La pazienza

Rumore costante, freddo pungente, tubi rotti e non c’è nemmeno da mangiare!

Non stiamo raccontando di una trincea ma di una sede UNIMI in centro a Milano: i lavoratori di via Santa Sofia sono da tempo letteralmente costretti a lavorare in condizioni disagiate e, ogni volta che qualcuno si lamenta, riceve la stessa risposta: “portate pazienza che è una situazione temporanea, tutto si sistemerà quando finiranno i lavori”; già, ma quanto durerà questa temporaneità? Mistero più fitto e nessuna previsione certa all’orizzonte.

Così, in un edificio può capitare che i lavoratori di lunedì entrino nella struttura che, per una malintesa idea di risparmio energetico raggiunge una temperatura massima di 14°C ; delle due caldaie a servizio del plesso una è rotta ormai da mesi e l’altra ha spesso problemi che costringono a continui interventi dei tecnici. A proposito dei continui interventi: è doveroso un ringraziamento all’ufficio manutenzioni e al personale del settore servizi logistici della didattica di Santa Sofia, sempre disponibilissimi e vittime anche loro di questa situazione!

In un altro edificio, invece, per i perduranti lavori di ristrutturazione, capita che si debba urlare per riuscire a parlare con il collega della scrivania di fianco perché il rumore dei martelli pneumatici sovrasta la voce. Si inizia a lavorare sperando che, nel frattempo, non si rompa un tubo che allaghi il corridoio o gli uffici. Qualche mese fa è stato necessario un secchio in corridoio…

Ogni tanto capita che suoni anche l’allarme antiincendio, provocato dai fumi e da piccoli incendi durante la ristrutturazione e allora: “tutti fuori”, almeno ci si scalda un po’ muovendosi.

 E per pranzo? La mensa, che doveva essere riaperta entro la fine del 2022, è ancora un miraggio.

 In tutto ciò, si sente ripetere come un mantra: “portate pazienza”. Chi ripete questa frase è al caldo nel suo ufficio e magari deve scendere solo di un piano per andare a pranzare; non ha tubi rotti e rumore in ufficio e per questo motivo non capisce che si può trovare una soluzione a tutti questi disagi che lui non vive. La risposta è sempre: “Portate pazienza”.

Chiediamo all’Amministrazione:

  • di conoscere i tempi previsti per la fine dei lavori per l’edificio di Santa Sofia 9 e per quello in ristrutturazione in via Mercalli; ritardo, quest’ultimo, che sta constando all’Ateneo milioni di euro per l’aumentato affitto dei locali in via Sant’Antonio;
  • di garantire, durante gli orari lavorativi (dal primo minuto del lunedì mattina all’ultimo di venerdì sera) il rispetto degli standard di confort climatici previsti;
  • di informare la comunità accademica degli interventi che si vuole mettere in atto per risolvere definitivamente il problema del riscaldamento negli edifici di via Santa Sofia, compresi i tempi previsti per la sostituzione della caldaia fuori servizio;
  • di assicurare che i lavori di ristrutturazione vengano eseguiti nel rispetto di tutte le normative: i rumori non devono mai superare i limiti imposti dalla legge e il fatto che ci siano lavori in corso non è in alcun modo una giustificazione; vanno altrimenti riprogrammati in altri orari o autorizzato il personale a smart working aggiuntivo;
  • di comunicare i nominativi dei dirigenti responsabili da interpellare per le singole problematiche descritte.

Ricordiamo che il risparmio energetico (per cui abbiamo più volte chiesto i dati di tale risparmio senza mai aver avuto risposte)  è un obiettivo serio e non un paravento per giustificare inefficienze ed incapacità di programmazione: si raggiunge con politiche ed investimenti che mirino a rendere realmente sostenibile l’Ateneo, non gelido, rumoroso ed insicuro!

Continueremo a seguire con attenzione la situazione e, qualora non venga garantito quanto prescritto dalla legge, procederemo interessando le autorità competenti.