Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano
Come vi avevamo scritto nella precedente comunicazione, il Senato di dicembre, durato sei ore e mezza, ha trattato molti argomenti oltre al bilancio di previsione per il 2024. Tra questi, il Rettore ha comunicato alcune possibili scelte riguardanti la didattica e le relative sedi da collocare a Città Studi. In Senato a riguardo non si è votato nulla, anche se noi abbiamo ricordato come la scelta sulle attivazioni e soppressioni di sedi sia una dei compiti propri del Senato stesso. Se ne parlerà prossimamente sia in Consiglio di Amministrazione che in Senato Accademico. Così come si parlerà del progetto scientifico del campus MIND in cui trasferiremo parte dei corsi scientifici di Città Studi.
POSSIBILI TRASFERIMENTI DI DIPARTIMENTI A CITTA’ STUDI
Come sapete, per i primi ventisette anni non saremo proprietari del campus MIND e pagheremo un canone annuale per locazione e servizi di 33 milioni alla multinazionale Lendlease. Per far fronte a metà di questa spesa, l’ateneo prevede di vendere alcune sedi per produrre dei risparmi gestionali. Per i dettagli sugli immobili da mantenere e dismettere, potete leggere il documento collegato. L’unica cosa già certa è che la sede di via Noto verrà venduta e il dipartimento di Beni culturali andrà a Città Studi. Potrebbero raggiungerlo i tre dipartimenti di Scienze politiche economiche e sociali (o parte di essi) e il dipartimento di Lingue, letterature, culture e mediazioni. In questo caso si libererebbero via Conservatorio e piazza S.Alessandro che sono di nostra proprietà, oltre alla sede di Sesto S. Giovanni destinata alla vendita. In alternativa, Mediazione potrebbe andare in via Conservatorio. Il CTU e la scuola di giornalismo Tobagi potrebbero andare in via Mangiagalli 25, dove trasferire anche la direzione ICT la cui sede attuale sarà venduta.
IL RISCHIO DI UN NUOVO ATENEO A MIND?
E’ stato aggiornato il Senato anche su un documento relativo al campus MIND. Nella delibera si è fatto riferimento a dei referenti scientifici che dovranno delineare un progetto scientifico per il campus e a un modello organizzativo approvato dal C.d.A. A riguardo abbiamo chiesto nuovamente che si inizi il confronto con le organizzazioni sindacali dato che a MIND sono previsti circa 500 colleghi del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.). Sul modello organizzativo ci siamo già espressi in passato: è previsto un “Direttore di Polo” e presìdi di vari uffici centrali. Manca solo un Rettore e hai fatto un nuovo ateneo: non vorremmo che a MIND si profilassero le condizioni che portassero in futuro a questo esito, con la creazione per gemmazione di un nuovo ateneo di “serie A” con i corsi scientifici che attraggono i finanziamenti (tra cui per esempio il conto terzi che alimenta il Fondo Comune d’Ateneo che va a tutto il personale) e un ateneo di “serie B” con i corsi umanistici.
PIU’ EQUITA’ TRA FONDO COMUNE, CONTO TERZI E PREMIALITA’ DA REDISTRIBUIRE A TUTTI
Il Senato ha votato anche le modifiche ad alcuni regolamenti. Ci siamo astenuti sul regolamento per la segnalazione degli illeciti mentre abbiamo votato a favore di quelli sul Fondo Comune d’Ateneo, il conto terzi e la premialità (quest’ultima viene distribuita nei cosiddetti “dipartimenti di eccellenza” che hanno beneficiato di un finanziamento ministeriale). Questi tre regolamenti hanno recepito delle novità contrattate al tavolo sindacale ormai un anno fa. Ora si potrà applicare il “contributo di redistribuzione”: al personale T.A.B. che percepirà, cumulativamente tra Fondo Comune di Ateneo, premialità e conto terzi individuale, tra i 10.000 € e i 15.000 €, sarà applicata una trattenuta a titolo di “contributo di redistribuzione” pari al 20% dell’importo eccedente, oltre i € 15.000 la trattenuta sarà del 50%. Tale contributo incrementerà il Fondo Comune d’Ateneo che andrà a tutto il resto del personale. Seppur non siano molti i colleghi che percepiscono cifre così importanti (attualmente sono 34) si tratta di una norma che assicura più equità tra tutti. Abbiamo inoltre approvato il regolamento per gli incentivi tecnici che permetterà di distribuire ai colleghi coinvolti in lavori e servizi, una parte delle risorse derivanti dalle entrate degli appalti.
NUOVI CORSI DI STUDIO E UNA CULTURA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Sono stati approvati due nuovi corsi di laurea triennali e un corso magistrale: Economics Behavior, Data and Policy; Scienze Psicologiche per la Prevenzione e la Cura; Cultural, Intellectual and Visual History. Sul tema dei nuovi corsi di studio abbiamo già chiesto ai dipartimenti di valutare anche la disattivazione dei corsi esistenti: non ha senso estendere a dismisura l’offerta formativa. Abbiamo votato a favore nonostante qualche perplessità, sollevata anche dagli studenti. Il primo corso al momento non avrebbe la docenza necessaria: non vorremmo che si ricorresse a docenti esterni a contratto.
E’ stata approvato l’ennesimo percorso per la formazione dei docenti messo in piedi dal Ministero e gestito dalle università: il Centro Formazione Insegnanti che metterà a disposizione un massimo di 800 posti nel nostro ateneo.
Inoltre la relazione annuale del Centro Linguistico SLAM è stata l’occasione per rilevare come sempre più colleghi seguano i percorsi formativi linguistici: si sta diffondendo una cultura della formazione. Forse perché finalmente sono corsi ritenuti utili dai lavoratori: è una grande soddisfazione dato che sono il frutto di una decennale rivendicazione sindacale. Così come il più recente corso ICDL, la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, che sta riscuotendo parecchie adesioni tra i colleghi.
CESSATE IL FUOCO IN PALESTINA!
Per concludere, forse ricorderete che il Senato di novembre era stato interrotto da una manifestazione studentesca che protestava contro la guerra in Palestina. Come già avvenuto in molti altri atenei, finalmente è stata approvata una mozione in merito, con la richiesta di un cessate il fuoco, così come recentemente votato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Unitamente ad altri tre senatori rappresentanti degli studenti, abbiamo chiesto al Senato (senza ottenerla) una presa di posizione più netta presentando un testo che, oltre a un cessate il fuoco immediato, chiedesse la liberazione degli ostaggi israeliani e palestinesi, condannasse il sistema di apartheid israeliano e l’occupazione militare dei territori palestinesi, come dichiarato dalle Nazioni Unite.
Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro e buone feste.