Voto di scambio? Ma stiamo scherzando?

Un direttore di dipartimento, in dissenso con la posizione della RSU sull’elezione del rettore, invece di confrontarsi apertamente, ha deciso di scrivere una mail invitando i lavoratori a non seguire l’indicazione delle proprie rappresentanze.

Troviamo che, in particolare, uno degli argomenti utilizzati sia gravissimo. Il direttore in questione etichetta la richiesta di una chiara presa di posizione alla luce del sole come “voto di scambio”.
Una tale malafede non può passare sotto il silenzio.

Il voto di scambio è un accordo sottobanco che vincola l’esercizio del diritto di voto all’elargizione di un favore.

La RSU e la FLC CGIL, invece, chiedono che i candidati si impegnino esplicitamente a riconoscere la dignità del personale TAB, su due questioni fondamentali: non essere umiliato con un voto che vale il 15% di quello di un docente, non essere estromesso dal CdA.

Rivendicazioni che portiamo avanti da anni, in RSU, come Organizzazione Sindacale e in Senato Accademico; presenti nei nostri programmi elettorali e che di certo non abbiamo improvvisato in occasione delle elezioni del rettore.

Il direttore di un dipartimento è anche a capo del personale, pertanto questa comunicazione si configura come quella di un capo che esorta isuoi dipendenti a ignorare le proprie organizzazioni sindacali, etichettate come dei malfattori, quando invece sono democraticamente elette.

Il voto di scambio è un reato, come anche la diffamazione!

Data la gravità di quanto accaduto, chiediamo le immediate dimissioni di questo direttore, decisamente non adeguato a ricoprire la carica, almeno per quanto riguarda la gestione del personale.