Nella nostra realtà dell’ateneo, come FLC-CGIL, siamo impegnati in una battaglia di difesa del potere d’acquisto, del riconoscimento del lavoro e della salvaguardia delle condizioni e dei diritti dei lavoratori.
Per fare ciò è necessario sapere contrattare ai tavoli sindacali, ma anche sapere fare le barricate. È quello che è successo a novembre, a fronte dell’inerzia della contrattazione. È l’esperienza storica a dircelo: i lavoratori ottengono solo se sono in grado di mobilitarsi e fare la voce grossa quando serve.
In ateneo, a novembre, siamo stati la sola sigla sindacale a sostenere un confronto duro, aspro, con la controparte, e i risultati si sono visti: abbiamo riguadagnato delle relazioni sindacali e una contrattazione serie. Altri sono stati a guardare in un imbarazzante silenzio.
Ci presentiamo a queste elezioni riproponendo il nostro modello di sindacato che contratta e che lotta, che rappresenta tutti i lavoratori e non solo quelli di un settore specifico, cercando di fare sintesi fra le esigenze di tutti. Non c’è alcun avvenire per chi pensa di potere rappresentare solo una categoria di lavoratori: il massimo che può ottenere è una guerra fra lavoratori a beneficio della controparte.
La pandemia prima, l’inflazione poi, stanno attaccando duramente il nostro salario. La riconquista di un fondo comune di ateneo ai livelli massimi (raggiunti nel 2019), anzi superiore, è stato un nostro obiettivo fondamentale.
Non pensiamo, però, che questo o altri riconoscimenti economici esauriscano il compito di un’organizzazione sindacale.
Il lavoro si sta trasformando e i carichi stanno aumentando. Ci siamo battuti e ci battiamo contro un sistema che privilegia le assunzioni di docenti in modo sfacciato. Ci siamo battuti e ci battiamo contro chi, approfittando di lavoro agile e nuove tecnologie, cerca di cancellare lo stacco tra lavoro e tempo libero, sottraendoci le sere, le ferie, e anche la malattia pagata.
Crediamo nella difesa dello stipendio e del lavoro, ma anche nella difesa della salute, del tempo libero e della nostra dignità di persone con interessi, passioni e bisogni. Anche per questo abbiamo ottenuto il protocollo su orari, flessibilità, lavoro agile e telelavoro dopo quasi un anno di contrattazione (e un anno per ottenerne la quasi completa applicazione!).
L’ateneo di oggi non è più quello di 4 anni fa, quando si svolsero le ultime elezioni. Allora c’era la percezione del piano inclinato: quasi nulla più sembrava funzionare.
Il superamento delle fasi critiche della pandemia, l’ottima valutazione della visita CEV, sono risultati costati molti sforzi, in particolare ad alcune categorie di lavoratori. Noi crediamo, però, che non ci sia nulla di acquisito permanentemente: a tanti risultati positivi corrispondono altrettanti pericoli. La costruzione del campus Mind è uno di questi, lo abbiamo sempre segnalato e denunciato, e intendiamo proseguire la nostra attività di vigilanza e di denuncia in tutte le sedi in cui saremo presenti.
Noi, come sigla sindacale, continueremo a impegnarci a:
- PORTARE AVANTI IL NOSTRO PROGRAMMA
- INFORMARE PUNTUALMENTE I LAVORATORI
- ORGANIZZARE QUANDO NECESSARIO INIZIATIVE DI LOTTA
- COINVOLGERE I LAVORATORI NELLE DECISIONI, IN PARTICOLARE IN ASSEMBLEA.
In allegato la locandina in formato PDF