A cura di Davide Lo Prinzi
Il Consiglio di Amministrazione (C.d.A.) il 14 ottobre ha approvato il nuovo Statuto d’Ateneo. Pertanto il giorno successivo il Senato Accademico ha potuto ratificare definitivamente il testo finale (già votato nella seduta precedente) che ora verrà inviato al Ministero (M.I.U.R.) il quale dovrà dare la sua approvazione e fornire eventuali rilievi in 60 giorni. A quel punto il nuovo Statuto entrerà in vigore.
NUOVO STATUTO: PROSSIMAMENTE UN NUOVO C.d.A.
Il primo passaggio che riguarderà il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.) sarà il nuovo rappresentante in C.d.A. che è una delle conquiste principali ottenute: nell’autunno dell’anno prossimo scadrà il mandato di un membro esterno e pertanto subentrerà un interno nominato dal Senato su proposta del Rettore previa consultazione elettorale del personale T.A.B. Il nuovo C.d.A. verrà certamente arricchito dal pragmatismo tipico della nostra categoria che si aggiungerà alle competenze di studenti, membri esterni e docenti interni.
FORZE FRESCHE: ASSUNZIONI IN ARRIVO
Il M.I.U.R. ha assegnato 100,35 punti organico per il 2019 al nostro Ateneo. Di questi, il 25% (25,09 punti) andranno al personale T.A.B. da destinare principalmente a nuove assunzioni a tempo indeterminato a decorrere dal 1° dicembre. Per farvi un’idea, potremo ipoteticamente assumere circa 90 nuovi colleghi di categoria C e D. Sono forze fresche di cui, come avevo già scritto, il nostro Ateneo ha un gran bisogno per una serie di motivi: per sostituire i colleghi che potranno godersi una meritata pensione (agevolata dalla “quota 100”), per dare un lavoro stabile a persone che ne sono in cerca, per abbassare l’età media della nostra categoria, perché è proprio attraverso i pensionamenti che liberiamo risorse che poi possono essere utilizzate ad esempio per le progressioni economiche orizzontali (P.E.O.). Oltre a tutto ciò, indirettamente si potranno sbloccare processi di mobilità interna e passaggi di categoria.
Il C.d.A. del 1° ottobre ha già deliberato parte di queste assunzioni: circa la metà. Qui il dettaglio. A questi punti organico per UniMi se ne aggiungeranno entro fine anno altri 11,10 straordinari e forse circa altri 3 con ulteriori resti. L’obiettivo è che, anche per questi punti organico straordinari, almeno il 25% vada al personale T.A.B.
EDILIZIA: AFFITTI, VENDITE E RISTRUTTURAZIONI
Sono stati presentati i primi lavori della Commissione Spazi. Il lavoro della stessa sarà delicato. E’ una commissione del C.d.A.: è importante però che anche il Senato mantenga le sue prerogative sulle questioni più strategiche. Verrà steso un regolamento per la gestione degli spazi e bisognerà decidere quali strutture ed edifici di Città Studi mantenere e quali trasferire a seguito del progettato sviluppo tripolare dell’Ateneo su Centro Città, Città Studi e Campus “MIND” in zona Rho-EXPO.
Ho sollecitato l’Ateneo a trovare soluzioni strutturali per i due principali affitti che paghiamo: 2,1 milioni di euro annuali versati all’Opera Diocesana per gli uffici amministrativi di via S. Antonio e 984.000 euro versati al Fondo Pensione Calciatori per Odontoiatria in via Beldiletto. Al più presto dovrebbero avviarsi i lavori già deliberati per la ristrutturazione di via Mercalli che permetterebbero di liberarsi almeno della sala lauree di via S. Antonio 12.
Si prospetta che il C.d.A. valuti la vendita di via Kramer (Scienze Motorie) e di via Cicognara (Geofisica) nonché l’esecuzione di lavori per l’unificazione in Festa del Perdono delle biblioteche Crociera, Sotto Crociera Common Law e Diritto Pubblico. La mensa di via Festa del Perdono verrà prossimamente ristrutturata: lavori stimati in 3 mesi.
REGOLAMENTI: DIDATTICA, SPIN-OFF E DIVIETO DI FUMO
Il Senato ha approvato alcuni regolamenti: quello didattico, quello sugli spin-off, sui brevetti e sul divieto di fumo. Gli spin-off sono un argomento delicato: il timore della C.G.I.L. è che gli spin-off diventino uno strumento per drenare conto terzi dal bilancio d’Ateneo il quale, a cascata, finanzia il Fondo Comune distribuito mensilmente ai lavoratori.
Il regolamento sul divieto di fumo era stato promesso dal Rettore fin dalla campagna elettorale. Le novità principali sono il divieto di fumo in spazi aperti troppo vicini ad ingressi e finestre (meno di 3 metri di distanza) e il divieto alle sigarette elettroniche in spazi chiusi. Si tratta di un’iniziativa senz’altro apprezzabile. Penso che la “legge Sirchia” in questi 15 anni abbia fatto solo del bene: va tutelato il diritto dei non fumatori a non respirare fumo passivo. Allo stesso modo i fumatori non vanno eccessivamente penalizzati: ho chiesto l’eliminazione di un comma che prevedeva provvedimenti disciplinari (che non sono previsti dal Contratto Nazionale) per i trasgressori del divieto in quanto considero già sufficiente la sanzione amministrativa prevista dalla legge.
Vi ringrazio per l’attenzione e buon lavoro.