Mille e non più mille, scriveva il Carducci nel 1874 parlando della leggenda dell’Anno Mille… mille non più mille, potremmo rispondere noi pensando ai mille euro di fondo comune persi quest’anno…
Certo, per chi ha stipendi a cinque zeri, mille euro possono sembrare un’inezia, ma per chi deve sbarcare il lunario con 1.200/1.300 euro al mese, possono fare la differenza.
Per questo, già a marzo abbiamo elaborato e sottoposto all’amministrazione tutta una serie di proposte per alimentare il fondo ed evitare, così, di vedere i nostri stipendi impoveriti anche l’anno prossimo.
Tenete a mente questa data: marzo – ben sette mesi fa…
Visto quanto dicevamo sopra, penserete che l’amministrazione abbia messo la questione tra le massime priorità: invece nulla! Finché l’RSU non è stata costretta ad alzare la voce e boicottare l’incontro del 4 ottobre.
E la risposta, quando è arrivata, è stata piuttosto deludente: su 13 proposte ne sono state accettate appena 2, di cui una parzialmente.
Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza quando prendemmo il massimo nella valutazione della visita C.E.V.; eppure, se si ottenne quel risultato, fu grazie all’impegno e allo sforzo del Personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario; quello stesso personale che ora rischia, per il secondo anno di fila, di vedersi decurtare lo stipendio.
Ma veniamo al dunque: se non si chiude l’accordo entro dicembre, anche l’anno prossimo perderemo una quota consistente di conguaglio del Fondo Comune e, in un periodo in cui per le altre componenti si continuano a stanziare risorse aggiuntive, è per noi totalmente inaccettabile che a pagare sia sempre e solo il P.T.A.B.
Abbiamo pazientato mesi, ora però è giunto il momento di far sentire la nostra voce!
Ci vediamo il 3 novembre dalle 10 alle 13 per un’Assemblea Generale del personale dell’Ateneo in cui affronteremo questa e altre questioni aperte