INVERNO CALDO
Ci sono voluti 40 giorni di scioperi, con cortei, blocchi stradali, con la paralisi di Parigi durante le festività di Natale, per portare il governo francese ad annunciare delle modifiche al progetto di controriforma delle pensioni.
La lotta paga, ma il prezzo è alto. Anzitutto perché non è stato pagato ancora tutto: l’obiettivo è il completo ritiro del progetto. Si aggiungono poi i salari falcidiati dagli scioperi a oltranza e la pesante repressione da parte della polizia, già riscontrata durante le proteste dei gilet gialli lo scorso anno. Gli attacchi brutali, l’infierire su manifestanti immobilizzati, i numerosi arresti, sono le modalità con cui lo stato francese, come del resto gran parte degli stati del pianeta, garantisce la libertà di manifestazione.
La lotta paga, ribadiamo, e per questo motivo, il fatto che un paese confinante sia stato bloccato per 40 giorni da scioperi a oltranza non è stato degnato di grande attenzione da parte dei mass media. Gli esempi, soprattutto se sono vincenti, hanno il brutto vizio di diventare contagiosi. I lavoratori francesi hanno a cuore le loro pensioni e per difenderle sono pronti ad affrontare un dicembre senza stipendio e il rischio delle manganellate, o peggio. Esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà, e riteniamo che solo questa sia la strada per riconquistare quel che abbiamo perso negli ultimi anni. Tutte le organizzazioni sindacali dovrebbero fare tesoro di questo inverno caldo francese
In allegato la locandina in formato PDF.