LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senato del 16 maggio

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

Il Rettore ha comunicato che nella giornata del 8 giugno si svolgeranno un Senato Accademico e un Consiglio di Amministrazione straordinari per dibattere della risposta della multinazionale Lendlease rispetto alle richieste economiche relative al Campus MIND da edificare nell’area ex-EXPO vicino a Rho. La risposta era attesa entro il 30 aprile e non ci è ancora nota. L’obiettivo è che l’eventuale firma del contratto di concessione, passo definitivo per l’avvio dei lavori edilizi, arrivi entro il 30 giugno.

LE DISPARITA’ TRA DONNE E UOMINI EMERSE NEL “BILANCIO DI GENERE”

Il Senato ha approvato il “bilancio di genere 2022” che consente di comprendere meglio le cause delle disparità tra donne e uomini nel nostro ateneo e di identificare le strategie più adatte a combatterle,al fine di promuovere e raggiungere obiettivi di equità e parità nel lavoro, nella ricerca e nello studio, per migliorare il benessere organizzativo e creare un ambiente inclusivo. Il documento contiene anche altri dati molto interessanti riguardanti l’organizzazione, gli strumenti di welfare di sostegno al reddito e quelli per la conciliazione tra vita e lavoro.

Il Rettore ha individuato due problemi principali: quello dell’educazione (in particolare maschile) e quello dell’efficace comunicazione degli strumenti che l’ateneo mette in campo. Inoltre ha proposto l’invio di un questionario da parte dell’ateneo per indagare il problema della “violenza di genere”, cioè le discriminazioni operate sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Noi abbiamo chiesto che le indagini vengano fatte su tutte le componenti, cioè non solo tra studenti e docenti ma anche tra il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.), affrontando in maniera unitaria il problema e da ogni angolazione, diffondendo gli strumenti di prevenzione e di sostegno. Chiediamo a tutti di farsi parte attiva nel superamento di questa squallida criticità.

Come emerso dal “bilancio di genere”, c’è un disequilibrio evidente tra i professori ordinari, dove solo il 30% è donna. Non è strano quindi, in termini puramente probabilistici, che il nostro ateneo non abbia mai avuto un Rettore donna. Sembra però che questa disparità si riequilibrerà nei prossimi anni dato che tra i professori associati (cioè il ruolo precedente a quello degli ordinari) progressivamente si sta arrivando alla parità numerica. Al contrario, tra il personale T.A.B. la componente femminile è maggioritaria: nel nostro ateneo è anche più alta della media nazionale. Pertanto stupisce che UniMi non abbia mai avuto un Direttore Generale donna.

L’età media del personale T.A.B. nel 2021 è scesa di 1,5 anni rispetto all’anno precedente. Ora siamo a 49,5 anni di età media. È un dato cautamente incoraggiante rispetto al ricambio generazionale e del nuovo supporto di cui abbiamo bisogno.

Nel triennio 2019/21, gli incarichi di responsabilità di personale di categoria C e D (cioè i capi ufficio, settore, direzione e centro) sono aumentati da 111 a 183: + 64,8%. I responsabili EP, per i quali il “fondo accessorio” è molto più limitato riducendo quindi la possibilità di creare nuove figure, sono comunque aumentati da 59 a 72: + 22%. Questo netto incremento ci sembra poco giustificabile se consideriamo la sostanziale invarianza del numero totale di lavoratori T.A.B.

Per quanto riguarda il welfare, si nota come la voce su cui si è speso meno sia quella relativa al sostegno dei familiari non autosufficienti. Seppure la platea sia variegata, solitamente l’assistenza a familiari non autosufficienti è un tema che riguarda colleghi (spesso donne), più avanti con l’età, che debbano assistere genitori anziani. Considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, è probabile che questo tema riguarderà sempre più colleghi. Abbiamo fatto notare come probabilmente il sostegno offerto da UniMi non intercetti pienamente le esigenze dei lavoratori per un problema di valori ISEE che sono gli stessi previsti per il welfare relativo alle spese scolastiche dei figli: è noto infatti che il valore ISEE viene abbattuto se sono presenti dei bambini nel nucleo familiare.

Tutti abbiamo visto che le condizioni offerte dalla polizza sanitaria sono sensibilmente peggiorate. Come già sostenuto al tavolo sindacale, abbiamo consigliato che nel prossimo rinnovo si escluda la possibilità di estensione ai familiari, per poter spuntare migliori condizioni a favore dei lavoratori di UniMi. Contestualmente, andrebbe aumentato il fondo sussidi che è l’unico strumento che possa intercettare situazioni familiari di particolare difficoltà.

Sul tema della conciliazione tra vita e lavoro, è significativo il fatto che più di un lavoratore su quattro non abbia presentato il PILA e perciò non usufruisca neanche di un giorno di lavoro agile all’anno. Non essendo usufruito da tutti, forse si può valutare in futuro un piccolo aumento dei giorni di lavoro agile mensili e, soprattutto, far sì che tutti e 7 i giorni attualmente offerti possano essere usufruiti in tutte le strutture d’ateneo, a fronte delle assunzioni previste.

Per i colleghi in telelavoro (erano 80 nel 2022), come già detto al tavolo sindacale, abbiamo chiesto il riconoscimento del buono pasto anche per le giornate in telelavoro. Considerato che l’amministrazione ha rimandato una decisione a quando verrà rinnovata la parte normativa del Contratto Nazionale, abbiamo chiesto che allora vengano subito riconosciuti almeno 7 buoni pasto al mese, che equivalgono al numero di quelli goduti dai lavoratori agili, superando questa evidente disparità di trattamento.

VORREMMO PIU’ ATTENZIONE ALLA DISABILITA’

Se sulle questioni di discriminazioni in base a genere ed etnia è diffuso grande interesse nella società, al contrario ci sembra che sia troppo trascurato il tema relativo alla disabilità. Ad esempio, all’interno del “bilancio di genere” non vi è alcun riferimento a questo argomento. Nel nostro Paese le persone con disabilità sono quasi 13 milioni, delle quali oltre 3 milioni sono in condizione di grave disabilità (5,2% della popolazione). Tra le persone con grave disabilità, quasi 1 milione e 500 mila ha una età superiore a 75 anni (fonte ISTAT 2022). Oltre ad essere una condizione largamente diffusa, anche a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita, è prevedibile che sempre più persone possano fare i conti con la disabilità. Può accadere a chiunque: non solo si nasce con una disabilità, ma si può anche andare in contro ad una disabilità, anche solo temporaneamente, nel corso degli anni. Pertanto abbiamo sostenuto la richiesta fatta in C.d.A. dal consigliere Andrea Cerini per l’istituzione della figura del Disability Manager. Peraltro, si tratta di una richiesta sindacale già avanzata anni fa. Ovviamente non è la soluzione a tutti i problemi, ma è un primo passo, oltre ad essere un obbligo di legge.

Infine, abbiamo chiesto che l’Ateneo chieda un rimborso al Policlinico di San Donato pari alla spesa operata nel 2021 per allestire 5 aule didattiche nell’ospedale di cui eravamo ospiti per le attività dei nostri corsi di area medico-sanitaria. Infatti, per ospitare 500 nuove matricole l’anno provenienti dell’università privata Vita San Raffaele, è stato ora chiesto che i nostri studenti si trasferiscano all’ospedale Galeazzi, dove oltretutto attualmente non ci sono aule. Abbiamo inoltre sottolineato come la vicenda dimostri che non sia saggio operare interventi a nostre spese nelle strutture private.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.