l’IRAP, quella pagata dalle aziende e che serve anche a finanziare il sistema sanitario nazionale. Le conseguenze saranno: o tagli al sistema sanitario nazionale, o finanziamento dello stesso grazie ad altre tasse, che graveranno non sui profitti delle imprese, ma sui salari dei lavoratori (come è noto le tasse sui super ricchi sono sempre escluse in partenza).

Aggiungiamo che lo stato continua a permettere alle aziende, anche quelle che hanno goduto di incentivi pubblici, di chiudere le attività, licenziare e fuggire all’estero. Aggiungiamo che la ripresa economica sta portando ai lavoratori solo contratti precari, aumenti stratosferici delle bollette e tanta nuova povertà. Aggiungiamo che non è ancora stata rinnovata la maggior parte dei CCNL, e abbiamo i motivi fondamentali dello sciopero del 16/12.

Chi volesse approfondire, qui trova spiegazioni dettagliate e un’utile tabella su chi ci guadagna, chi ci perde e quanto:

https://www.cgil.it/ci-occupiamo-di/politiche-fiscali/2021/12/08/news/_spiegonefisco_domande_e_risposte_per_capire_cosa_si_sta_decidendo_nella_legge_di_bilancio_2022_e_quale_e_la_posizione_dell-1712182/

E’ ORA DI FERMARE IL GOVERNO DEI BANCHIERI, E’ ORA DI RIAFFERMARE I BISOGNI DEI LAVORATORI DIPENDENTI!

SCIOPERIAMO COMPATTI IL 16/12!

In allegato la locandina in formato PDF