Dopo il record del 2019, tradottosi mediamente in 1.000 euro in busta paga nel 2020, il Fondo Comune di Ateneo (F.C.A.), ci ha regalato quest’anno il più deludente dei conguagli: circa un decimo. Dopo avere rischiato addirittura la cancellazione delle mensilità di novembre e dicembre, non possiamo certo dire che sia stata una sorpresa: la pandemia ha colpito severamente alcune delle attività che alimentano il fondo.
Tuttavia, è da tempo che sosteniamo che si debba procedere a una profonda revisione, che metta un po’ più in sicurezza questa parte del nostro salario: i ritardi accumulati in anni di inerzia li stiamo pagando interamente noi lavoratori. Ad aprile sembrava essersi sbloccata questa trattativa, ma si trattò di un fugace scambio di pareri. Ora, a luglio avanzato, riprenderemo.
Vogliamo subito, però, chiarire un punto: chiederemo la retroattività di tutti i provvedimenti che riguardano l’aumento delle percentuali di ripartizione a favore del F.C.A., altrimenti il conguaglio del 2022 rischia di essere ugualmente misero.
La proposta che abbiamo presentato come F.L.C. C.G.I.L. ha due obiettivi fondamentali:
- Aumentare le entrate, portando all’80% la quota a favore del F.C.A. proveniente da ricerca commissionata (ora al 45%) e da altre attività (ora pari al 60%). Chiediamo inoltre di aumentare, seppur modestamente, le trattenute relative ad alcuni progetti di ricerca particolarmente ricchi.
- Determinare una maggiore equità negli stipendi dei lavoratori: il conto terzi individuale beneficia poco più di 400 lavoratori ogni anno, ma a percepire più di 5.000 euro sono poco più di 30 lavoratori. Riteniamo che su somme così consistenti debba essere applicato un prelievo a beneficio di tutti. Inoltre, pensiamo che l’incompatibilità tra F.C.A. e conto terzi individuale, che ora scatta come una tagliola al raggiungimento di un determinato importo, debba essere invece improntata a una forma di progressività, che veda esentate le distribuzioni più modeste che sono largamente maggioritarie.
Per noi la difesa del potere d’acquisto è sempre stata una priorità. Riteniamo di esserci sostanzialmente riusciti dopo la crisi del 2008, ci riusciremo anche ora.
In allegato la locandina in formato PDF