Sabato in corteo con la FIOM

La manifestazione nazionale della FIOM di sabato 16/10 è stata molto partecipata e ha ribadito con forza la contrarietà:

– agli accordi separati

– alla cancellazione del contratto nazionale di lavoro

– al modello proposto da Marchionne

– alla politica del governo

Come lavoratori dell’università abbiamo voluto parteciparvi perchè sappiamo che se l’attacco contro i metalmeccanici avrà successo, dopo di loro toccherà a tutte le altre categorie. La loro lotta è la nostra lotta.
Qui trovate alcune fotografie del corteo: http://www.cgil.unimi.it/index.php/gallerie-fotografiche/category/23-16-2010.html
Qui il video del comizio del segretario della FIOM Landini: http://www.viddler.com/explore/micromega/videos/14/

Il Lupo perde il pelo ma non il vizio

Ricomincia la campagna elettorale e, puntualmente, il modello berlusconiano viene rispolverato.

Si individua un nemico da prendere di mira e gli si attribuiscono tutte le colpe.

E così, mentre per il Premier il nemico sono i Comunisti, tra le mura nostrane è la Cgil.

Così tanta attenzione ai nostri movimenti e alle nostre parole da parte delle altre Organizzazioni

Sindacali ci lusinga, ma mostra tutta la debolezza di chi sfoga le proprie frustrazioni contro il bersaglio sbagliato.

In questi anni abbiamo mostrato nella prassi quotidiana cosa pensiamo e come agiamo, sia all’interno che all’esterno dell’Ateneo. Le nostre posizioni sono sempre state chiare, coerenti, argomentate ed inequivocabili, senza timori reverenziali verso nessuno. Abbiamo formulato molte proposte, alcune realizzatesi, altre no (o non ancora).

Non siamo sindacalisti di professione, non abbiamo e non vogliamo compensi o gettoni di presenza per ciò che facciamo. Siamo lavoratori e stiamo in mezzo ai lavoratori. I problemi che noi poniamo sono reali, condivisi coi colleghi nel lavoro quotidiano e successivamente rielaborati all’interno del nostro Comitato degli Iscritti.

Le nostre posizioni sono quindi il frutto di una elaborazione collettiva di molte decine di lavoratori che si confrontano quotidianamente e non i sofismi isterici di chi si parla allo specchio.

Questa è la nostra forza che si palesa nelle iniziative e nelle mobilitazioni che organizziamo.

Questo è per noi fare sindacato. Stare dalla parte dei lavoratori perché siamo lavoratori.

Ci lascia l’amaro in bocca vedere come si tenda a screditare chi ha denunciato la nomina dei nuovi
dirigenti e non chi li ha nominati. Oppure che ci si accusi di voler applicare la Legge Brunettao la Riforma Gelmini, quando per primi (e troppo spesso da soli) ci siamo opposti e le abbiamo combattute. O che tutti facciano il diavolo a quattro per le elezioni di CDA e Senato e nessuno voglia e richieda a gran voce quelle degli RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che chiediamo da anni di poter rieleggere) o delle RSU (che scadono a novembre). O quando ex consiglieri o ex senatori ci accusano di tenere tanto alle poltrone che loro hanno sempre occupato e si ricandidano a occupare per l’ennesima volta.

Quelle poltrone sono libere e noi non abbiamo nessuna smania di occuparle.

Semplicemente ve le lasciamo. Perché lì dentro, come abbiamo più volte spiegato, o si avvallano le decisioni di chi amministra l’Ateneo (come hanno fatto quasi sempre i rappresentanti dei

lavoratori), o si vota contro per pura testimonianza, condannandosi a non poter mai avere i numeri per modificare qualcosa.

Noi preferiamo fare attività sindacale e reputiamo le due cose incompatibili. Quindi crediamo che dirigenti sindacali e rsu non debbano stare negli organi accademici.

Noi abbiamo ben chiaro dove stare quando i lavoratori verranno in CDA e Senato a portare le loro richieste negli organi accademici.

Speriamo di non essere lasciati ancora soli.

C’è chi sta coi lavoratori e chi col governo e con Marchionne

Venerdì 8/10 un grande corteo a difesa della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche è sfilato per Milano. Dalla Statale abbiamo contribuito con un presidio, un’ora di sciopero e una piccola delegazione della FLC CGIL.

La situazione in cui versa la scuola pubblica è nota: edifici che cadono a pezzi, riduzione delle ore e delle materie, aumento degli studenti per classe, licenziamento in massa dei precari, genitori chiamati a dare soldi anche per la carta igienica.

Le università rischiano di non avere nemmeno i soldi per pagare gli stipendi, se non viene almeno cancellata una parte dei tagli. I nostri stipendi sono bloccati fino al 31/12/2013.

Davanti a un simile scempio ci si aspetterebbe per lo meno una mobilitazione compatta di tutti i sindacati. Purtroppo non è così. La CISL e la UIL nazionali hanno firmato contratti che inchiodano gli stipendi, hanno siglato accordi separati rifiutandosi quasi sempre di consultare i lavoratori, e si sono schierati apertamente col governo e contro la CGIL. Nella manifestazione tenutasi a Roma il segretario della CISL Bonanni ha avuto il cattivo gusto di augurarsi: “10-100-1000 Pomigliano”. Il che significa che si augura che possano essere cancellati i contratti nazionali e le garanzie dello Statuto dei lavoratori.

