Il nuovo bando per il progetto Staff Mobility for Training, che ci dà la possibilità di svolgere un periodo finanziato di formazione/lavoro all’estero, riporta un nuovo vincolo:
Non possono candidarsi coloro che abbiano già usufruito di una mobilità Erasmus per Staff Training negli ultimi 3 anni.
Viene spontaneo chiedersi chi lo abbia deciso e perché. Se l’intento è quello di privilegiare, giustamente, chi non vi ha mai partecipato, sarebbe sufficiente un punteggio preferenziale. Troviamo invece illegittimo introdurre dei vincoli non previsti dal progetto europeo. D’altra parte nel nostro ateneo le domande sono sempre state poche.
In teoria dovrebbe esserci una commissione (non si è mai saputo composta da chi) che vaglia i progetti presentati dai singoli lavoratori e ammette quelli che ritiene degni di interesse. Può capitare che un lavoratore presenti a distanza di un anno due progetti validi e che un altro, pur non essendo mai partito, non riesca a presentare nulla di interessante.
Tuttavia, ripetiamo, bisognerebbe pubblicare sul sito la composizione della commissione e la graduatoria finale coi progetti ammessi. Non ci risulta che ciò sia mai accaduto.
Troviamo che lo Staff Mobility for Training sia un programma utile, che andrebbe valorizzato e maggiormente armonizzato nelle tempistiche con gli atenei stranieri. Dovrebbe essere, però, gestito con più trasparenza, senza introdurre regole estemporanee. Cercare di favorire chi non vi ha mai partecipato ci sembra corretto, ma non certo a discapito della qualità dei progetti.