LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senato del 12 settembre

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

Ci sono molti dati incoraggianti che confermano come il nostro Ateneo sia in crescita costante da alcuni anni. La qualità della nostra ricerca ha permesso alla Statale di beneficiare di maggiori risorse economiche, che vengono distribuite dal ministero su base premiale, utili per pagare stipendi e assumere docenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.). Anche la qualità della nostra didattica e dei nostri servizi incentiva le immatricolazioni degli studenti al primo anno e le iscrizioni, cioè i rinnovi a un anno successivo al primo. L’Ateneo ha certamente fatto un passo in avanti nella qualità, come confermato dalla C.E.V. (la commissione del ministero che valuta la qualità) che nel 2021 ha giudicato UniMi con il voto “A” posizionandola al 3° posto nazionale e al 1° tra i grandi atenei generalisti. Fatta questa premessa positiva, noi vediamo due grandi problemi:

l’organico del personale T.A.B. (che garantisce il funzionamento della macchina organizzativa che permette di raggiungere quei risultati qualitativi di didattica, ricerca e servizi) che non cresce, anche perché sempre più colleghi si licenziano per andare a lavorare in altri enti pubblici e privati che garantiscono stipendi maggiori;

le sempre più ingenti spese edilizie che, unitamente alla spesa crescente per il personale docente, mettono a rischio la stabilità del nostro bilancio, come ad esempio il campus MIND nella zona ex EXPO a Rho e il campus Saini di scienze motorie che, seppur utili per far fronte alla crescita dell’ateneo, rischiano di portarci a fare il “passo più lungo della gamba”. Approfondiamo di seguito questi temi.

I DATI POSITIVI: FINANZIAMENTI, PUNTI ORGANICO E STUDENTI IN CRESCITA

Per quanto riguarda il Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2023, cioè il principale finanziamento che riceviamo dal ministero, il Rettore ha comunicato al Senato che UniMi riceverà un “F.F.O. non vincolato” di 6,7 milioni maggiore rispetto all’anno precedente.

I nuovi “punti organico” straordinari per il 2024, cioè quell’unità di misura che indica quante assunzioni di docenti e personale T.A.B. un ateneo possa operare, saranno 136. Per farvi un’idea quantitativa: un professore ordinario vale 1 punto, un collega categoria D vale 0,3 punti, un C vale 0,25 punti. Il Consiglio di Amministrazione deciderà a breve come dividere questi punti tra docenza e personale. Si tratta di finanziamenti straordinari cha hanno l’obiettivo proprio di incrementare gli organici. Come spiegato dal consigliere Cerini, nel 2022/23 i punti sono stati 118,5 di cui ben 54 sono andati al personale T.A.B.: queste assunzioni però sono ancora in corso e andranno operate entro novembre 2024, pena la perdita dei punti organico.

Un altro dato positivo è la crescita degli studenti, che oggi sono 68.000. Seppur i dati siano ancora molto preliminari, le immatricolazioni 2023/24 risultano in crescita del 12% e le iscrizioni del 5%.

LE CRITICITA’: IL PERSONALE T.A.B. NON CRESCE

Come abbiamo più volte scritto e detto in Senato, il personale T.A.B. non cresce. Non cresce come organico: siamo fermi da anni a poco meno di 2.000, mentre i docenti e i ricercatori sono cresciuti e oggi sono oltre 2.400. Il personale T.A.B. non cresce neanche in termini stipendiali e professionali: questo spinge molti colleghi ad andare a cercare altrove stipendi più alti.

Tutto questo nonostante le assunzioni straordinarie deliberate dal Consiglio di Amministrazione e citate sopra che, a regime, dovrebbero incrementare di oltre 200 unità il personale T.A.B. Assunzioni che sono procedute estremamente a rilento, per motivi non imputabili all’ufficio concorsi. Un po’ per problemi legati alla costituzione di commissioni di concorso composte esclusivamente da esterni (la CGIL d’ateneo ha chiesto che almeno per i concorsi da C e D si ricorra a componenti interni per velocizzare le procedure), un po’ perché, in assenza di progressioni verticali per i passaggi a categorie superiori (PEV), oltre il 34% dei posti messi a concorso sono andati ad interni (41 su 120), limitando di conseguenza l’assunzione di esterni: per questo la CGIL d’ateneo chiede da tempo dei concorsi riservati per personale interno per fare le PEV. Infine, non sono trascurabili le decine di colleghi che si trasferiscono presso altri enti o danno volontarie dimissioni, a dimostrazione di come sia necessario incrementare gli stipendi del personale T.A.B. con adeguati livelli di Fondo Comune d’Ateneo (FCA) e assicurando al più presto la progressione economica orizzontale (PEO), cioè il passaggio alla posizione economica superiore. Questa è la priorità della CGIL d’ateneo.

LE CRITICITA’: SPESE EDILIZIE IN COSTANTE CRESCITA

Poi ci sono le spese edilizie che vedono una crescita esponenziale. Nel triennio 2022/24 si spenderà il 64% di quanto speso nell’ultimo decennio. Senza contare che ora ci aspetta il campus MIND, che da solo è un investimento pari a tre volte quanto investito nell’ultimo decennio. Il rischio del “passo più lungo della gamba” risulta evidente: tutto questo mette a rischio la stabilità del nostro bilancio.

Avremmo preferito che tutti quei milioni fossero stati investiti nel risparmio energetico. Pensate che, a causa dell’aumento dei costi che hanno reso difficoltosa la realizzazione dell’opera, Lendlease non avrà neanche l’obbligo di edificare il campus MIND nel rispetto del risparmio energetico. A tal proposito, vi informiamo che il 16 ottobre si svolgerà l’inaugurazione dell’anno accademico: in via eccezionale sarà presso Palazzo Italia a MIND, in occasione della posa della “prima pietra”.

Una relazione della Direzione Edilizia è stata l’occasione per chiedere che sia dia priorità alla conclusione dei lavori per le aule e gli uffici dell’edificio di via Mercalli e per la mensa e le residenze di via Santa Sofia 9. La data prevista di conclusione lavori dovrebbe essere ottobre 2024: vedremo se questa volta la previsione verrà rispettata. Abbiamo infine chiesto che UniMi non operi più investimenti edilizi a sue spese presso ospedali privati, come quelli previsti presso il Policlinico diSan Donato e l’Ospedale San Giuseppe.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.