A cura di Davide Lo Prinzi
Sono giorni difficili: sembra non finiscano mai. La preoccupazione per la salute di tutti, in particolare di chi è più debole, si aggiunge alle difficoltà causate dai necessari provvedimenti di restrizione delle libertà individuali: provvedimenti che, in Italia, nessuno stato democratico aveva mai adottato.
La mia solidarietà va a tutti i colleghi che stanno soffrendo o che hanno dei cari che stanno male o che ci hanno lasciati. Il mio ringraziamento va a tutti i docenti ed i colleghi degli ospedali che mettono a rischio la propria salute per garantire quella collettiva. Un plauso anche a tutti i colleghi che, per fare funzionare la nostra Università, in pochi giorni si sono organizzati per svolgere il proprio lavoro in modalità agile da casa o che, con coraggio, hanno garantito le “attività ritenute essenziali” in presenza in ufficio. A tal proposito c’è da constatare, senza alcuna polemica, che è il personale tecnico, amministrativo, bibliotecario ed ausiliario ad essersi ritrovato fin da subito in “prima linea” e non la docenza (con qualche eccezione, tra cui i medici sopra citati). Il Rettore in Senato ha ringraziato “tutti coloro che, in questo momento difficile, si stanno operando per garantire il proseguimento delle attività didattiche on line: in modo particolare, il personale della Direzione ICT, del CTU, delle Segreterie studenti.” Aggiungendo che è “probabile che per quest’anno accademico gli studenti non rientreranno più in aula.”
UNA GRANDE OCCASIONE
La mia speranza è che questa emergenza sanitaria diventi una grande occasione per capire che “la salute viene prima di tutto” e a cui segua un rifinanziamento radicale della sanità pubblica che da almeno 10 anni subisce tagli di personale e posti letto. Lo stesso rifinanziamento che necessita l’istruzione pubblica, a partire da università e ricerca. Questa dovrà essere anche un’occasione per riorganizzare il lavoro: è sotto gli occhi di tutti come il “lavoro agile”, seppur con i suoi limiti, sia uno strumento imprescindibile per il presente e per il futuro. Su questo tema sono molti mesi che la R.S.U. incalza l’amministrazione: confido che questa emergenza permetterà di superare le ultime resistenze in seno all’amministrazione stessa.
STATUTO E REGOLAMENTO GENERALE A ROMA PER L’APPROVAZIONE
Per quanto riguarda le attività del Senato, che si stanno svolgendo in modalità telematica, la cosa più importante da dirvi è che Statuto e Regolamento Generale d’Ateneo sono già a Roma sul tavolo del Ministro per la valutazione definitiva, che di norma avviene in massimo 60 giorni.
E’ stata inoltre approvata una mozione promossa dall’Università di Bologna che chiede ad Italia ed Unione Europea di non smettere di prodigarsi per la scarcerazione dello studente Patrick Zaki arrestato in Egitto.
IL RUOLO DI UNIMI NELL’EMERGENZA
Voglio chiudere con un plauso al ruolo svolto fin dall’inizio dal nostro Ateneo nell’emergenza sanitaria. La sospensione delle attività didattiche adottata congiuntamente dai rettori lombardi, sabato 22 febbraio (all’indomani del primo caso di infezione a Codogno), che ha impedito alla maggioranza degli studenti di circolare (pensate che, solo nel nostro Ateneo, studiano oltre 60.000 studenti), ha spinto il sindaco di Milano, domenica 23 febbraio, ha dichiarare: “vista la decisione dell’Università, anche a livello prudenziale le scuole vanno chiuse a Milano a livello di Città metropolitana per una settimana”. Come è noto, a catena, la Regione Lombardia e le regioni limitrofe hanno poi chiuso ogni scuola di ordine e grado e sono infine seguiti i provvedimenti contenitivi del Governo su tutto il territorio nazionale.
Vi ringrazio per l’attenzione e buon lavoro. Con l’augurio che “andrà tutto bene”.