AVIDITA’ E INETTITUDINE NELLA CAMPAGNA VACCINALE

La campagna vaccinale si avvia verso un fallimento rispetto agli obiettivi più volte dichiarati e altrettante volte ridimensionati dai responsabili. I motivi di questi continui ostacoli, che si traducono in un permanere dell’emergenza e di centinaia di morti quotidiane, sono molti. Proviamo a ragionare riducendo al massimo il rumore di fondo, composto dalla miriade di opinioni, pettegolezzi, teorie del complotto, nonché dall’evidente inefficienza delle “macchine” predisposte dalle varie regioni, coi loro pittoreschi “governatori” e “commissari”. Per questo proviamo a individuare alcuni punti fermi, a nostro parere indiscutibili:

  1. La speculazione sui vaccini: lo stesso presidente del consiglio, davanti al parlamento, ha parlato di fondato sospetto che alcune multinazionali del farmaco abbiamo venduto le stesse dosi più volte. Il che, nel mezzo di una pandemia, rappresenta un crimine contro l’umanità, né più, né meno.
  2. L’inadeguatezza dell’infrastruttura produttiva: le dosi continuano a scarseggiare perché non ci sono abbastanza fabbriche per produrle. C’è stato un anno di tempo per pensare a dove e come produrre i vaccini, e ora si scopre che non ci sono abbastanza siti produttivi? Se è vero è l’ennesima prova di una clamorosa inettitudine da parte dei manager delle aziende e delle autorità sanitarie e politiche e della necessità di un’accurata pianificazione economica. Se non è vero, siamo di fronte al tentativo di creare una scarsità artificiale per aumentare i prezzi: un tipico meccanismo di mercato che, nel mezzo di una pandemia, rappresenta un crimine contro l’umanità, né più, né meno.
  3. La UE dopo avere stipulato contratti segreti privi di penali, modo migliore per farsi raggirare, oggi si appresta ad acquistare i vaccini per l’anno prossimo a un prezzo esorbitante: quasi 20 euro a dose per Pfizer (che costava circa 15 euro, a fronte dei 2,5 di Astra Zeneca: ognuno poi faccia le sue riflessioni). In totale le multinazionali del farmaco si apprestano a incassare per il 2021 75 miliardi di euro per i vaccini, e chissà quanti soldi negli anni a venire, oltre ai contributi pubblici incassati nel 2020 per la ricerca. Siamo di fronte a un gigantesco trasferimento di soldi pubblici (che provengono dalle tasse, che in Italia gravano in stragrande misura sul lavoro dipendente, o da debito, cioè tasse che graveranno sulle generazioni future) a beneficio di pochi privati. Il che, nel mezzo di una pandemia, rappresenta un crimine contro l’umanità, né più, né meno.
  4. L’autorizzazione di nuovi vaccini, che dovrebbe essere un vantaggio, non fa che complicare il quadro. Si ha l’impressione che il principio di precauzione venga agitato come una clava contro alcuni vaccini in funzione di posizionamenti ed interessi geopolitici. Se così fosse, ciò, nel mezzo di una pandemia, rappresenterebbe un crimine contro l’umanità, né più, né meno.

Il sistema basato sul mercato, sui brevetti, sulle multinazionali (e finanziamenti pubblici) ci sta offrendo questo tragico spettacolo, fatto di caos organizzativo, avidità, interessi contrastanti che producono decisioni politiche incongruenti.

Ribadiamo la nostra posizione a favore della sottrazione dei brevetti alle multinazionali e della produzione pubblica dei vaccini

Segnaliamo il link al sito della trasmissione Report, che ha pubblicato i contratti con Pfizer e Moderna

In allegato la locandina in formato PDF