LA FINESTRA SUL SENATO. Resoconto del senato del 13 aprile

Di Sara Carrapa e Davide Lo Prinzi
In collaborazione con il Comitato degli iscritti FLC-CGIL Università degli studi di Milano

“Abbiamo appena approvato un piano da un miliardo di euro per il campus MIND, perciò ci sono sacrifici da fare”. Con queste parole pronunciate durante il Senato, il Rettore ha liquidato le insistenti richieste di un senatore docente che reclamava maggiori risorse per i dottorati. E’ una magra consolazione ma forse, ora che ci “sbatteranno la testa”, finalmente alcuni docenti inizieranno a prendere coscienza di cosa hanno approvato in Senato a fine gennaio. Vi ricordiamo che noi ci siamo astenuti e il voto di astensione vale come voto contrario. Il Rettore ha aggiunto che già nel 2018, quando da senatore si oppose all’approvazione del progetto del campus nell’area ex EXPO, rimarcò che tutto ciò avrebbe comportato sacrifici. Ha concluso dicendo che i sacrifici hanno senso se ci sono progetti futuri che ne valgano la pena e che ora siamo nelle mani del Direttore Generale, che sta concludendo la trattativa con la multinazionale Lendlease che edificherà e gestirà il campus. Come abbiamo scritto il mese scorso, vanno fatte scelte ponderate perché non vogliamo che poi a rimetterci sia il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario in termini di fondo comune d’ateneo, welfare, progressioni economiche orizzontali, assunzioni. Noi di sacrifici ne abbiamo già fatti abbastanza.

MAI DIRE MIND: COME STA PROCEDENDO LA TRATTATIVA

Come sta andando questa trattativa? Il nostro ateneo ha controproposto 20 milioni aggiuntivi (Lendlease ne chiede 60) per i costi di edificazione che crescono a causa di una variante edilizia resasi necessaria per l’esiguità degli spazi progettati. Inoltre, siamo disponibili a pagare un canone trentennale di 25 milioni l’anno: Lendlease ne chiede 28 circa. La risposta finale dovrebbe arrivare entro fine aprile. Se si giungerà ad un accordo, si firmerà il contratto di concessione con l’obiettivo di concludere i lavori edilizi entro la fine del 2025.

Ma quali erano i costi approvati frettolosamente da Senato e Consiglio di Amministrazione nel 2018 sotto il precedente Rettore? I costi degli allestimenti erano stati grandemente sottostimati (di quasi due terzi). Inoltre, non si era previsto l’acquisto dei terreni e il valore del canone era di gran lunga inferiore. In sostanza, se verrà accettata la proposta di UniMi, prima che sia stata posata la prima pietra, i costi saranno cresciuti di oltre 200 milioni rispetto a quanto approvato nel 2018Proprio questo era il rischio che paventavamo già nel 2016 quando portavamo ad esempio quanto accaduto per il ben più piccolo (se confrontato a MIND) polo di veterinaria a Lodi, dove i costi erano triplicati in fase di edificazione.

