Il signore dei permessi

Care colleghe, cari colleghi,

come F.L.C. C.G.I.L. d’ateneo ci teniamo a condividere con tutte/i voi una riflessione sulla presenza di sindacalisti “pluri-poltronati” negli organismi statutari d’ateneo, quali il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione (al quale però, attualmente, è impedita una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo).

Quando presentammo le candidature di alcuni nostri colleghi iscritti dichiarammo in modo chiaro che – se eletti – questi non dovessero ricoprire incarichi sindacali che li vedeva anche nei tavoli di contrattazione. Il motivo della nostra scelta era (ed è tuttora) motivata dalla necessità che fosse sempre distinto il ruolo istituzionale di senatore o consigliere (che deve rappresentare l’intera comunità d’ateneo), dal ruolo sindacale nelle contrattazioni (che per definizione è rappresentante di una parte: in questo caso del personale contrattualizzato).

Inoltre i nostri eletti si impegnavano a devolvere l’indennità di mandato in un fondo che sostenesse una sorta di “cassa di resistenza” in caso di sciopero.

In queste ultime settimane queste nostre convinzioni sono state rafforzate dai comportamenti di un componente del Senato Accademico, Domenico Surace, che oltre ad essere presente in Senato Accademico e nelle molteplici commissioni dello stesso, è anche doppiamente presente nei tavoli di trattativa sia come sindacalista territoriale della sua sigla (il C.S.A.), sia come componente R.S.U. Il risultato: è del tutto assente dai lavori della R.S.U. (ha partecipato solo alla riunione di insediamento), nonostante utilizzi da solo quasi 200 ore di permesso l’anno (pari ad ¼ del totale dei permessi usufruibili da tutti i 21 componenti R.S.U.), scarsamente presente nei tavoli di trattativa, nonostante esaurisca il proprio monte ore di permessi di organizzazione sindacale, ma presente nelle sedute ordinarie del Senato Accademico ben attento a difendere il suo “diritto” a occupare più poltrone. Nella seduta del Senato Accademico del 7 febbraio 2014 ha invitato l’amministrazione a rivedere la norma che prevede l’incompatibilità tra ruolo nel senato accademico stesso e ruolo sindacale, minacciando un ricorso legale.

Questa norma, per altro presente in molti atenei, non fa che distinguere il ruolo istituzionale di direzione e governo degli organismi statutari dal contesto di libera trattativa tra le parti: appunto Rettore/Amministrazione e Rappresentanze dei Lavoratori (R.S.U. ed Organizzazioni Sindacali).

In un’Italia dove le corporazioni e le caste si alimentano della somma di incarichi nelle mani di pochi “eletti”, la norma stabilita dal Senato Accademico su nostra proposta costituisce una speranza di cambiamento rispetto ad usi e costumi che vorremmo archiviare nel passato.