(STRA)CARICHI DI LAVORO

Non sappiamo se si tratti di una forma estrema di amore per il lavoro, ma sicuramente alcuni comportamenti, sempre più diffusi negli ultimi anni, sono di tipo tossico.

Nel corso degli ultimi scioperi ci sono stati segnalati casi di responsabili che fanno pressioni sui lavoratori per fare dichiarare loro in anticipo l’eventuale adesione. Questo è un comportamento antisindacale: i lavoratori hanno diritto di decidere se partecipare allo sciopero senza comunicare anticipatamente l’adesione. La violazione di questo diritto può essere oggetto di denuncia ai sensi dell’art.28 dello Statuto dei Lavoratori, e se queste pressioni da parte di responsabili zelanti dovessero continuare, non esiteremo a procedere anche in questo senso.

I casi di “amore tossico” per il lavoro non si limitano, però, a condotte antisindacali. L’emorragia di lavoratori che si sta verificando, l’incapacità di reclutarne di nuovi mediante concorsi (argomento sul quale siamo già intervenuti più volte), stanno determinando gravissimi problemi in alcune strutture. Per fare fronte al lavoro ordinario e ai crescenti carichi di lavoro (uno fra tutti quello determinato dal pnrr) diversi lavoratori subiscono pressioni per lavorare in orari notturni (mail inviate ormai a tutte le ore), nei fine settimana e nei giorni festivi, durante la malattia o il congedo di maternità. Nessuno obbliga nessuno, intendiamoci: è la mole di lavoro, sono le scadenze, talvolta un eccessivo senso del dovere, a determinare l’obbligo. Per prendere qualche giorno di riposo o ferie, evitando che salti il lavoro che si sta seguendo, o che al rientro ci si trovi sommersi, qualcuno lavora anche quando non dovrebbe.

Anche in questo caso è necessario ribadire quel che prevedono leggi e ccnl: non si lavora di notte, non si lavora durante le feste o le ferie, non si lavora in malattia. Il contratto prevede che lavoriamo 36 ore alla settimana, in cambio riceviamo uno stipendio, basso, sempre più eroso dall’inflazione.  Lavoro straordinario a parte, tutto il resto è lavoro gratuitamente erogato. In altre parole: diversi lavoratori rischiano di lavorare 40, o 45, ore alla settimana pagate (poco) per 36. Il risultato finale ci pare tristemente evidente a tutti.

I sindacati servono principalmente a contrattare la retribuzione dei lavoratori e le condizioni di lavoro, tutelando la salute fisica e mentale. Dal quadro tracciato sopra si può trarre una sola conclusione: è necessario realizzare subito il piano straordinario di assunzioni di ptab. Non facciamoci ingannare da una vuota retorica sul merito e da una malintesa etica del lavoro. Se di senso del dovere e di spirito di servizio dobbiamo parlare, allora che si declini in termini di condizioni di lavoro adeguate, incremento del personale, tutela della salute fisica e mentale di lavoratori e lavoratrici.

Dobbiamo essere noi lavoratori e lavoratrici a ricordarci dei nostri diritti e a tutelarli ponendo un freno a richieste indebite nell’attesa che vengano presi provvedimenti.

Salvaguardiamo i nostri diritti perché i problemi organizzativi non devono essere scaricati sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori.

In allegato la locandina in formato PDF