La CISL di ateneo, oltre a non essere diversa, mostra di aver perduto la testa. Un’organizzazione in evidente crisi di attivisti (si contano sulla punta delle dita di una mano), in mano a due persone che decidono tutto, non trova nulla di meglio che diffondere falsità. Per esempio quella che mira a far credere che i 2 dirigenti a tempo determinato siano stati voluti dalla CGIL.

Ricordiamo a tutti che siamo stati i primi a denunciare l’illegittimità di queste nomine e a spiegare a tutti per quale motivo ci siamo opposti. Abbiamo partecipato all’irruzione in CdA a luglio, intervenendo più volte.

Dei due dirigenti a contratto solo uno è iscritto alla CGIL, ma questa circostanza mostra ancor di più la nostra indipendenza di giudizio. Noi non abbiamo mai avuto problemi, in questi anni, a criticare aspramente anche chi ha in tasca la nostra tessera.

I due dirigenti della CISL di ateneo, al contrario, in anni di mandato come rappresentanti in Cda e Senato, non hanno mai votato contro ad alcun provvedimento, tantomeno contro la proroga in carica del Rettore.

Troviamo ignobile pure l’accostamento della protesta di venerdì, con un presidio dalle 8 alle 9 e un corteo conclusosi in mattinata e un episodio avvenuto in mensa alcune ore dopo, che nulla c’entra con la manifestazione e che, come tutte le iniziative che si ripercuotono contro dei lavoratori, viene da noi condannato.

8/10 Presidio per sciopero generale della Conoscenza

CONTRO l’aggressione alla pubblica istruzione portata avanti dal ministro Gelmini per conto del governo e con silenzio/assenso dell’opposizione

CONTRO i tagli pesantissimi a scuola, università, ricerca

CONTRO Il disegno di legge Gelmini sull’università che potrebbe essere approvato nei prossimi giorni Venerdì 8 ottobre invitiamo tutti i lavoratori al presidio che si terrà davanti ai cancelli di via Festa del Perdono dalle 8 alle 9 in concomitanza con l’ora di sciopero indetta per tutti i settori della conoscenza.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

Ci stupisce la velocità con cui i Segretari della Flc-Cgil Milano e della Camera del Lavoro di Milano abbiano prodotto una precisazione, anzi no, una rettifica ad un comunicato del Comitato degli iscritti del nostro Ateneo.

Ci stupisce per la forma e per la sostanza.

Anche perchè non ricordiamo un intervento analogo verso le quotidiane violenze subite dai lavoratori.

Violenze reali, quali morti o incidenti sul lavoro, vessazioni, discriminazioni, mobbing, ricatti, molestie, sfruttamento, schiavitù, svendita dei diritti e della dignità. Tutto in nome del profitto e del capitale. La gallina dalle uova d’oro.

Ma forse ripulire le vetrine della Cisl di Treviglio è più importante di tutto questo.

Poi, suvvia, da sempre si sono tirati pomodori sui palchi per dimostrare che non si apprezza lo spettacolo a cui si sta assistendo. E’ un’espressione di dissenso popolare, di chi non ha altro che i prodotti della natura sia per vivere che per dissentire.

Noi che siamo lavoratori tra i lavoratori, abbiamo detto chiaramente quale sia la nostra posizione.

Chi è abituato a decidere della sorte dei lavoratori attraverso una firma su un pezzo di carta, forse ha talmente perso il contatto col mondo del lavoro che pensa di rappresentare, che non sa capire una cosa molto semplice.

Un uovo sporca un muro.

Una firma sbagliata condanna i lavoratori a un futuro di sfruttamento e miseria.

E, a proposito di violazione dei diritti, il Senato ha appena finito di approvare quel “Collegato al lavoro” che cancella nei fatti, a partire dai nuovi contratti, l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, per difendere il quale la CGIL ha mobilitato milioni di lavoratori.

Lasciamo ad ognuno la libertà di scegliere cosa sia violenza e cosa no.

P.S. Il comunicato di solidarietà ai lavoratori della SAME di Treviglio è e rimarrà nella Homepage del nostro sito

Unità e Solidarietà

Come Comitato degli Iscritti della FLC CGIL dell’Università degli Studi di Milano esprimiamo la nostra completa solidarietà alle centinaia di operai e impiegati della SAME di Treviglio che hanno manifestato con decisione la propria indignazione di fronte alla sede della CISL locale per la firma dell’ennesimo contratto in deroga al CCNL, primo passo per un definitivo smantellamento dei diritti e delle tutele dei lavoratori.

Per rispondere ai giornali e ai media confindustriali che parlano di aggressione di facinorosi, ribadiamo che l’unica vera violenza è quella di chi sostiene quotidianamente sfruttamento e miseria firmando accordi con i padroni sulle teste dei lavoratori.

SOLIDARIETA’ SENZA DISTINGUO AI LAVORATORI DELLA SAME

SOSTEGNO ALLA FIOM CONTRO LE DEROGHE AI CCNL FIRMATE DA CISL E UIL

PER IL RILANCIO DELL’UNITA’ TRA LAVORATORI DI TUTTI I COMPARTI

Finalmente i rappresentanti per la sicurezza

Dal 27 al 30 settembre si potrà votare per l’elezione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).

La CGIL d’ateneo ritiene che questa votazione sia molto importante. Da un decina di anni nel nostro ateneo non vengono eletti questi rappresentanti, previsti dalla legge a tutela del diritto alla salute dei lavoratori.

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