Un nuovo passo indietro nella difesa diritti dei lavoratori: 17 operai dell’Ansaldo e del Porto di Genova sono stati denunciati per i blocchi stradali dell’ottobre scorso, realizzati per difendere il posto di lavoro. Rischiano pesanti condanne ai sensi dei famigerati “Decreti sicurezza” voluti dall’allora ministro degli interni Salvini, e mai abrogati, guarda caso, nemmeno dai governi successivi.
La criminalizzazione delle lotte dei lavoratori, il tentativo di stroncarle sul nascere con lo spauracchio di pesantissime condanne e pene pecuniarie (trattamento opposto a quello riservato agli evasori fiscali e a ogni tipo di crimine dei colletti bianchi), avanza spedito da anni. Un esempio eclatante è quello di Piacenza, dove gli scioperi nel settore della logistica sono stati considerati da un pubblico ministero come dei tentativi di estorsione dei lavoratori a danno degli imprenditori.
Questo fascismo strisciante marcia al passo dell’oca un po’ ovunque nel paese da ben prima che i nipoti di Almirante andassero al governo, e ha lo scopo di evitare che accada anche da noi quel che è successo in Francia e, in misura minore, anche in altri paesi a noi vicini. Si vuole far credere ai lavoratori che non c’è un’alternativa ai sacrifici e anche alla perdita del posto di lavoro: chi si oppone e chi lotta ha solo da perdere.
Noi pensiamo l’esatto opposto, forti di tutta la storia dei movimenti dei lavoratori, a cui nessuno ha mai regalato nulla.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai 17 lavoratori di Genova!
In allegato la locandina in formato PDF