ORA O MAI PIU’: SERVE PIU’ PERSONALE!

“Ho troppo lavoro da fare!”
“I processi sono sempre di più e le procedure sempre più complicate!”

Queste sono solo alcune delle esclamazioni più comuni che da tempo ormai si sentono nelle discussioni tra colleghi. Certamente razionalizzare le procedure e semplificarle è fondamentale per lavorare “in qualità”. Molto è stato fatto: non è un caso che la C.E.V. (la commissione del ministero che valuta la qualità) abbia giudicato UniMi con il voto “A” posizionandola al 3° posto nazionale e al 1° tra i grandi atenei generalisti.

Certamente un fattore decisivo per migliorare sarebbe incrementare il numero di lavoratori tecnici, amministrativi e bibliotecari a tempo indeterminato. È possibile? E, se sì, come?

Le assunzioni di docenti e personale T.A.B. sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione sulla base dei “punti organico” cioè dei parametri attribuiti dal ministero sulla base delle cessazioni dell’anno precedente (ad esempio i pensionamenti), ciò che viene storicamente assegnato e alcuni parametri qualitativi. Ogni categoria ha poi un peso differente. Cat. B: 0,20 p.o. – Cat. C: 0,25 – Cat. D: 0,30 – Cat. EP: 0,40 – Dirigenti: 0,65 – RTD-A: 0,40 – R.U./RTD-B: 0,50 – Associati: 0,70 – Ordinari: 1.

Ovviamente l’Ateneo deve avere le risorse economiche necessarie, cioè il F.F.O. (Fondo di Finanziamento Ordinario elargito dal ministero) per poter assumere. Questa capacità di assumere può essere limitata se l’Ateneo ha debiti oppure canoni d’affitto da pagare. Questo è quello che accadrà ad UniMi dal 2025 quando, per 27 anni, dovrà pagare per il Campus MIND un elevato canone annuale alla società Lendlease.

Questo ci fa dire “ora o mai più”. Se l’Ateneo vuole recuperare il ritardo nell’organico del personale T.A.B., sia in relazione alla docenza sia in relazione ad altri atenei comparabili, deve farlo fin da quest’anno ed entro il 2024 con un impegno straordinario di assunzioni destinate alla nostra categoria.

Perché parliamo di divario? Il personale T.A.B. in UniMi è poco? C’è stato un lieve miglioramento negli ultimi anni ma insufficiente rispetto all’incremento del carico di lavoro. I numeri a riguardo parlano da sé.

Negli ultimi 5 anni il personale T.A.B. è aumentato del 3,8% (+74 unità) mentre i docenti sono aumentati del 10,8% (+216 unità). Infatti, in valore assoluto, l’organico dei docenti è di oltre 200 unità superiore a quello dei T.A.B. (peraltro, la popolazione femminile tra i docenti è decisamente inferiore). Questa sperequazione è stata certamente influenzata dai piani straordinari di reclutamento di ricercatori RTD-B previsti negli ultimi anni. Ma può giustificare un divario di 7 punti percentuali? La tendenza è di quasi tre nuovi docenti ogni nuovo T.A.B.: i docenti aumentano di quasi il 280% in più rispetto a noi! Noi pensiamo che ciò sia dovuto anche al fatto che da ormai molti anni il C.d.A. assegni il 75% dei punti organico disponibili ai docenti e solo il 25% ai T.A.B. Si tenga presente che le Università di Padova, Roma La Sapienza e Politecnico di Milano negli ultimi anni hanno assegnato mediamente il 30% dei punti al personale T.A.B.

Inoltre, come abbiamo già avuto modo di scrivere, se ci confrontiamo con Padova, l’Ateneo più simile a noi per prestigio, offerta formativa e popolazione studentesca, vediamo come il nostro ritardo sia di quasi 400 unità di personale T.A.B.!

Dati 2019 (personale tempo indeterminato e determinato)
Milano

Padova

Differenza Milano/Padova
Docenti e Ricercatori
2.142

2.346

-126
Personale T.A.B.1.9542.268-392

Per concludere, pensiamo che questo piano straordinario di assunzioni per il personale, debba essere destinato principalmente alle categorie inferiori come la C che è stata penalizzata negli ultimi anni. Non vorremmo che le eventuali risorse aggiuntive finissero per andare a finanziare solo nuove figure dirigenziali. A tal proposito si veda come la Statale abbia creato ben 17 Direzioni (attualmente coperte con 8 dirigenti a tempo indeterminato ed uno a tempo determinato) mentre altri atenei a noi comparabili abbiano scelto profili molto più snelli: ad esempio sia l’università degli studi di Torino che quella di Padova hanno 11 direzioni.

Aggiungiamo che è evidente a tutti che non è possibile estendere gli orari di apertura delle biblioteche senza nemmeno sostituire il personale cessato, come accaduto negli ultimi anni. In questo modo l’amministrazione sta riducendo al minimo i benefici del protocollo sulla flessibilità per i bibliotecari e mettendo costantemente a repentaglio l’organizzazione del lavoro. Sempre che questo prolungamento del servizio bibliotecario sia veramente necessario. Come riportato nella relazione 2021 del Nucleo di Valutazione, 54 su 134 CPDS (commissioni paritetiche di docenti e studenti) hanno segnalato carenze di spazi per lo studio individuale e il ristoro: gli studenti chiedono prioritariamente spazi, non servizi.

Ci troveremo il 3 novembre per parlare di questo e di altro all’Assemblea Generale del personale dell’Ateneo dalle 10 alle 13 presso l’Aula Crociera Alta di Giurisprudenza in via Festa del Perdono 7