LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senato del 12 dicembre

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

Il Senato ha approvato il rinnovo del mandato della componente esterna in Consiglio di Amministrazione, dott.ssa Tavassi. Il collega Andrea Cerini, rappresentante del personale T.A.B. in C.d.A., il cui mandato scadrà il 30 settembre 2024, ha ritirato la propria candidatura per il rinnovo del mandato prevista da Statuto, cosa che non gli impedirà di ripresentarsi in una votazione a cui tutti potranno competere e che avverrà in marzo l’anno prossimo. Di seguito la lettera presentata al Senato:

Con la presente comunico, dopo attenta valutazione, la mia intenzione di ritirare la mia richiesta di rinnovo del mandato da consigliere per procedere secondo quanto previsto dall’articolo 27 comma 3 dello Statuto d’Ateneo. La presente scelta nasce dalla volontà di rasserenare un clima che nelle ultime settimane ha visto una recrudescenza di episodi strumentali e diffamatori, volti unicamente ad avvelenare i rapporti tra gli organi e delegittimare una tanto legittima, quanto partecipata, consultazione di tutto il Personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario. Avendo, quindi, sempre posto al centro della mia azione l’interesse dell’Ateneo, ho maturato la decisione di cui sopra.

Nel nostro intervento abbiamo sottolineato come il voto espresso dai colleghi fosse stato un plebiscito, dato che la maggioranza assoluta degli aventi diritto aveva dato parere favorevole. Abbiamo espresso la stima per il lavoro svolto dal collega in C.d.A. e per il coraggio della sua scelta.

I temi trattati in Senato sono stati molti. Oggi ci limitiamo a scrivervi del bilancio di previsione 2024.

SENZA RETE: LA PREVISIONE PER IL 2024 E’ DI CHIUDERE IN PAREGGIO

Vi ricordiamo che per il 2023 la previsione era quella di un deficit di 20 milioni di euro: una perdita che verrà coperta con gli ultimi utili di bilancio che ci portiamo dagli anni precedenti. Vedremo effettivamente come si chiuderà il 2023, che è stato caratterizzato dall’esplosione dei costi energetici e della spesa per i docenti. Per il 2024 si prevede di chiudere il bilancio in pareggio economico, così come per il 2025 e il 2026. Anche se è una buona notizia rispetto alle premesse, come sapete, ci accingiamo ad affrontare uno dei più grandi rischi economici della storia di questo ateneo: il campus MIND. Chiudere il bilancio in pareggio nei prossimi anni vorrà dire non avere alcuna rete di salvataggio: non avremo utili di bilancio a cui attingere in caso di emergenza. Vuol dire che nulla dovrà andare storto e non dovranno esserci ritardi nelle edificazioni e nelle vendite di immobili necessarie a finanziare il canone del campus. Anche perché, se tutto non andasse secondo i programmi, rischieremmo di essere commissariati dal Ministero: il che vorrebbe dire tagliare il bilancio ogni anno per raggiungere il pareggio, con sacrifici per tutti.

Ma perché si prevede di garantire il pareggio di bilancio nel 2024 se il 2023 è stato così disastroso? Per tre motivi: la diminuzione dei costi energetici (in calo di oltre 10 milioni di euro), un contenimento dei costi di gestione (ad esempio grazie al taglio di 2 milioni dalla manutenzione ordinaria) e un più equilibrato rapporto tra gli incrementi del fondo di finanziamento ministeriale (FFO, in aumento di oltre 11 milioni) e i costi retributivi del personale (in aumento, più contenuto, di 8 milioni, di cui 6,5 milioni per il personale docente).

