“..in questo paese l’idea che i ricchi debbano per forza diventare sempre più ricchi e che la prepotenza e la diffamazione siano accettate come modus operandi, è entrata in molte teste, ma non nella nostra!”
UN ATENEO PIU’EQUO
Abbiamo contrastato ogni tentativo di bloccare i regolamenti in favore del pTAB: regolamento conto terzi, FCA (distribuzione e incremento del Fondo Comune d’Ateneo) e premialità (quest’ultima viene distribuita nei cosiddetti “dipartimenti di eccellenza” che hanno beneficiato di un finanziamento ministeriale).
Un tira e molla durato oltre un anno, senza esclusione di colpi bassi e meschinità, ma non abbiamo mollato, così nella seduta del Senato del 12/12/2023 sono stati finalmente approvati e il CdA del 19 ha deliberato positivamente, quindi… ce l’abbiamo fatta!
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’
L’adeguamento dei regolamenti di ateneo era necessario a rendere operativa l’ipotesi di accordo sui criteri di ripartizione del Fondo Comune di Ateneo e sulla compatibilità tra i compensi derivanti dalle attività per conto terzi individuale e dalla premialità di Ateneo.
Di che cosa si tratta:
già attualmente chi riceve dei compensi per attività conto terzi, oltre un certo importo, perde il diritto al Fondo Comune di Ateneo (FCA). Questi soldi vengono redistribuiti a tutto il personale TAB di categorie B, C, D che non fanno prestazioni conto terzi.
Il nuovo accordo prevede due novità:
La prima serve a scongiurare una trattenuta brusca di tutto il FCA: ci sarà un prelievo molto più graduale.
La seconda è un contributo di solidarietà, che scatterà per chi cumula più di € 10.000 l’anno di conto terzi e premialità (pari al 20% dell’importo eccedente), oltre € 15.000,00 (pari al 50%). Questo punto riguarda anche la cat. EP.
Perché:
in ateneo si sono consolidate delle disparità fra chi può accedere a quote di conto terzi e chi no. La maggior parte dei colleghi che accedono al conto terzi percepisce degli importi modesti e non sarà coinvolta dall’accordo. Una parte abbastanza piccola di colleghi riceve delle somme più consistenti, che arrivano a superare € 10.000.
A noi sembra corretto e doveroso redistribuire parte di queste somme consistenti ricevute per attività che dovrebbero essere aggiuntive, ma svolte in orario di lavoro, a tutto il personale e che si versi anche un ulteriore contributo a beneficio degli altri colleghi che ne sono esclusi. Questi soldi andranno a rimpinguare il conguaglio del FCA.
Chi si oppone:
La solidarietà fra lavoratori è un principio fondamentale. Incredibilmente alcuni docenti, e anche alcuni sindacalisti, sostengono che non si debbano “mettere le mani nelle tasche” di chi percepisce questi redditi aggiuntivi, anche se si tratta di più di € 10.000.
La cosa ancor più incredibile è che chi veramente potrebbe risentirne sono poche decine di colleghi, a fronte di benefici per oltre 1900 lavoratori.
Ci è voluto un anno fatto di inerzia amministrativa, tentativi di ostruzionismo, palese e occulto, accuse di voler fare fallire il conto terzi: perché ormai in questo paese l’idea che i ricchi debbano per forza diventare sempre più ricchi e che la prepotenza e la diffamazione siano accettate come modus operandi, è entrata in molte teste, ma non nella nostra!
Noi parteggeremo sempre per la giustizia sociale, la solidarietà fra i lavoratori e la difesa del salario, evitando che si crei un pericoloso mercato del lavoro interno.