RESOCONTO DEL SENATO E DELLA COMMISSIONE PER LA REVISIONE DELLO STATUTO DEL 9 LUGLIO

A cura di Davide Lo Prinzi

Il Senato, che ha votato il bilancio consuntivo dell’anno 2018 (qui un mio approfondimento), è stato preceduto dall’ultima riunione della Commissione per la revisione dello Statuto nella quale si è tornati sulla nostra richiesta di una rappresentanza eletta a suffragio universale dal personale tecnico, amministrativo e bibliotecario (T.A.B.) in seno al Consiglio di Amministrazione (C.d.A.): rappresentanza già presente nella maggioranza degli atenei pubblici. Il voto definitivo in Senato di tutte le proposte di riforma dello Statuto (vi ricordo anche la richiesta di aumento al 25% del nostro peso elettorale per il Rettore) sarà a settembre.

UN COLLEGA IN C.d.A. ESPRESSIONE DI TUTTO IL PERSONALE

Alcuni senatori-docenti sono contrari alla presenza della nostra categoria in C.d.A. (tra i quali il prof. De Luca che in campagna elettorale si era espresso ben diversamente), altri invece sono favorevoli alla nostra presenza ma contrari ad un’elezione diretta del rappresentante da parte del personale. Nel mio intervento ho espresso la mia contrarietà all’ipotesi che il membro T.A.B. in C.d.A. fosse eletto dal Senato così come avviene attualmente per i docenti in quanto, essendo il Senato composto per oltre 2/3 da docenti, il nostro rappresentante sarebbe stato in sostanza scelto dai docenti. Ho chiesto loro: a parti invertite, accettereste che un membro appartenente alla categoria dei docenti fosse scelto dal personale T.A.B.? Ho infine ricordato di aver ricevuto un preciso mandato dalla consultazione referendaria dove la maggioranza assoluta dei colleghi si sono espressi in tal senso: ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al voto. Pertanto si è giunti ad una nuova formulazione che prevede che il rappresentante sia nominato dal Senato Accademico, su proposta del Rettore, previa consultazione del personale T.A.B. Questa ultima mediazione permetterebbe di conciliare la nostra richiesta di far eleggere a suffragio universale il collega in C.d.A., con la richiesta di alcuni docenti di lasciare al Senato le prerogative di nomina finale.

BILANCIO 2018: POSITIVO MA PREOCCUPANTE

Il Senato ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2018. Per l’attività che svolgo in R.S.U., esamino i bilanci dal 2008. Purtroppo negli ultimi 2 anni, con il passaggio al sistema economico-patrimoniale voluto dal M.I.U.R., è diventato sempre più complicato analizzarli: pertanto ho chiesto per il futuro che il materiale sia inviato con maggiore anticipo e che siano previste sedute congiunte con il C.d.A. per il bilancio di previsione 2020. L’approfondimento tecnico è ovviamente parziale e semplificato. Nel mio intervento ho espresso la mia preoccupazione per la riduzione dell’avanzo non vincolato a soli 6 milioni di euro: l’anno scorso furono 17. L’Ateneo non potrà aumentare gli introiti dalla contribuzione studentesca (già ai limiti di legge e sulla quale pende un ricorso di un’associazione studentesca che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione). Considerando un finanziamento pubblico (FFO) stabile, il rischio è che per il futuro non sarà possibile operare il 100% del turn-over (cioè assumere quante persone vanno in pensione) con una conseguente riduzione degli organici. Il personale T.A.B. “ha già dato”: come potete vedere dalla tabella, dal 2000 il nostro organico è diminuito mentre quello dei docenti è aumentato:

Inoltre, nonostante la nuova governance sia riuscita opportunamente a ridurre i rischi a carico dell’Ateneo, in futuro dovremo far fronte ai costi del Campus a Rho-EXPO, il cui bando dovrebbe essere pubblicato entro il 23 luglio. Per 27 anni dovremo correre sul filo del rasoio in quanto a costi nascenti dovranno corrispondere costi cessanti (avendo a disposizione solo 1/3 del finanziamento necessario). Tutto ciò non dovrà mettere in crisi la funzione pubblica, in primis di didattica e ricerca, che il nostro Ateneo svolge. Il Rettore ha condiviso le mie preoccupazioni esprimendo la convinzione: di voler procedere con le assunzioni come avvenuto negli ultimi mesi, di mantenere (anche se forse non nella totalità) i nostri spazi in Città Studi e di preservare la nostra funzione pubblica. Ha aggiunto che sarà necessario nei prossimi 5 anni reperire finanziamenti aggiuntivi sull’edilizia: creando consorzi operativi con altri atenei, introitando maggiormente dal Trasferimento Tecnologico e vendendo immobili minori (ad esempio abbiamo già reperito 10 milioni dalla vendita dell’immobile di viale Abruzzi e di alcuni appartamenti).

Inoltre ho chiesto: di avviare al più presto i lavori di ristrutturazione del nostro immobile di via Mercalli per risparmiare parte dell’affitto di 2,1 milioni per via S. Antonio, di reinvestire sul personale i 220.000 € risparmiati sui buoni pasto a causa della modalità di maturazione stabilita dal Contratto Nazionale (che ha comportato una grave perdita di potere d’acquisto per i lavoratori) e di spendere quest’anno i 15.000 € non utilizzati per i sussidi 2018.

In seduta si è fatto anche cenno alla richiesta di aumento dei servizi con l’apertura di alcune biblioteche fino alle ore 19:30 (l’argomento dovrà essere affrontato con la R.S.U.) e di apertura dello sportello delle Segreterie Studenti anche senza prenotazione il lunedì e venerdì. In entrambi i casi si tratta di strutture oberate che necessitano di nuove assunzioni.

Vi ringrazio per l’attenzione e buon lavoro.