In questi anni gli atenei stanno godendo di finanziamenti straordinari per le assunzioni di cui nell’ultimo anno ha beneficiato anche il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (TAB). Mentre sono procedute speditamente le assunzioni di docenti, quelle del personale TAB sono andate molto più a rilento. Se era previsto un aumento di 178 unità di personale TAB, nel 2023 siamo aumentati di sole 54 unità, mentre i docenti sono aumentati del doppio. Come potete leggere nell’approfondimento allegato, docenti e ricercatori negli ultimi anni sono aumentati di 400 unità mentre il personale TAB è rimasto sostanzialmente invariato fino all’anno scorso: i docenti sono circa 2.500 a fronte di 2.000 TAB a tempo indeterminato. Per il 2024 si prevede un ulteriore incremento della docenza (+142) ma dal 2025 la situazione dovrebbe stabilizzarsi: vedremo se sarà così, ma sarebbe davvero necessario perché da anni diciamo che il costo del personale docente è diventato troppo impattante per il nostro bilancio, soprattutto a causa degli scatti e adeguamenti stipendiali. Per quanto riguarda il personale TAB, nel 2024 è previsto un aumento di 62 unità, di cui 5 dirigenti per un costo ipotetico di 500.000 €. A tal proposito è bene aprire una parentesi. Il nostro Ateneo porterebbe a 16 il suo “parco” dirigenti, quando atenei simili al nostro, come Torino e Padova, ne hanno una decina.

Al momento non sono previsti aumenti retributivi del personale TAB oltre alle PEO che si svolgeranno l’anno prossimo. Però la firma definitiva del Contratto Nazionale 2019/21 (che ancora non arriva, motivo per il quale la CGIL ha scioperato in novembre) potrebbe portare molti benefici immediati per i lavoratori. Verrà incrementata l’indennità d’ateneo di luglio: B +300 €, C +360 €, D +420 €, EP +450 €: verranno distribuite anche le rate arretrate relative agli anni 2022 e 2023. Verrà contrattato circa 1 milione di euro all’anno aggiuntivo per il salario accessorio per “valorizzazione”. Si dovrà erogare il buono pasto per il personale in telelavoro. Inoltre, un’altra cosa importante che accadrà nel 2024 sarà la gara per una nuova assicurazione sanitaria con decorrenza dal 2025. Siamo tutti abbastanza insoddisfatti di Poste Assicura: come CGIL abbiamo già fatto alcune proposte per migliorare le condizioni: fisioterapia, lenti, innalzare i rimborsi odontoiatrici e fare la gara unitamente ad altri enti pubblici per incrementare la platea.

Scrivevamo sopra, in merito alla fragilità del nostro bilancio, che ormai non possiamo più fare errori. Eppure vediamo ancora esternalizzazioni di servizi che, oltre a rappresentare in prospettiva un incremento di costi, svendono la professionalità dei nostri colleghi. Possiamo capire le difficoltà dettate dalle carenze di organico (anche se a dire il vero nell’ultimo anno si è assunto), ma la soluzione non può essere esternalizzare i servizi. Così si indebolisce il potere contrattuale dei lavoratori stessi: già altri atenei hanno completamente esternalizzato alcune figure professionali. Alludiamo alle scelte pregresse della Direzione ICT con la dismissione della webmail d’ateneo, i costi per l’assistenza e lo SPOC, oppure della Direzione Biblioteche con le spese per la catalogazione, per il vettore intrasistemico e le vigilanze in orari serali.

A proposito di imprudenze, come non citare la scelta di dismettere anticipatamente il contratto di affitto che paghiamo alla Curia per gli uffici di via Sant’Antonio. Dato che i lavori in via Mercalli (edificio di nostra proprietà, dal 1998, in cui trasferire quegli uffici) sono andati a rilento a causa del fallimento di un’azienda edilizia, è stato necessario contrattare una nuova locazione per il 2024. Risultato: anziché pagare 2,3 milioni, ne pagheremo 3,3: perciò 1 milione di euro buttato via per un errore di valutazione. Sono tutti temi che potete approfondire nell’allegato.

Per concludere, torniamo al campus MIND e il resto delle nostre spese edilizie. La legge di bilancio 2024 potrebbe prevedere 80 milioni per UniMi per gli anni 2024/27 che, unitamente a 15 milioni che la Regione si è impegnata a darci, ci permetterebbe di dare copertura integrale ai costi edificatori e di allestimento del Campus MIND. Ma bisogna avere chiaro il quadro d’insieme. I 33 milioni annuali di canone MIND, da pagare per 27 anni, saranno da conseguire tramite tagli al bilancio e dismissioni di immobili: obiettivo piuttosto complicato da raggiungere, se non a fronte di grandi sacrifici. Inoltre, mancano risorse per le restanti spese edilizie: per la ristrutturazione di Città Studi, la riqualificazione energetica di Festa del Perdono e il Campus Saini di Scienze Motorie mancano la bellezza di 250 milioni da reperire in pochi anni.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.