Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Il Senato ha approvato le assegnazioni definitive di spazi ai dipartimenti e alle strutture che rimarranno e si trasferiranno progressivamente a Città Studi quando, nell’anno accademico 2027/28, prenderanno avvio le lezioni presso il Campus scientifico MIND nell’area ex-EXPO vicino Rho.
SCIENZE POLITICHE A CITTA’ STUDI, MEDIAZIONE IN VIA CONSERVATORIO
In coerenza con quanto votato l’anno scorso sul campus MIND, abbiamo votato contro anche questa delibera dato che questi trasferimenti sono una diretta conseguenza di quella scelta. I dipartimenti oggi presenti a Città Studi saranno trasferiti a MIND, a eccezione di Matematica e Informatica. La sede di via Noto è destinata alla vendita: gli studenti di Beni Culturali andranno a Città Studi. Così come quelli di Scienze Politiche che libereranno via Conservatorio in cui confluiranno gli studenti di Mediazione Linguistica e Culturale, permettendo così la vendita della sede di Sesto San Giovanni. La direzione ICT, il CTU e la Scuola di Giornalismo saranno collocati in via Mangiagalli 25. Fondazione UniMi sarà collocata presso l’edifico LITA in via Ponzio 16. In sostanza, sommando gli studenti di Scienze Politiche (8.000), Beni Culturali (3.700), Matematica (1.780) ed Informatica (2.600), rimarranno nell’area circa 16.000 studenti, anche se nel 45% in meno degli spazi, creando così un nuovo campus umanistico. Alleghiamo l’approfondimento “Mai dire MIND” aggiornato: riassume le cose fondamentali da sapere sui grandi cambiamenti che ci attendono. Pensiamo che sia importante per tutti esserne informati.
Abbiamo ribadito la necessità che al più presto vengano convocate le rappresentanze sindacali per discutere dei criteri dei trasferimenti che riguarderanno oltre 500 colleghi del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Non è solo una questione professionale: ci sarà un forte impatto sulle vite delle persone. Il Rettore ha risposto che se ne parlerà entro luglio e che l’Amministrazione farà un sondaggio tra tutti i lavoratori per rilevare le disponibilità.
UniMi si propone di finanziare il proprio progetto edilizio complessivo (riguardante MIND, Città Studi, Centro e Campus di Scienze Motorie al Saini) anche con la vendita o dismissione di edifici o porzioni di essi, in proprietà (circa 15 immobili come via Noto, Sesto San Giovanni, alcuni immobili di Città Studi) o locazione passiva (come via S. Antonio), ritenuti non più funzionali alle esigenze accademiche. Per questo motivo alcuni immobili di Città Studi da alienare potrebbero essere affidati a una Società di Gestione del Risparmio per ricavarne 200 milioni: due hanno già manifestato il proprio interesse. Abbiamo ricordato che tutto si dovrà “tenere insieme”. Cioè: non si pensi che sia importante solo il campus MIND. Oltretutto, quelle vendite serviranno non solo per ristrutturare Città Studi e il Centro, ma anche per produrre quei risparmi gestionali con cui finanziare metà del canone che sarà da pagare a Lendlease per il nuovo campus. Su nostra richiesta di chiarimento, Il Rettore ha specificato che la prima sede a essere venduta sarà via Noto, entro il 2026 e con asta pubblica. Inoltre ha informato che il finanziamento europeo di 130 milioni erogato dalla Regione per il campus MIND, che una delibera regionale ha subordinato al completamento del campus entro la fine del 2025, sarà prorogato oltre tale scadenza: speriamo di vedere presto questa delibera regionale.
ORMAI OLTRE LA META’ DEI CORSI DI LAUREA SONO A NUMERO CHIUSO
ll Senato ha approvato il numero programmato per l’anno accademico 2024/25 per l’iscrizione al primo anno dei corsi di laurea, cioè il cosiddetto “numero chiuso”, che solo per alcuni corsi viene deciso a livello locale dal singolo ateneo (principalmente corsi delle facoltà di Scienze politiche, economiche, sociali e di Scienze e tecnologie), mentre per altri corsi riceve delle direttive ministeriali nazionali (facoltà di Medicina e chirurgia e Medicina veterinaria). Anche quest’anno ci siamo astenuti. Da notare come progressivamente ormai oltre la metà dei corsi di laurea oggi siano diventati ad accesso programmato: 80 corsi su 150 sono a “numero chiuso” (30 per norma nazionale e 50 per scelta di UniMI) cioè il 53% dei corsi. Oltretutto, a dimostrazione delle contraddizioni del sistema, si tratta di quei corsi più richiesti dal mercato del lavoro.
La vicenda del “numero chiuso” è la principale contraddizione del sistema universitario italiano, in una nazione con un tasso di laureati tra i più bassi d’Europa. Da una parte, l’articolo 34 della Costituzione garantisce il diritto a tutti i cittadini di raggiungere i gradi più alti di istruzione; dall’altra parte, la legge 264 del 1999 che, in poche righe, dà facoltà agli atenei di introdurre i “numeri chiusi” esclusivamente nel caso debbano essere erogati laboratori professionalizzanti. In mezzo: l’università con il suo storico sottofinanziamento. La soluzione ai problemi non può essere il “numero chiuso”. Noi pensiamo che gli organici di docenti e personale T.A.B. debbano essere incrementati e che strumentazioni e spazi debbano essere adeguati: la battaglia di tutti deve essere indirizzata verso un maggiore finanziamento per l’università pubblica, che rappresenta il futuro del Paese.
LAVORI EDILIZI IN VIA MERCALLI E S. SOFIA E VOTO PER IL C.D.A.
Abbiamo chiesto un chiarimento sui ritardi dei lavori edilizi in corso presso via Mercalli 23, il palazzo di nostra proprietà inutilizzato in cui trasferire gli uffici amministrativi allocati in via S. Antonio, sede per la quale paghiamo un canone alla Curia dal 1991 di oltre 2 milioni annui. Questo canone è oltretutto destinato a salire, pertanto sarebbe necessario che questi lavori si concludessero al più presto: l’ultima data di fine lavori individuata doveva essere il 14/9/2024. Il motivo di questi ulteriori ritardi sarebbe una perizia di variante che la società costruttrice RTI avrebbe chiesto. Procedono invece i lavori nella sede adiacente di via S. Sofia 9, sede di uffici e residenze studentesche, con molti disagi per i colleghi che vi lavorano. Abbiamo ricordato l’urgenza di riaprire la mensa. Nell’area ci sono oltre cento lavoratori e, come abbiamo scritto sopra, prossimamente arriveranno oltre trecento colleghi da via S. Antonio.
Inoltre, abbiamo ottenuto la modifica del regolamento sulle missioni, uniformando il trattamento previsto per il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario a quello dei docenti.
Infine, il 19 marzo il Senato Accademico voterà per l’elezione di due componenti docenti del Consiglio di Amministrazione e del rappresentante del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.). Lo Statuto prevede che “il rappresentante del personale tecnico-amministrativo è nominato dal Senato accademico, su proposta del Rettore, previa consultazione del personale tecnico-amministrativo”. Consultazione elettorale che ha registrato il seguente risultato: Andrea Cerini 978 voti, Nadia Liistro 249 voti, Domenico Surace 130 voti. Nel frattempo il Senato ha nominato la commissione esterna, prevista dallo Statuto, che dovrà valutare la congruenza delle candidature presentate.
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.