Essere soli o male accompagnati?
Stare nelle piazze o al tavolo di confindustria?
That is the question…
There’s a battle outside
And it is ragin’.
It’ll soon shake your windows
And rattle your walls
For the times they are achangin’.
(Bob Dylan, 1964)
14 novembre 2012, milioni di lavoratori e studenti affollano le piazze del Vecchio Continente per il primo Sciopero Generale Europeo: dalle Colonne d’Ercole al Peloponneso i popoli del Mediterraneo hanno urlato e manifestato la propria rabbia e disgusto verso un sistema ormai logoro e marcio. E così, se Ulisse avesse ripercorso il proprio lungo viaggio in questo storico giorno, avrebbe trovato in ogni porto le scarlatte bandiere dei lavoratori.
Le ragioni della lotta le abbiamo scritte, spiegate, illustrate nei giorni precedenti, ma nulla aiuta a comprenderle meglio che guardare gli occhi impauriti e decisi dei giovani spagnoli, degli operai italiani, dei vecchi partigiani greci, delle milioni di persone scese in piazza contro quest’Europa che si è trasformata da utopia dei popoli ad incubo sociale ad uso e consumo delle multinazionali e delle banche.
Noi mercoledì c’eravamo, eravamo nelle vie e nelle piazze, consci dell’immane lotta che ci attende e degli ostacoli da superare, ma rincuorati dall’idea di affrontare tutto questo per un’idea superiore, per un bene comune: dignità e diritti; sono state queste le nostre parole d’ordine.
Eppure c’è stato chi ha parlato di protesta solitaria, di scelta isolazionista e autolesionista… E questo qualcuno ha un nome: CISL e UIL.
Forse erano troppo distratti a firmare qualche accordo separato sulla produttività con Confindustria, oppure a mettere qualche pezza sulla pietosa figura fatta nella vertenza Fabbrica Italia; e non si sono accorti che i tempi stanno cambiando, che le piazze ribollono di una rabbia nuova in cui disperazione e voglia di cambiamento si mescolano in un sentimento nuovo.
E a ben vedere, se unità vuol dire sedersi ad anacronistici ed impomatati tavoli per firmare accordi redatti da governo e Confindustria, scegliamo l’isolazionismo delle piazze affollate da lavoratori e studenti.
Qui il comunicato in pdf da stampare, appendere, diffondere…