LA FUTURA GESTIONE DEL SAINI: UN VANTAGGIO SOLO PER IL COMUNE

Il Senato ha approvato il trasferimento della didattica pratica della scuola di scienze motorie dal centro sportivo comunale di Milano Saini al centro sportivo del comune di Cernusco sul Naviglio per i prossimi due anni accademici. Questo trasferimento temporaneo si è reso necessario perché al Saini inizieranno i lavori di ristrutturazione pagati dal nostro ateneo per un costo totale di 36 milioni di euro (parzialmente cofinanziati da Regione e Ministero per 14 milioni) con la prospettiva di trasferirci tutta la scuola. Come forse ricorderete ci eravamo astenuti nel settembre 2021 rispetto a questo progetto che sembra essere vantaggioso solo per il Comune di Milano. La Statale avrà la gestione dell’intero centro per 50 anni (gestione attualmente affidata alla società MilanoSport che risulta essere in perdita e si tiene a galla con il solo finanziamento comunale, così come segnalato a suo tempo dal consigliere Cerini) e in cambio ristrutturerà tutta l’area accollandosi anche i costi di gestione. Seppur sia positiva la possibilità di dare una struttura nuova ai nostri studenti, consideriamo che il nuovo accordo con il Comune di Milano per la gestione del Saini non abbia alcun reale vantaggio per noi, anche perché fino ad oggi eravamo già ospitati al Saini pagando un canone annuale molto vantaggioso di soli 100.000 euro. Peraltro, a Cernusco S. N. andremo a pagare 200.000 € l’anno, cioè il doppio dell’attuale, così come abbiamo fatto notare in Senato. Ci siamo pertanto astenuti, insieme ad uno studente, anche su questo trasferimento biennale. È stato spiegato che i costi saranno maggiori perché le strutture di Cernusco sono migliori e gli studenti di scienze motorie nel frattempo sono quasi raddoppiati. Abbiamo replicato facendo presente che invece di spendere 22 milioni per i lavori di rifacimento del Saini, avremmo potuto fare un accordo con Cernusco o altre strutture idonee per cento anni! Noi siamo persuasi che sarebbe stato più prudente, in questo momento di grande incertezza per i costi di MIND, percorrere vie più avvedute e meno dispendiose.

WEBMAIL D’ATENEO: UN’ALTRA ESTERNALIZZAZIONE

Nell’ultimo resoconto vi avevamo scritto che avremmo chiesto spiegazioni sul perché sia stata dismessa la webmail d’ateneo per gli studenti. Abbiamo appreso che prossimamente anche per tutto il personale non sarà più possibile utilizzarla: si potrà utilizzare solo outlook. Dal punto di vista politico, tra un servizio interno e un’esternalizzazione verso una multinazionale, preferiamo sempre il primo. Oltretutto, con il rischio che questo servizio in futuro possa essere fatto pagare a caro prezzo. Ci è stato risposto che affidarsi a fornitori di servizi internazionali vuol dire avere un servizio migliore a costi inferiori. Al di là del caso specifico, noi pensiamo che esternalizzare servizi voglia dire non investire nella professionalità di chi lavora in ateneo. Ad esempio, già altre università hanno esternalizzato totalmente i servizi generali e quelli bibliotecari: noi non vogliamo seguire questa strada.

PREMIO PER LA PROMOZIONE DELLA MASSONERIA? NO GRAZIE

Come avevamo richiesto, la prof.ssa Porrini, prorettore alla didattica, ha fornito i dati degli ultimi quattro anni sui nulla osta dei docenti, cioè le autorizzazioni a nostri docenti per l’insegnamento tra le 20 e le 60 ore l’anno in altri atenei. Il Rettore ha rilevato come sarebbe opportuno avere i dati sulla reciprocità, cioè quanti docenti di altri atenei vengano ad insegnare da noi, in particolare con la Bocconi che, come avevamo già segnalato anche noi, risulta l’ateneo privilegiato.

Infine, il Senato ha rinunciato alla donazione per il premio di studio “La massoneria oggi nella storia, in ricordo dei massoni lombardi defunti negli ultimi 50 anni” offerto dal Centro Sociologico Italiano, associazione culturale della “Gran Loggia d’Italia”. Nel marzo del 2021 noi soli avevamo votato contro l’istituzione di questo premio che, per fortuna, poi non era stato erogato, dato che nessuno studente aveva voluto concorrervi. Il Rettore giustamente quest’anno ha proposto di restituire la donazione. Va bene che “a caval donato non si guarda in bocca”, ma a tutto c’è un limite. Una senatrice docente, scherzando, ha detto che pensava che un premio sulla massoneria fosse un pesce d’aprile: invece era una singolare realtà precedentemente avvallata. Ecco: la vicenda, seppur minore, ci fa dire che, forse, un po’ più di spirito critico tra i rappresentanti negli Organi di Governo sarebbe tanto auspicabile, quanto necessario.

Vi ringraziamo per l’attenzione. Buon lavoro.