ADESSO BASTA!

Chiediamo chiarezza.

Un po’ tutti noi stiamo sperimentando un senso crescente di confusione davanti alle continue affermazioni contraddittorie di virologi, epidemiologi e, in generale, di tutti gli scienziati che dovrebbero invece contribuire a chiarirci le idee. A ogni affermazione pare che ne debba corrispondere necessariamente una contraria.

Il tema della pericolosità dei mezzi di trasporto non ne è esente. In una recente intervista su “La Repubblica” (17/10/2020), mentre la maggior parte degli “esperti” ritiene che i mezzi pubblici strapieni siano assai rischiosi, un esperto ha affermato quanto segue:

“Per contrarre il Sars Cov 2 è necessario sostare almeno 15 minuti accanto a un positivo. Ma su bus urbani e metro i passeggeri cambiano a ogni fermata ogni 2-5 minuti, tutti hanno la mascherina e le porte si aprono spesso, permettendo all’aria di circolare”.

Non ci vogliamo aggiungere alla folta schiera di esperti o pseudo tali, ma quantomeno ci sentiamo di ribattere che forse questa affermazione, deriva da qualcuno che non ha grande esperienza di pendolarismo e di mezzi nell’ora di punta. Ci sono lavoratori che passano più di un’ora a viaggio sui mezzi, spesso schiacciati contro altre persone, o comunque a ben meno di un metro di distanza. Il ricambio d’aria in metropolitana, in queste condizioni, non è rassicurante. Potremmo inoltre ribattere ad altri epidemiologi che non è vero che sui mezzi le persone stanno in silenzio e quindi il virus circola poco!

Possiamo affermare, al contrario, che la grande maggioranza di epidemiologi e virologi sostenga che i mezzi affollati siano un pericolosissimo fattore di diffusione del COVID-19, e che male hanno fatto governo, regioni e comuni a non potenziare il trasporto pubblico (magari obbligando aziende private che stanno lavorando poco a fornire mezzi e autisti a prezzi calmierati) e a non scaglionare più efficacemente gli ingressi nelle scuole e nei posti di lavoro.

Più che questa pioggia ininterrotta di interviste, sarebbe forse utile poter assistere a programmi seri di divulgazione scientifica e a confronti civili tra esperti: per esempio un webinair di epidemiologi dell’ateneo a beneficio di personale docente, TAB e studenti.

In allegato la locandina in formato PDF.