PROGRESSIONI E FCA PER TUTTI: IL NOSTRO PUNTO DI PARTENZA

La nostra azione sindacale all’interno dell’ateneo è anzitutto mirata ad aumentare il potere d’acquisto e le possibilità di conciliazione casa-lavoro per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Non pensiamo che questi siano gli unici temi che meritano attenzione, ma soprattutto nella drammatica situazione che stiamo vivendo sono i più urgenti: i nostri soldi sono sempre più insufficienti, il nostro tempo è sempre più scarso.

Per quanto riguarda lo stipendio, i due strumenti principali di cui disponiamo sono il Fondo Comune di Ateneo (FCA) e le Progressioni Orizzontali (PEO).

Con l’accordo sulle cumulabilità appena firmato abbiamo potenziato il contributo di solidarietà che alcune categorie di colleghi, che accedono a compensi aggiuntivi (conto terzi, premialità), verseranno a favore dell’FCA. La maggior parte dei colleghi che percepiscono quote di conto terzi ha poche centinaia di euro l’anno, e non subirà alcun tipo di conseguenza dall’accordo. Invece chi porta a casa molti soldi, e soprattutto chi percepisce più di € 10.000 l’anno, verserà un contributo a favore della collettività. Si tratta di una mediazione, avremmo preferito ridurre ben più drasticamente certi squilibri, ma è comunque un importante passo in avanti rispetto al passato. Non capiamo perché alcune sigle sindacali si siano dichiarate contrarie o addirittura lo abbiamo definito iniquo, mentre è esattamente l’opposto.

Sempre per lo stesso motivo riteniamo che non sia accettabile dirottare su indennità di incerta sostenibilità economica, destinate a pochissime categorie di lavoratori, dei soldi che possono servire per le progressioni di tutti. Inoltre, in un anno di discussioni ai tavoli sindacali sono emerse molte categorie di lavoratori che vorrebbero, con valide ragioni, vedere riconosciuti i loro sacrifici in termini di limitazione della flessibilità o impegno lavorativo straordinario imputabile a svariati motivi. Le proposte emerse finora avrebbero riconosciuto un’indennità abbastanza misera ad alcuni di loro e nulla agli altri. Noi non lo riteniamo accettabile, e anche qui non capiamo come possano altre sigle desiderare una situazione simile.

Non si rende un buon servizio mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri, o promettendo separatamente qualcosa un po’ a tutti, per accontentarli come categoria: i sindacati devono trovare degli obiettivi unificanti e fare pesare la forza dei lavoratori uniti. Messi in sicurezza i soldi per le progressioni orizzontali PEO), possiamo iniziare a contrattarle, tenendo fermo il punto che debbano passare tutti i B,C,D aventi diritto, anche se sarà possibile farlo solo nell’arco di più anni. Per gli EP, che hanno un fondo a parte, è quantomeno necessario che possano fare una progressione coloro i quali on ne hanno mai potuta fare una.

Per quanto riguarda le limitazioni della flessibilità, tema che si è proposto con forza nelle biblioteche, ma che riguarda anche altre strutture (edilizia, protocollo, tecnici, ecc), crediamo che si debba agire per migliorare la conciliazione casa-lavoro, ben sapendo che nessuno riesce a godere al 100% di quanto previsto dall’accordo vigente. In particolare, per quanto riguarda le biblioteche, ci siamo battuti perché si riduca la fascia oraria nella quale devono essere obbligatoriamente presenti dei bibliotecari e perché si definisca per ogni biblioteca un organico minimo, oltre il quale non si può aprire. Naturalmente, come per tutte le altre strutture dell’ateneo sottorganico, la prima risorsa deve essere rappresentata dalle nuove assunzioni.

Oltre a questi obiettivi, di cui beneficiano tutti i lavoratori, riteniamo sarà necessario aggiornare il welfare d’ateneo e negoziare un sistema di progressioni verticali (PEV), importante non solo per il riconoscimento di tanti casi di sotto inquadramento, ma anche per non continuare a creare una commistione dannosa tra reclutamento dall’esterno e progressione di carriera.

In allegato la locandina in formato PDF