QUALCHE CHIARIMENTO SUL SILENZIO ASSENSO PER L’ADESIONE FONDO PERSEO SIRIO

Nelle scorse settimane sono girate varie notizie, alcune delle quali inesatte, relativamente a questo argomento. Proviamo a chiarire sinteticamente i termini della questione.

La Legge di Bilancio del 2018 (n. 205/2017) ha previsto l’obbligo di scegliere se aderire o meno ai fondi contrattuali di previdenza complementare.

L’8 aprile 2021, i soggetti istitutori del Fondo Perseo Sirio (per la CGIL la FP, Funzione Pubblica), hanno sottoscritto, in sede ARAN, l’ipotesi di accordo che prevede, tra l’altro, che i lavoratori assunti dopo l’1/1/2019 abbiano 6 mesi di tempo per manifestare il proprio rifiuto di aderire al fondo. Chi dovesse poi avere aderito mediante silenzio assenso dispone di 30 giorni per recedere senza penali.

Le amministrazioni dovranno obbligatoriamente informare i lavoratori all’atto dell’assunzione di questa scelta da esercitare e rendere disponibile la modulistica per il rifiuto.

Come FLC-CGIL di ateneo riteniamo che la modalità del silenzio assenso in una materia così delicata sia del tutto inopportuna. Tuttavia crediamo anche che non si possa affermare che ciò determinerà il passaggio dei fondi pensione al fondo Perseo Sirio. Chi non vorrà continuerà a non optare per la previdenza complementare, come hanno finora fatto la stragrande maggioranza dei lavoratori della pubblica amministrazione.

Ci impegniamo a informare periodicamente i lavoratori neo assunti e a rispondere ai loro quesiti.

Crediamo invece che sia urgente promuovere una mobilitazione per l’abrogazione della legge Fornero e per un sistema di previdenza pubblico che garantisca a tutti i lavoratori una pensione per lo meno dignitosa. I tagli da macellaio che hanno infierito sul sistema, insieme a tanti regali a varie categorie pagati coi contributi dei lavoratori, e infine il crollo del PIL a seguito della pandemia minacciano di creare un esercito di pensionati indigenti

In allegato la locandina in formato PDF