CAPRICCI

Lo sciopero di Venerdì 17 Novembre è particolarmente importante per la nostra categoria, che è in attesa di ben due CCNL.

Il primo, 2019-2021, nonostante la pre intesa e le promesse, non è ancora stato firmato. Le principali conseguenze che ci toccano direttamente sono:

  •  il rischio che anche nel 2024 le progressioni economiche (PEO) vengano fatte coi vecchi importi, decisamente inferiori ai nuovi;
  • il rischio di non poter fare le progressioni verticali (PEV) che rivendichiamo da tempo
  • lo sblocco di ulteriori risorse accessorie come il fondo valorizzazioni che per il nostro ateneo vale circa 2 milioni l’anno (ipoteticamente 1.000 euro pro capite), tra cui l’impossibilità di ricevere l’incremento dell’indennità di ateneo (quella di luglio) prevista tra i 337 e i 543 euro a seconda della categoria.

Il secondo, 2022-2024, dovrebbe farci recuperare la fiammata inflazionistica post-covid, ma il governo ha stanziato risorse del tutto insufficienti.

Il fatto di rinnovare contratti sempre già scaduti, senza nemmeno recuperare la perdita di potere d’acquisto subita, rappresenta uno dei motivi dell’impoverimento dei salari italiani, che non ha pari in Europa.

Se consideriamo che anche il salario indiretto viene falcidiato (in particolare la sanità pubblica, alla quale mancano 15 miliardi per riprendersi a livelli sostenibili) e quello differito (le pensioni, da sempre sotto attacco), proprio non dovrebbero esserci dubbi sulla necessità di opporsi scioperando.

Il governo, come unica risposta, ha attaccato il diritto di sciopero con la precettazione: non era mai accaduto in uno sciopero generale. vuole impedire quello nei trasporti perché sarebbe motivato dalla volontà di fare un week-end lungo, e quindi da “capricci”. Chiunque è in grado di capire che nei trasporti si lavora su turni pure il sabato e la domenica, quindi non esiste alcun week-end lungo scioperando il venerdì!

Il governo, che garantisce gli interessi dei ricchi, delle banche, degli imprenditori e degli evasori fiscali, ritiene che anche rivendicare l’adeguamento degli stipendi e del welfare siano capricci. Rispondiamo scioperando, anche per difendere e rilanciare uno strumento di lotta che è fin troppo limitato dalle leggi liberticide varate negli ultimi decenni.

Appuntamento 
VENERDI’ 17 ALLE 9 IN VIA FESTA DEL PERDONO, 7

o alle 10 sotto PALAZZO LOMBARDIA IN VIA GALVANI

Ricordiamo che non è necessario preavvisare alcun responsabile della volontà di scioperare: si può decidere anche all’ultimo momento.
Il personale non contrattualizzato può scioperare comunicando all’amministrazione l’adesione.


In allegato la locandina in formato PDF